Film > Le 5 Leggende
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Autore: NemoVenom    01/11/2013    0 recensioni
Manca poco ad Halloween, la notte in cui i morti risalgono sulla terra. La notte perfetta per regolare i conti.
Il mondo rischia nuovamente il collasso, ma stavolta il bersaglio non saranno i soli bambini. Un'antichissima Dea cerca vendetta dagli uomini, dagli stessi che la idolatravano e che adesso non ricordano nemmeno più chi ella sia. I 5 Guardiani avranno l'obbligo di riunirsi per capire chi è che infesta le case degli uomini, e, soprattutto, perchè. E gli spiriti di Halloween, in fremito per l'imminente ricorrenza, come affronteranno ciò?
"Uno strano bagliore verde illuminò d’improvviso il povero Sandy, che fu costretto coprirsi gli occhi con entrambe le braccia, onde evitare di restar cieco. Si sporse poco avanti per vedere a cosa era dovuto, mentre stropicciava le palpebre per cercare di abituarsi meglio alla nuova luminosità della stanza. E poi, la vide: allo stesso modo in cui era apparsa, si era volatilizzata. [..]"
JackXNuovoPersonaggio
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Cinque Guardiani, Nuovo personaggio, Pitch
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si, okay, ho una storia in tredici da tipo 5 mesi...
Ma quando arriva l'ispirazione per una nuova ff, e quindi per nuovi circoli viziosi e così via, non si può fare a meno di assecondarla, no?
Questo capitolo è nato dall'ascolto della fantastica soundtrack di Dragon Trainer (
http://www.youtube.com/watch?v=QW8xTbvblFk pubblicità occulta, uhuh!) che, se vi va, potete ascoltare durante la lettura. Oh, ciancio alle bande [cit.], vi lascio leggere in pace u_u

 

 

