Al collasso
Gli
allenamenti pomeridiani stanno diventando sempre più massacranti.
Kagami si
trascina fino allo spogliatoio a fatica, vorrebbe strisciare,
piuttosto, e si
lascia cadere sulla panca al lato del sul armadietto al collasso, come
lui. La
porta si apre ancora, Kuroko entra, si asciuga il sudore sulla fronte
con il
polsino e gli si siede di fronte. Gli sorride leggermente.
“Come fai?” gli chiede Kagami: è talmente stanco che se provasse anche
a muovere un muscolo gli verrebbe una
paresi
facciale.
“A fare cosa?” gli chiede a sua volta Kuroko, incuriosito.
“A sorridere in quel modo dopo l'allenamento di oggi.”
“Se ti guardo, mi viene naturale.”
Le parole di Kuroko non contengono scherno, ma Kagami lo percepisce
comunque. Lo
fa risalire al fatto di conoscerlo ormai alla perfezione, e
s'innervosisce. Lo
è talmente tanto che trova persino la forza di alzarsi e camminare
verso di lui.
“Ehi, tu...” borbotta, corrucciato, e gli posa una mano sulla testa. Non
dice
più nulla, ma dentro di sé spera che gli si scompiglino tutti i capelli e
c'è un
solo modo, tocca a lui farlo. Gli carezza la testa come se fosse un
cane, prima
velocemente mentre l'altro si divincola, poi sempre più lentamente fino
a
fermarsi. Le sue dita sudate sono appiccicate ai suoi capelli bagnati.
“Kagami-kun?” lo chiama Kuroko, interdetto, e, stranamente,
all'improvviso, gli
viene voglia di baciarlo. Gli viene sempre da quando si sono baciati
per la
prima volta sotto il canestro al parco, questa estate, mentre erano
entrambi al
collasso e senza respiro dopo una sessione di corsa a metà mattinata
decisa per
chissà quale motivazione. Abbassa lo sguardo e avvicina la testa alla
sua.
“Secondo me dovresti...”
La porta dello spogliatoio si apre e Kagami rischia un collasso: sono gli altri. Guarda per un secondo
Kuroko, sperando che lui si faccia venire una buona idea, ma non riceve
che
un’occhiata preoccupata, allora gli afferra le guance fra le dita e
comincia a
schiacciarle forte.
“Che state combinando?” latra Hyuga senza pietà, più minaccioso del
solito, ma
forse è soltanto una sua impressione. Kagami grugnisce e si volta di
scatto,
cercando di contenere l'impaccio.
“Stavo solo...” borbotta mentre cerca una scusa plausibile con tutta se
stesso.
“Stava soltanto tentando di sottrarmi l'asciugamano con la forza.” lo
giustifica Kuroko all'improvviso, e così passa anche per ladro.
Infuriato, si
prepara a ribattere. Lui voleva soltanto
un poco di tranquillità!
“Dai, non c'è bisogno di fare così! Prendi la mia!”
La voce del senpai Kiyoshi è sempre eccessivamente gentile: un
asciugamano gli
piove in testa da un punto imprecisato e Kagami vi si nasconde dietro,
imbarazzato.
Ogni volta che è da solo con Kuroko il suo cuore già collassa – troppe
sensazioni
mai provate prima, troppa, fastidiosa incertezza che non riesce a
spiegarsi
razionalmente, figurarsi, poi, se ci sono anche gli altri. Non si
abituerà mai.
Forse dovrebbe mettere da parte il timore e proporre a Kuroko di andare
a vivere
insieme da soli, dopo il diploma. E deve
far presto: ormai mancano soltanto due mesi.
Note:
Non so per
quale assurdo motivo, ma Kagami mi da l’idea di un tipo che non voglia
esprimere il suo lato più soft
davanti a tutti. Da questa idea, più il prompt “collasso” (che buon
auspicio!
XD), più il pensiero di una relazione appena cominciata nasce questa
fic.
Questi due mi ispirano troppo, e sono decisamente il mio pairing del
momento!
*troppi feels da descrivere*
Spero che i
personaggi siano IC e che questa piccola “immagine” (500 parole esatte,
yay!
T_T) possa piacervi! Non abbiate remore nel comunicarmi qualunque cosa
vogliate! ^^
Alla
prossima!
EDIT: ringrazio di cuore Rebychan per avermi fatto notare l’incongruenza finale nella flash e chiedo scusa a chiunque la leggerà. Fatemi passare, per questa volta, la presenza di Hyuga e di Kiyoshi: sono degli elementi talmente insostituibili che non posso immaginare la squadra senza di loro. ^^