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Autore: notallangelshavewings    01/11/2013    0 recensioni
racconta il coraggio di amare, e l'avventura di due ragazzi.
si troveranno molto velocemente in tre, e sul punto dell'altare un personaggio muore, e così si capisce che si può volare anche non avendo le ali..
spero vi piaccia. questa è la mia storia, grazie per l'attenzione.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Non-con
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Il coraggio di volare.
Capitolo 1: Perdonami.

 
                                                                                    1 novembre 2012,irlanda,dublino.
 
Mi guardo allo specchio cercando di capire cosa mi stesse accadendo, stavo morendo dentro, che mi stava succedendo non lo sapevo.
Guardavo la mia figura riflessa nello specchio, guardavo la diciottenne Sun Silo Jusy, magra ma con qualche chilo preso in due mesi. Quella sera presi un test di gravidanza, avevo un ritardo di 20 giorni, e per una come me era difficile essere in ritardo, proprio quando mi lasciai andare con Raffael.
Mi sembrava assurdo, ero assurda. Feci il test e comparirono due liniette, no, impossibile. Ma è la verità… decisi di chiamare Raffael.
-Pronto, raffael, puoi venire a casa mia?. Chiesi decise di me, anche se tremolante con la voce.
-Certo, dammi tre minuti e sono lì. Disse chiudendo la chiamata.
Presi il test, mi vestii e me ne andai in soggiorno. Ora racconto di me, vivo sola da quando avevo 16 anni, da quando potei uscire dall’orfanotrofio; mia mamma è morta in un’ incidente, l’investirono quando io avevo 2-3 mesi, mentre mio padre non l’ho mai conosciuto, mi ha solo riconosciuta come sua figlia, ma mai visto e mai incontrato. Vivevo da sola in una casa di periferia a Dublino, era una villa ereditata da mia madre, lavoravo presso una libreria e andavo a scuola, cercando di raggiungere il diploma. Avevo origini italiane e spagnole.
Sono alta, capelli biondi, occhi color nocciola, e pelle chiara. Ed sono fidanzata con Raffael Sam Orlas, lui alto capelli marrone scuro, occhi verdi e pelle mulatta. Era dolcissimo, l’ho conosciuto anni prima in orfanotrofio. Lui, solito gradasso. Io, solita sfigata, ma quando ci siamo conosciuti ci completavano a vicenda, quest’amore durava da anni ormai, per l’esattezza: 3 anni.
Suona il campanello.
-Ciao, amore, buona sera. Che succede?. Disse domandandomi porgendomi una rosa.
Lo baciai, e lo feci accomodare in soggiorno. –Inizio dicendo…che è molto tempo che ci conosciamo e che ci amiamo…- iniziai a dire guardando in basso, -mi vuoi lasciare perché hai trovato un altro?- disse prendendomi la mano.
-No,no. Amo solo te… forse saremo in tre fra sette mesi.- dissi iniziando a piangere.
-amore, non dirai sul serio vero?. Disse ridendo.
-mai stata più seria. Ecco il test. Gli misi il test tra le mani mentre scoppiai a piangere.
-Sun, sono sconvolto…scusa. Disse ridandomi il test e uscendo dalla porta.
-Raffael io lo terro, con o senza la tua volontà. Non voglio abbandonare mio figlio.
la porta si chiusa da sé, stavo piangendo e tremando. Non volevo tutto quello che stava accadendo… ma mi dovevo abituare a stare sola, a crescere mio figlio da sola, fregandomene di tutti.
Stavo morendo dentro, ma dovevo essere forte per me e per il piccolo, dovevo accettare di essere sola, come prima di incontrare Raffael.
Iniziava un nuovo capitolo della mia vita, chiamato: "Mamma".
Passarono varie ore, e vari messaggi di Raffael.
lo chiamai:
-Che succede?. dissi fredda
-Volevo sapere come stavate, mi sono comportato da idiota. disse piangendo
-Io ho deciso di tenere il piccolo, con o senza di te, non mi sembra giusto ammazzare una povera creatura indifesa. posso solo amarla. dissi toccandomi la pancia, avevo una sensazione di quiete.
-Lo terremo, ma ora aprimi, sta nevicando.
Guardai alla finestra e Dublino piano piano si stava comprendo di neve, amavo la neve, mi facenva piacere.
scesi di corsa aprii la porta e abbracciai Raffael ormai in lacrime, mi misi a piange io con lui.
Amvo lui e il bimbo.
mi preparò la cena, poi ci infilammo sotto le coperte e dormimmo tutti abbracciati a causa del freddo, oppure facevamo finta di avere freddo per coccolarci.+
ci aspettava diventare genitori, genitori a diciotto e a vent'anni. Era tutto da scoprire..



 
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Ciao, mi firmerò TL e questa è la mia storia non dedicata ai miei idoli.
 Quindi spero piaccia ,continuo al più presto possibile sperando di trovare qualche recensione da parte di tutte,
grazie per la lettura e per l’attenzione.
 
TL.

  
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