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Autore: BambolinaMou    01/11/2013    1 recensioni
Le navi non galleggiano per sempre, arriva infatti il momento in cui affondano e non ci sono ancore, non ci sono miracoli che tengano perchè il lieto fine non esiste.
Niall/Louis
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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All Alright
 
 
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And it's all alright.
I guess it's all alright.
I got nothing left inside of my chest,
but it's all alright.

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Quando Niall, mani sudate e occhi stanchi, confessa alla madre la sua omosessualità in quel bar deserto si sente la persona più fragile del mondo.
Il giorno precedente ha chiesto aiuto al suo migliore amico Louis il quale vedendo la sua faccia disperata ha riso beato per poi dargli una pacca leggera sul braccio e “Quanti problemi inutili ti fai”.
Louis Tomlinson è di bassa statura e non ha un corpo esile . Viene venerato da ogni individuo maschile e femminile : la sola presenza inebria le persone, forse è anche per i suoi occhi azzurri che sembrano così fragili, così desiderosi di essere salvati ; in verità Lou è un grande stronzo che calpesta cuori, che non mangia più cioccolata e distrugge le torte di compleanno delle sue sorelline.
Nonostante possa sembrare una persona orribile, e lo è un poco, è molto equilibrato e sincero: si preoccupa, piange, ride, discute solo e quando lo ritiene strettamente necessario perciò, se ascoltando Niall ha riso spensierato significa che non c’è niente da risolvere perché non c’è alcun problema per cui fasciarsi la testa.
Ma Niall non è riuscito a tranquillizzarsi, non ha scritto nessun discorso, è lì con l’ansia addosso e un po’ di mal di testa. Si sente così vulnerabile che ogni minuscolo movimento d’aria potrebbe fargli perdere l’equilibrio.
 
 
Sua madre entra nel locale con un sorriso raggiante e lo raggiunge al tavolino baciandogli entrambe le guance.
E forse è stato lo schiocco di quelle labbra o il ticchettio dell’orologio a fargli dire tutto d’un fiato : “Mamma , sono gay”.
La donna ancora in piedi inclina il capo e cade lentamente sulla sedia , gli occhi vitrei e la bocca socchiusa.
Niall non può far altro che osservare il suo viso che gli ricorda la natura morta che il professor Oldman gli faceva dipingere ogni volta che un gatto moriva (e succedeva davvero spesso).
Si sente così in colpa. Una cameriera si avvicina chiedendo cosa vogliono ordinare e l’unico suono che le sue orecchie percepiscono è una nenia che intona sua madre, un no all’infinito, fin quando alza gli occhi sulla ragazza che ancora aspetta e dice “Mio figlio è gay” e se ne va facendo stridere la sedia.
 
 
La notte stessa Niall è sicuro di essersi sognato ogni cosa e di aver ancora una madre che lo ama. Poi la bolla scoppia e piange.
In lacrime e mutande si alza dal letto e cerca disperatamente il suo cellulare trovandolo poco dopo sotto un cuscino in salotto. Chiama Louis che sentendo a malapena la voce del ragazzo in preda ai sussulti allontana un secondo il cellulare e ordina tagliente “Stan, vattene”, un fruscio fastidioso di vestiti e con voce dolce gli chiede che cosa sia successo.
 
 
Louis Tomlinson sa quando deve preoccuparsi, è equilibrato ed è per questo che infila i suoi boxer, senza far cadere il cellulare che ha tra la spalla e l’orecchio, e una maglia qualsiasi ripetendo “arrivo subito”.
 
+
 I remember the first time
we wished upon parallel lines.
Waiting for a friend to call
and say they're still alive.

+
 
 
Rimane con lui per tre giorni, non escono di casa, Louis indossa i vestiti di Niall anche se gli stanno stretti, lo abbraccia e gli canta Asleep per farlo addormentare.
Niall in quei giorni è un manichino fra braccia sicure, fra due ancore che non lo faranno affondare, una nave che è cullata dai battiti del cuore.
 
Entrambe sanno, però, che è solo una parentesi.
 
E’ l’una quando Niall in un timido sussurro dice all’altro di scoparlo, accarezzandogli il bacino e come risposta riceve un bacio sulle sue labbra “Con te faccio solo l’amore”.
 
Si amano un po’ poi capiscono che non si incastrano perfettamente ; Niall saluta Lou con un bacio frettoloso per trattenere le lacrime e l’altro gli tiene la mano finchè non scompare dietro la porta dell’ascensore.
 
Niall decide di chiudersi in casa perché tanto ormai, pensa, ho perso tutto.
 
La prima settimana passa in modo tranquillo e i giorni si alternano silenziosi quasi a non voler disturbare il desiderio di Niall di marcire nel letto, muovendo gli arti solo per andare in bagno o in cucina a masticare uno o due biscotti stantii.
Sente il telefono squillare circa trenta volte al giorno ma rimane immobile sperando che Lou torni e non si limiti a nascondersi dietro una parete.
Ma non lo fa, la prima settimana continua a chiamarlo e Niall trae una gioia insana da quell’eco che gli fa credere che qualcuno ancora lo ami.
Quando le chiamate subiscono un calo drastico è la seconda settimana, finchè non smettono e allora si limita a rimanere a letto inerme piangendo per ore, giorni, dimenticandosi di essere una persona con bisogni fisici.
 
+
I've given everyone I know
a good reason to go.
I was surprised you stuck around
long enough to figure out

+


C’è solo il dolore e un corpo magro che lo ospita. Niall non vive più.
  
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