Il sole, tra gli ultimi raggi aranciati e il variopinto disegno delle nuvole, si trovava all’orizzonte; splendido nelle sue vesti lucenti, si apprestava a scomparire, per lasciar posto alla Luna. Uno stormo di rondini attraversò il cielo, dirigendosi verso località più calde; la stagione fredda non avrebbe tardato nemmeno quell’anno. Già le foglie si erano tinte di giallo e rosso e il vento di Tramontana aveva preso a soffiare più vigorosamente. Jack Frost doveva essere nelle vicinanze; il Guardiano roteò gli occhi al cielo e scosse la testa, mimando una risatina silenziosa.
Quando la stella più luminosa scomparve dalla sua vista, Sandy prese il volo, accomodandosi sopra la sua accogliente nuvola di sabbia e indossando gli occhiali da aviatore, fatti di sabbia anch’essi.
Sandy planava lentamente, osservando assorto quella visione mozzafiato: le ultime luci avevano tinto di rosa la porzione di cielo ad Ovest, proprio dove il sole era tramontato. Pur essendone partecipe ogni giorno, non poteva non emozionarsi di fronte a quello spettacolo della natura. Sorrise sognante tra sé e sé, mentre accarezzava dolcemente la propria sabbia che, immediata al tocco, si tramutava in lunghissime fila dorate e serpeggiava per il cielo, insinuandosi silenziosa nelle case e donando bei sogni agli umani, sia ai più giovani, che ai più grandi.
Ciò che la maggior parte delle persone non sapeva era che Sandman non era solo Guardiano dei bambini: egli aveva il compito di rendere serene le notti di tutti, adulti compresi. E non era, certamente, un dovere di poco conto. Come per magia, dopo aver raggiunto la finestra di una delle tante case di quella cittadina sperduta dell’Inghilterra , mosse le dita e l’anta, senza fare alcun rumore, si mosse lentamente e si spalancò, lasciando entrare lo spirito. Una bambina giaceva addormentata su un letto fin troppo grande per lei; abbracciava il cuscino, e l’unico rumore a disturbare la quiete della camera era il suo respiro, regolare e calmo. Sandy osservò la stanza, alla ricerca di un particolare che potesse rivelargli le passioni della bimba: a differenza di North e Calmoniglio, che se ne stavano rintanati nelle proprie dimore a prepararsi per le feste, egli vedeva ogni notte i bambini; proprio per questo motivo aveva deciso, in seguito allo scontro con Pitch, di soffermarsi maggiormente in diverse case, ogni notte. Avrebbe voluto tanto affezionarsi ad uno di quei bambini, ma non poteva e per questo motivo aveva deciso di arrangiarsi così. E quella sera era toccato alla giovane Elisabeth, o almeno questo era quello che aveva evinto dai tanti disegni che erano appesi in modo disordinato al muro, tutti pieni di colori e forme stilizzate: casette, alberi, ballerine e bimbi che sorridono tenendosi tra loro. Sandy sorrise nuovamente, lasciando che la sabbia si librasse proprio sopra la testa della bambina e prendesse le forma di due pennelli che, intrecciandosi, dipingevano inesistenti tele con altrettanti inesistenti colori. La bambina, dopo aver emesso un breve sospiro, si accoccolò ancor di più e riprese a sonnecchiare, mentre i pennelli continuavano a danzare appena sopra la sua testa.
Lo spirito pose una leggera carezza alla bambina e si levò in aria, passando alla stanza accanto, all’interno della quale dormivano i genitori. La porta era socchiusa quel poco che bastava per intravedere cosa stesse succedendo all’interno dell’abitacolo: la madre, su un fianco, teneva le palpebre chiuse, anche se Sandy sapeva bene che non stava ancora dormendo; avvicinò la bocca alla piccola mano, sulla quale era poggiata della sabbia tanto dorata da emanare luce propria e soffiò piano, lasciando che questa volteggiasse con leggiadria per la stanza, che sembrò riempirsi di miriadi di piccole lucciole le quali, poggiandosi sui capelli della donna, la fecero addormentare in un battito di ciglia.
Uno strano bagliore verde illuminò d’improvviso il povero Sandy, che fu costretto coprirsi gli occhi con entrambe le braccia, onde evitare di restar cieco. Si sporse poco avanti per vedere a cosa era dovuto, mentre stropicciava le palpebre per cercare di abituarsi meglio alla nuova luminosità della stanza. E poi, la vide: allo stesso modo in cui era apparsa, si era volatilizzata. Qualcosa non andava, non andava assolutamente. Un grande interrogativo apparve sopra il capo di Sandy, che aveva il viso contratto in una smorfia tra stupore e terrore: doveva chiamare i rinforzi.
 

