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Autore: Katherin    02/11/2013    3 recensioni
Sara Simons è la figlia 18 enne del direttore della famosa rivista di moda Vogue. Di professione fa la modella. E' la solita figlia viziata, maleducata e testarda. Dopo un conflitto con i genitori viene mandata in Germania, a Schwangau per fare una ''vacanza''. Accompagnata da Mitchell, un amico di famiglia, la ragazza inizia le sue avventure dal castello di Neuschwanstein. Un particolare viaggio le cambierà radicalmente la vita.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  Back to the past!

Lei si chiamava Sara, Sara Simons, la figlia diciottenne di Jowell J Simons, il direttore della famosa rivista NewYorkese ''Vogue'' e di Cassandra Simons, stilista e giornalista di moda.
Lavora come modella da quando aveva 14 anni.
Bella, affascinante, famosa e arrogante.
Per diversi problemi con i genitori decise di partire in vacanza in Germania con l'amico di famiglia, Mitchell.
Tre settimane in Germania le avrebbero fatto bene dopo una dura litigata con i suoi genitori.
Le sue aspettative erano: -Passare tre settimane a Berlino e dedicare tutto il suo tempo allo shopping e al divertimento estremo.
Ma i suoi genitori architettano una sgradevole sorpresina per la loro figlia e cambiano il programma delle vacanze.
La ragazza inconsapevole della sorpresa prepara i bagagli e prende tutto il necessario: trucchi, accessori e vestiti, ovviamente.
Al posto di Berlino il signor e la signora Simons decidono mandarla a Schwangau, in Baviera.
Sara parte accompagnata da Mitchell con l'aereo privato di suo padre.
Entusiasta, non vede l'ora di arrivare in Germania. Ha sempre voluto passeggiare per le strade di Berlino, bere un caffé in Alexanderplaz e visitare tutti i negozi possibili immaginabili.
Durante il volo continuò a parlare al cellulare con la sua amica Jessica e a bere dello champagne mentre Mitchell non vedeva l'ora di vedere la sua faccia quando sarebbero arrivati a Schwangau,nel bel mezzo della foresta nera. Programmò già i posti che doveva visitare. Menomale, una volta per tutte si faceva qualcosa che piaceva a lui. 
Per tutti questi anni ha dovuto andare dietro alla ragazza con una ventina di borse da spesa stra piene di vestiti e accessori. 
Certo, le voleva bene come ad una sorella minore, ma non vedeva l'ora di vedere quel viso da Barbie sporco di fango.
Accennò un sorriso mentre pensava a quella scena e Sara lo vide cosi abbassò il cellulare e gli disse: -Beh, che hai da ridere?- facendo i palloncini con quella gomma rosa in bocca.
- Nulla- disse lui continuando a ridere.
-Bah, non ti capisco- si alzò e si spostò indietro per poi iniziare di nuovo a parlare al cellulare.
Dopo ore e ore di volo, il pilota annunciò ai ragazzi l'atterraggio.
Allora Sara guardò fuori dalla finestra per vedere la bellissima città.
-Dove diavolo siamo?- urlò e le cadde il cellulare dalla mano.
-Siamo in Germania- sorrise tranquillo Mitchell.
-Germania...? Dov'è Berlino? Dove sono i grattacieli? Dove sono le strade?- continuò a gridare.
Mitchell non rispose e continuò a sorridere.
-Un castello? Alberi? Montagne? Bosco? Ma dove cavolo siamo Mitchell? Ci siamo persi!- 
-Non ci siamo persi piccola Sara, stai tranquilla! E' proprio qui che dovevamo andare! E' la sorpresa che ti hanno fatto tuo padre e tua madre!-
-Che cosa? Stai scherzando spero?- continuò a gridare sempre più arrabiata.
-No, non sto scherzando! Precisamente ci torviamo a Schwangau mia cara, è qui che passeremo tre settimane. In mezzo alla natura! Non è la cosa più meravigliosa che ci sia?- 
-Perfetto direi, perfetto! - fece una smorfia e appoggiò la mano sulla guancia.
-Ci siamo ragazzi! Mettete le cinture!- avvisò il pilota.
-Su Sara, vedrai che ti piacerà!- sorrise dolcemente Mitchell.
