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Autore: neverbealone    01/11/2013    0 recensioni
Due sorelle, amori non corrisposti e tante sorprese, per capire meglio se stessi e scoprire che, alla fine, non tutto il male viene per nuocere...
Storia senza pretese, per trascorrere momenti di leggerezza.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: COSI’ SIMILI, COSI’ DIVERSE

All’ennesimo trillo spaccatimpani, Justine si decise ad alzarsi e, spenta l’odiata radiosveglia, andò alla finestra e spalancò le persiane.
In un attimo la stanza fu illuminata dai primi deboli raggi di sole di quella che si prospettava essere una bella giornata.
Non fa nemmeno tanto freddo! pensò la sedicenne, dirigendosi quindi all’armadio. Lo specchio posto all’interno dell’anta sinistra le rimandò l’immagine di una ragazza piuttosto carina, nonostante l’aria assonnata e i capelli spettinati.
“Devo smetterla di stare alzata fino a tardi a leggere”  disse Justine guardando con disappunto le occhiaie del suo riflesso, dopo aver gettato sul letto un paio di jeans scuri, una t-shirt a maniche lunghe con delle scritte e una felpa oversize bordeaux. Per completare il look, delle sneakers bianche, una collana con un ciondolo blu cobalto a forma di stella, un filo di correttore e una coda di cavallo.
Prima di scendere per la colazione, rifece velocemente il letto e prese lo zaino.

“Buongiorno, mamma!” disse con un sorriso entrando in cucina e fiondandosi sulle fette biscottate imburrate. “Ciao, Just. Myra?” sua madre non ebbe il tempo di ricevere una risposta, che la diretta interessata fece il suo ingresso nella stanza sbadigliando.
“Sei ancora in pigiama?!” ora la voce della signora Betham era di almeno una tonalità più acuta del normale. Senza far caso a questo particolare, la figlia maggiore si versò tranquillamente una tazza di espresso e, solo dopo che l’effetto della caffeina l’ebbe svegliata completamente, ritornò in camera sua seguita dallo sguardo omicida della madre e da quello divertito della sorella.

Myra e Justine avevano solo un anno di differenza l’una dall’altra e, nonostante avessero molte cose in comune, gli aspetti che le rendevano diverse erano nettamente superiori. Fisicamente, l’unico tratto uguale che possedevano erano, oltre al taglio degli occhi e della bocca, i capelli castani e mossi. Tuttavia, quest’ultima caratteristica non rappresentava che un’altra differenza nel loro modo di essere; infatti, mentre Justine aveva scelto per i suoi capelli un look naturale, Myra aveva preferito optare per una capigliatura liscia, schiarita con dei colpi di sole. Quest’ultima aveva stupendi occhi azzurri, ereditati dalla madre, messi un po’ in secondo piano da occhiali dalla montatura esuberante.
Justine, invece, aveva gli stessi occhi verde smeraldo del papà e, siccome ci vedeva benissimo, non doveva preoccuparsi di nasconderli dietro a lenti più o meno spesse. E comunque, se in futuro la sua vista fosse peggiorata, si diceva Justine, avrebbe comprato una montatura più discreta, che non rovinasse l’armonia dei suoi lineamenti delicati.
Il loro modo di abbigliarsi era agli antipodi: Myra indossava capi originali, coloratissimi, talvolta scovati in mercatini etnici, dichiarando di non seguire la moda ma di crearla. Non la pensava allo stesso modo la sorella che, pur di non attirare l’attenzione, vestiva cose semplici rischiando spesso di cadere nell’anonimato. Per di più, le ragazze non avrebbero potuto scambiarsi i vestiti nemmeno volendo: Justine, infatti, era più bassa di Myra di almeno una spanna e un po’ più magra di lei.
Anche caratterialmente, le due erano tutt’altro che simili: tanto Myra era ciarliera e schietta, quanto Justine era timida e introversa, e così via per i gusti: mentre la prima adorava ascoltare musica , stava molto tempo a chattare con le amiche, era piuttosto pigra e disordinata e amava i gatti, la seconda era una romanticona, le piacevano i romanzi rosa, scaricava la tensione andando a correre e stando all’aria aperta, preferiva i cani e, a differenza della sorella, le piaceva studiare ed era la prima della classe.
Le due avevano un buon rapporto ma, nonostante si aiutassero a vicenda nei momenti di bisogno, le loro divergenze di opinioni avevano fatto sì che, col tempo, le confidenze diventassero più rare. Tuttavia, se avessero parlato di più, avrebbero scoperto che c’era qualcos’altro che le accomunava…

 
  
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