***

Il vento di fine Ottobre le smosse appena il lungo ciuffo rosso, che svolazzava proprio di fronte a lei. I piedi poggiavano, coperti solo da leggere calze a righe, sulla terra umida e sulle foglie secche, che scricchiolavano in modo sinistro ogni volta che poggiava un passo per terra, per quanto leggera e delicata cercasse di essere.
-Will*, torna qui!-
Esordì la giovane – se così può definirsi uno spirito di circa centosettant’ anni- mentre voltava la testa da destra a sinistra, in cerca del maldestro fuoco fatuo che l’accompagnava praticamente da sempre durante le sue lunghe passeggiate per i boschi irlandesi, in cerca di nuove idee per scherzi e dolci.
Come si aspettava, non ricevette alcuna risposta, nè vide alcuno bagliore azzurro nei dintorni. Sbuffò rumorosamente continuando a passeggiare, quando uno strano calore accanto all’orecchio la fece voltare di scatto. Una fiammella dai delicati colori azzurrini ardeva proprio accanto a lei, ridacchiando senza emettere alcun rumore, con gli occhietti color dell’oro vispi e divertiti. Alla rossa scappò una risatina smorzata.
-Ah! Lo sapevo, tale padrona, tale fuoco, uhm?-
Il fuoco apparve risentito; probabilmente non accettava di buon grado che venisse trattato da Hal come una bestiolina da possedere. Era uno spirito libero – letteralmente- e voleva essere considerato tale.
-Non vorrai imbronciarti per questo? Avanti, torniamo nell’Aldiqua. E’ quasi buio, Owen non ne sarà felice.-
Il fuoco emise uno sbuffo di fumo grigiastro, contrariato, che finì per svanire lentamente nell’aria, lasciando che qualche sbrilluccichio illuminasse per un attimo appena quella notte di luna calante. La ragazza fece per accarezzare Will: adorava sfiorare quello strano spirito. Non bruciava al tatto come una comune fiamma, era una bella sensazione, sembrava emanasse calore umano, piuttosto. Will si mosse di poco, quel tanto che bastava perché Hal non riuscisse a toccarlo; evidentemente non aveva alcuna intenzione di ritornare a casa, perché appena un attimo dopo era svanito e ricomparso poco più avanti, facendo segno alla giovane di seguirlo.
-Will! Owen ci ammazzerà, sai com’è fatto! E dovrei anche fare una visitina a John Pie**, per vedere a che punto sono i dolcetti e le caramelle, le torte di zucca, i bastoncini di zucchero, i lecca-lecca..-
Mentre Hal continuava a enumerare gli infiniti dolciumi che John Pie avrebbe dovuto preparare per la festa di Halloween, Will proseguì per il suo cammino, incitandola, con scoppiettii e fumo, a seguirlo nel bosco più fitto, ma la giovane sembrava troppo assorta nei propri pensieri a voce alta per tener conto dei capricci del fuoco fatuo che, poco convinto, ricomparve nuovamente accanto alla giovane.
-Ecco, adesso ci siamo.-
Il fuoco circondò la ragazza tra le proprie spire, ma invece di sprofondare sottoterra per raggiungere il regno di Halloween, questo spiccò un volo in aria trasportandola con lui, tanto in alto che Hal temette di dover morire un’altra volta.
-Will, per le sette vite dei gatti, che diamine fai?!-
La voce della ragazza tradiva eccitazione, pur essendo impaurita dall’altezza: il fuoco era volato tanto in alto che il bosco appariva come una piccolissima porzione di terra verde, quando, in realtà, era davvero molto vasto. Mentre la giovane sentiva il cuore in gola, Will ebbe la brillante idea di far morire di paura proprio lei, lo spirito di Halloween. Prese quota e, sfruttando il vento di tramontana, prese a roteare tanto veloce che i due spiriti sembravano essersi fusi l’uno all’altra, divenendo entrambi spire di fumo azzurro che si libravano nell’etere notturno, quasi apparivano come una stella cadente che spezzava la tranquillità di quel cielo di fine Ottobre. Hal rise di gusto, mentre sentiva l’adrenalina crescere in lei; chiuse gli occhi e inspirò con tutta la forza che aveva in corpo, lasciando che l’aria gelida penetrasse nelle sue narici, che le scompigliasse i capelli, che le accarezzasse dolcemente le membra, pungendola appena, come i pizzicotti che si scambiano i bambini per farsi i dispetti.
-Più veloce, avanti spiritello! Vediamo come te la cavi!-
Gridò con tutto il fiato che aveva in gola, e Will non se lo fece ripetere due volte: immediatamente si fermò e scese di quota tanto repentinamente che Hal temette di cadere, e rise di nuovo, spalancando le braccia a mo’ di ali, abbandonandosi completamente al vortice di brezza che si era venuto a creare attorno ai due spiriti. La consapevolezza di cadere era smorzata dalla fiducia che Hal provava nei confronti di Will; non le avrebbe mai fatto del male, figurarsi lasciarla cadere da un’altezza tale da spaventare perfino gli uccelli, che in cielo, praticamente, ci vivevano.
A pochi metri da terra, il fuoco rallentò la velocità, quel tanto che bastava per lasciar scendere la giovane senza che si rompesse nulla. Erano atterrati su una radura con pochissimi alberi, che s’interrompeva poco più avanti su uno strapiombo profondissimo; Hal poggiò i piedi per terra e avvertì un giramento di testa incombente, e per non ruzzolare per terra dovette appoggiarsi ad un tronco cavo, non dopo aver barcollato giusto un po’ per raggiungere il suddetto albero rinsecchito. Appena si riprese, alzò gli occhi al cielo, osservando la Luna che rispendeva austera proprio lì, dove pochi attimi prima era stata anche lei.
Scosse la testa e sorrise a Will.
-Secondo te possiamo farlo ai bambini? Si divertirebbero un mondo!-