-Ne sono sicura guarda!- sorrise ironicamente.
Una volta atterrati, Sara scese seguita da Mitchell che prese i bagagli e gli zaini pesanti da scalatori.
-Tieni!- l'aiutò a mette uno dei zaini sulla schiena.
-Perché devo portare questa roba, scusa?- chiese innervosita masticando in modo sgradevole quella gomma.
-Perché ti servirà! Tu porta questa e io prendo su le tue valigie e il mio zaino!- rispose lui.
La ragazza alzò lo sguardo e vede attorno a se le montagne possenti che si alzavano fino a toccare il cielo. La linea dell'orizzonte, il verde che si fondeva con l'azzurro. D'un tratto è come se fosse stata teletrasportata in un altro universo. Niente più grattacieli, macchine, rumore, persone.... nulla. Qui dominava solo il silenzio assoluto. Rimase sorpresa da quella meraviglia.
Forse le montagne non erano il luogo perfetto per lei, anzi le odiava proprio. Ma questo posto non poteva essere odiato... era cosi... magico!
L'aereo era atterrato su una specie di campo con un erba verde e bassa.
Sara camminava a qualche passo più avanti per una stradina di sabbia e sassolini. Mitchell era dietro di lei che le portava i bagagli.
La stradina portava a una casa a tre piani. Era una delle solite case di montagna.
Si avvicinò sempre più curiosa. Una casetta graziosa, con le tende che coprivano una parte delle finestre, con un balcone, fatta per la maggior parte di legno scuro. 
Sulla porta c'era un cartello di legno con su scritto:B&B
-Mitchell! - gridò con un tono decisamente più calmo di prima.
-Cosa c'è?-
-E' questo il B&B in cui staremo?- alzò un sopracciglio.
-Si... esatto!- sorrise il ragazzo a 32 denti.
-Stai scherzando?- fece di nuovo uno di quei palloncini con la gomma.
-Pensavo ti sarebbe piaciuto.- rispose mentre trasportava quelle valigie pesanti.
-Mah... che gusti di merda Mitchell! Non sono mica Heidi!-  fece una smorfia.
-Tesoro, non possiamo mica stare in un Hotel a 5 stelle qui eh! Non siamo a New York!-  sorrise e sorpassò la ragazza per poi bussare sulla porta del Motel.
Lei lo seguì e rimase ad aspettare che la porta si aprisse.
Dopo poco aprì una donna dal viso grazioso che sorrise. Aveva la media età, forse sui quarant'anni. Li salutò.
Parlava in inglese poiché sapeva che i due erano venuti dall'America.
Mitchell aveva già prenotato da una settimana l'alloggio. 
-Venite ragazzi vi accompagno alle vostre camere!- sorrise e entrò dentro seguita dai due.
Salì delle scale di legno fino ad andare al terzo piano. 
Lungo il corridoio con il parchet scricchiolante aprì la porta di una camera : -Questa è la stanza della ragazza!- sorrise
Poi si voltò dall'altra parte e aprì un'altra porta: -Questa è la tua stanza Mitchell!-
Lui le strinse la mano ringraziando.
-Se avete bisogno chiamatemi!- accennò un sorriso e scese per le scale.
Le stanze non erano cosi grandi come se le era immaginate Sara, ma erano abbastanza accoglienti. Il problema era che non c'era nemmeno la Tv, ne la radio, ne l'idromassaggio, nulla di quello a cui era abituata. Sperava almeno di trovare un presa per il caricabatterie.
Mitchell portò le sue valigie nella stanza.
-Grazie Mitchell!- sorrise e si sedette sul letto triste, innervosita, stanca.
-Ehi.. va tutto bene?- si asciugò il sudore dalla fronte e si sedette vicino a lei.
-Sì, sto bene!- rispose di nuovo con quel tono arrogante che aveva sempre.
-Va beneee!- rispose lui e lasciò la stanza di Sara.
-Ora vai a dormire.Domani ti aspetta una dura giornata!- disse con un tono delicato e chiuse la porta di legno.
Appena lui uscì da quella porta, lei prese il suo I-phone e si butto all'indietro sul letto per poi iniziare a messaggiare con Jessica.
Ma sfinita e stanca dal viaggio si addormentò con il cellulare in mano.









  
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