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Autore: Tessa Herondale    02/11/2013    0 recensioni
A volte non ti rendi conto che le cose di cui hai più bisogno ce le hai davanti.. sei troppo accecato dall'orgoglio e non vuoi scoprire le tue carte; ma a volte non succede ciò che avevi previsto, perché la vita è un paradosso da superare, e se non c'è vulnerabilità, imprevisti, problemi, questa non potrà mai essere più che monotona.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un giorno, non una notte. Di dicembre, non di Maggio. Una ragazza, non molto alta, ma con delle belle gambe e un bel fisico, un bel viso, ma un carattere pessimo! Era la troietta della scuola, insomma, una di quelle che non si preoccupa delle altre persone, non si preoccupa dei sentimenti che le mostrano. Solite amiche oche, che girano con lei solo per la sua celebrità, per essere considerate anche loro ragazze facili, per un po' di sesso con i ragazzi della squadra di football. Ma il fatto, è che lei, Alice, non era una ragazza facile... tutt'altro, se un ragazzo voleva andare a letto con lei, Alice non gli rispondeva o semplicemente diceva 'no'. Era lei che se li sceglieva e doveva chiederglielo lei, altrimentisi accontentavano di una delle sue 'amiche'.

Un giorno, quel giorno, girava per i corridoi della scuola, durante le lezioni. Non le dispiaceva andare a scuola, ma le lezioni in cui non era portata o che non le interessavano le saltava. Matematica, per esempio; aveva una professoressa stupida, insopportabile. Non riusciva a spiegare le cose, e la sua voce induceva al suicidio, dato che ogni volta che parlava le orecchie scoppiavano.

Mentre camminava, si diresse verso il suo armadietto, per cercare quella barretta al cioccolato che tanto le piaceva, che mentre la mangiava non si faceva sensi di colpa, anche se era interamente fatta di grassi, calorie e zuccheri. Si curava del proprio corpo, ma non voleva essere una di quelle ragazze che si vedono belle solo perchè mostrano qualche osso in più del normale.. capiva che avevano dei problemi psicologici, alcuni molto gravi, ma non le sopportava ugualmente. Alla fine si sfiguravano, si ammalavano, e lei proprio non ci teneva.

Mangiandola, pensava, a cosa di preciso non si sa: la sua vita, la sua famiglia, i suoi amici, la scuola, il cioccolato.. e pensando a quest'ultimo, sbattè contro qualcosa, una cosa, o meglio persona, o meglio ragazzo, che a lei era del tutto sconosciuto, magari visto nei corridoi, ma non riusciva a collegare il suo viso a qualcosa di gia visto. Incavolata urlò:

<< Ma stare più attento no, eh?! Mi hai fatto perdere il filo dei miei pensieri! >>

<< Oh, calma, stavo mangiando una barretta e non ti avevo visto. Poi c'è un angolo qua, non ho mica i raggi X! >>

Alice lo squadrò da capo a piedi, due o tre volte , e non riuscì a farselo stare simpatico. Alto, snello, non tanti muscoli, ma neanche pochi, capelli castani, occhi verdi - o azzurri?- , sguardo intenso, ... sarà stato uno dei giocatori della squadra; ad ogni modo, Alice non si preoccupò ne di chiedere scusa, ne di presentarsi, smplicemente gli passò di fianco colpendolo sulla spalla. Lui si girò e si chiese se fosse normale essere così bella quanto cafona. La seguì con lo sguardo fin quando non entrò nel bagno delle ragazze e chiuse la porta.. lui rimase fermo a fissare la porta, fin quando non scosse la testa e pensò "Che cazzo sto facendo, non sbavo mica dietro alle puttanelle" e se andò in classe.

Intanto Alice, nel bagno,si mise a posto il trucco e si fissò nello specchio.. e pensò "Perchè non l'ho mai visto? Io qua a scuola non c'è qualcuno che non conosco.. ma perchè me ne preoccupo poi.."

Con una botta alla porta entrò Letisia, con quell'aria strafottente in faccia, una delle amiche di Alice. Era l'unica che a lei poteva starle simpatica, perchè era una ragazza intelligente e divertente, ma lasciava che i ragazzi sfruttasero il suo corpo.

Appena arrivata davanti allo specchio, si accese una sigaretta e sospirando cominciò a blaterare qualcosa riguardo a matematica e la professoressa. Mandava, in parole povere e poco gentilmente, a quel paese sia la donna che la materia, finchè non si ricompose e fece perdere all'amica le immagini che aveva in testa:

<< Allora, è successo qualcosa? >>

<< Perchè dovrebbe essere successo qualcosa? >>

<< Sei persa, non sei così pensierosa di solito. >>

<< Stavo solo pensando a come fai a non saltare la lezione di matematica, se ci fossi io li dentro salterei addosso a quella deficiente e mi trasformerei in un vampiro! >>

<< Voglio studiare, io andrò al College e diventerò Presidente, non diventerò una cassiera del supermercato che non sa articolare una frase in modo decente. >>

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Così Letisia, dopo il breve dialogo, uscì dal bagno lasciando l'amica davanti allo specchio a pensare.. a cosa di preciso non si sa: la sua vita, la sua famiglia, i suoi amici, la scuola, il cioccolato, il ragazzo castano, .. ma questa volta non andò a sbattere contro nessuno.

 

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Sciao a tutte, questa è la mia prima FF e non so neanche se piacerà. Ho comiciato a scriverla un giorno qualsiasi a scuola, mentre facevo matematica, non so neanche come mi sia venuta l'idea, però mi è sembrato carino, ed è anche un modo per confrontare la mia scrittura con quelle di altre ragazze che come me hanno deciso di intrapendere questa avventura! Scusatemi se andando avanti incontrerete pezzi che magari non coincidono, ma la storia non è gia scritta e la invento scrivendo ciò che ho nella testa a scuola.

Vi saluto e buona lettura <3

  
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