Scoppiò in una risata fragorosa che contagiò perfino il fuoco, che, in risposta, prese a scoppiettare, entusiasta per l’idea. La ragazza porse la mano alla presenza azzurrina, la quale saltò sull’indice della giovane e lasciò che una delle proprie lingue di fuoco avvolgesse lo spirito di Halloween.
-Da John Pie!-
Fu appena un sussurro, e le due anime scomparvero dalla radura. Teletrasportarsi con un fuoco fatuo era qualcosa di alquanto particolare: era come sentire un’improvvisa vampata di calore, troppo calda per riuscire a respirare normalmente, troppo poco calda per bruciarsi. Avvertiva un forte scossone ogni volta che ricompariva nel posto stabilito precedentemente, e il più delle volte finiva per capitolare sul pavimento. Insomma, dovevano migliorare con gli atterraggi, ma era già un buon risultato che riuscisse a farsi teletrasportare da un fuoco fatuo, forse lo spirito meno amichevole dopo le Banshee. Tutto ciò che le leggende tramandavano era tremendamente vero: se i fuochi fatui avevano intenzione di non farsi prendere, potevi star certo che non sarebbe mai successo. Erano restii a mostrarsi, ma quando accadeva, era per un motivo importante. Il più delle volte era l’Uomo della Luna a dir loro di comparire ad una determinata persona. Proprio per questo motivo Hal era semplicemente felice del fatto che un fuoco fatuo, che aveva persino accettato di avere un nome – Will, appunto- la seguisse e l’ascoltasse; a volte sembrava addirittura che cercasse di proteggerla.
La ragazza si rialzò da terra con un balzo e risistemò, con fare accorto, la gonna spiegazzata per poi guardarsi intorno, alla ricerca del ragazzo che, da tempo immemore, preparava dolciumi per ogni festa, Halloween compreso.
-John Pie, vieni fuori immediatamente se non vuoi che le mie zucche si rivoltino contro di te.-
Hal conosceva da molte decadi il giovane: era così cocciuto che lo si poteva prendere solo con le cattive, ma in fondo era un bravo ragazzo, e poi era tanto fantasioso che gli si perdonava qualsiasi cosa solo per poter vedere le sue creazioni dolciarie.
-Oh, la mia dolcissima zucca di Halloween! Cosa ti porta qui?-
Rispose John con nonchalance, mentre asciugava le grandi mani bagnate con una pezza a quadrettoni rossi e gialli. Scosse la testa, lasciando che una miriade di riccioli scuri ricadesse sul viso olivastro e barbuto; anche se era uno spirito da più di cinquecento anni, ne dimostrava una trentina, non tenendo conto degli occhi, che, invece, sembravano appartenere ad un bambino: vispi e profondi, riuscivano a vedere meraviglia in qualunque cibo, quasi come North, a parte il fatto che lui si occupava di dolci e non di giocattoli.
-Sempre il solito sbruffone-
Mimò una linguaccia, strizzando gli occhi per rendere il viso maggiormente enfatico e afferrò una pagnotta ancora calda, che probabilmente era stata appena sfornata dagli gnomi-cuochi di John, che tutto apparivano, meno che creature simpatiche.  Difatti, appena uno di quei collaboratori formato tappo si rese conto di ciò che la ragazza aveva appena fatto, prese a sbraitare in lingue sconosciute e lanciò uno sguardo malefico ad Hal, che, in risposta, lo fissò mostrando un sorrisetto fastidioso.
-Sempre le solita scroccona-
Rispose il giovane ammiccando e porgendole un barattolo colmo di marmellata di mirtilli e un coltello poco affilato, che lo spirito afferrò senza indugio.
-Allora, come va con le caramelle? E i cioccolati, a che punto sono?-
John alzò gli occhi al cielo e scosse nuovamente la testa, come a rimproverare la giovane.
-Davvero sei venuta a disturbare il mio lavoro per chiedermi a che punto sono? Povero me..-
-Oh John, avanti! Sai che all’Aldiqua è tutto un trambusto, ho bisogno di sapere che almeno i dolci sono pronti!-
-Da quant’è che la gemella dedita allo scherzo si preoccupa di questioni burocratiche come i dolci? Che ti succede, uhm?-
Ad Hal dovette andare di traverso il pezzetto di pane che aveva appena ingoiato, perché iniziò a tossicchiare in modo tanto rumoroso che persino gli gnomi si erano bloccati sul posto per vedere che cosa stesse succedendo alla giovane.
-Ma ti prego! E’ solo che Owen ultimamente non è mai nell’Aldiqua, quindi devo occuparmene io..-
Tossì nuovamente, coprendosi le labbra con la mano destra, mentre John la fissava interrogativo.
-Se non è lì, dove dovrebbe essere?-
-Non lo so-
Rispose sinceramente, giocherellando con il coltello che finì piantato nel legno intarsiato del tavolo su cui era appoggiata. Will sussultò sulla sua spalla, fiammeggiando in segno di protesta, ma Hal non ci fece nemmeno caso: in effetti, se suo fratello Owen non era nell’Aldiqua, dove diavolo si recava giusto negli ultimi giorni di preparativi per Halloween?
-Magari cerca nuovi modi per ragguagliare bimbetti insolenti che vogliano credere in voi-
Entrambi gli spiriti si voltarono a fissare ciò che aveva parlato: si trattava di uno gnomo, alto poco più di una spanna, con il volto coperto di barba bianca e ispida e occhietti neri, che era rivolto verso la ragazza con un ghigno insolente stampato sul viso.
John aprì bocca, ma non fuoriuscì alcun suono da questa: prima riuscire a parlare Hal lo fermò.
-Tranquillo, ci sono abituata- arcuò le sopraciglia –E potrebbe anche avere ragione. Will, andiamo.-
L’aveva sentito, l’aveva sentito di nuovo. Era come essere trapassati da un bambino che non riesce a vederti, ma quel maledetto gnomo c’era riuscito anche se la vedeva fin troppo chiaramente. Avrebbe scoperto dove andava suo fratello, e l’avrebbe fatto al più presto.
Chinò la testa in segno di saluto e nemmeno attese la risposta dello spirito dei dolci: Will l’attorniò nuovamente e i due lasciarono la stanza, sotto lo sguardo allibito di John.
-Complimenti, vecchio bacucco!-

 

 

Intanto, se siete arrivati fin qui, meritate anche voi una fetta di pane con la marmellata! Sì, per chi non avesse capito lo stupidissimo gioco di parole, Hal è sorella di Owen, ed insieme sono gli spiriti di Halloween *che stupida*
A parte questo stravolgimento sui guardiani di Halloween -vi prometto che prima o poi scoprirete, insieme a me, (visto che non lo so nemmeno io) che fine ha fatto il povero Jack O' Lantern- ,cercherò di essere il più precisa possibile sul resto di miti/leggende/favole/tuttoquellochevipare
Ah, sì. Quasi dimenticavo!


*Ho deciso di chiamarlo Will in riferimento al nome inglese, Will O' Whisp.

**John Pie è la mia traduzione di Gianni Torta -immagino capiate il perchè della traduzione, in italiano fa proprio schifo-, una delle tante storielle che mi raccontavano quando ero piccola. Okay, so che non è un guardiano, ma era ciò che ci si avvicinava di più e.e se vi può interessare, qui trovate la storia http://www.daqui.biz/italiano_per_te/Gianni_Torta.html E infine..
Beh, mi diletto nel disegno, quindi mi sembra doveroso postarvi uno schizzo di Hal, per come l'ho immaginata. Presto arriveranno anche gli altri, prometto!
http://i43.tinypic.com/33dks36.jpg
Ah, un commentino è sempre gradito, sappiatelo u___ù

Nemovenom

   
 
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