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Autore: Anchorr    02/11/2013    0 recensioni
Mi sentivo in gabbia, anzi, mi sentivo vittima di un'autodistruzione. Sì, perché il male lo facevo da sola e avevo anche un motivo. Non ero abbastanza per nessuno. Quel nessuno aveva anche un nome.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Driiiiiiiiiiin, driiiiiing.

La stessa soneria, la stessa sveglia, la stessa ora. 6:30 del mattino.
«Sole, faresti bene a essere già in piedi.»
Non capirò mai perché le mamme devono urlare sempre.
Mi alzo, accedo la luce e controllo il cellulare per vedere se mentre dormivo lui mi ha pensata. Nessun messaggio.
«Cosa fai ancora in pigiama? Sono le 7, hai già perso il pullman. Sole, sempre la stessa storia. Ok, è stancante svegliarsi tutte le mattine ma se vai a letto presto vedrai che riesci ad alzarti.»
«Alzarsi è facile, sopravvivere è difficile.» dico a voce bassa.
«Non ho capito.»
«Ho detto che hai ragione, adesso mi vesto e tra dieci minuti andiamo.»
Era una di quelle mattine in cui non riuscivo neanche a tenere gli occhi aperti. Ero davvero stanca. La notte è fatta per dormire ma io non riesco a non pensare. E' come se di notte il pulsante ''pensieri'' si schiacciasse da solo.
Negli ultimi mesi ero cambiata. Mi sentivo in gabbia, anzi, mi sentivo vittima di un'autodistruzione. Sì, perché il male lo facevo da sola e avevo anche un motivo. Non ero abbastanza per nessuno. Quel nessuno aveva anche un nome. Davide.
Davide era uno di quei ragazzi che anche se non facevano niente venivano notati lo stesso. Davide ha un bel sorriso. Davide lo vedo tutte le mattine sul pullman con le cuffie nelle orecchie pronto a ignorare tutti. ''Davide scende sempre per ultimo. Quando arriva alla stazione il mio cuore batte così forte, come se mi dicesse: Eccolo, è qui. E' lui quello di cui ho bisogno.'' Davide è il ragazzo che mi piace da quando avevo quindici anni.
Io invece sono Sole, la ragazza timida ma stronza quando serve. Sono la ragazza che sta sveglia mentre gli altri stanno dormendo. Sono la ragazza innamorata di un ragazzo che non lo sa. Sono la ragazza che pensa prima agli altri e poi a lei.
«Ti aspetto in macchina, sbrigati però.»
Non rispondo. Sono così, io. Sto zitta quando mi fanno domande e parlo troppo quando dovrei stare in silenzio. Sono strana e forse è per questo che nessuno si è mai innamorato di me. Ma non importa se non piaccio a nessuno. Che senso ha piacere a tutti i ragazzi tranne al ragazzo che ami? Non sono quel genere di ragazza che va ogni sabato in discoteca ma sono comunque una cattiva influenza. Fumo, e non solo sigarette. Bevo, e non intendo acqua o cocacola.
«Finalmente ti sei decisa, pensavo volessi rimanere a casa e non mi sembra il caso visto che hai fatto tante assenze.»
Dice così perché è già successo. Diverse volte sono rimasta a casa, da sola, mentre mia mamma era al lavoro.
Mia mamma è una tosta. Mi ascolta sempre e anche se a volte non mi da i miei spazi, le voglio bene. Mi ha cresciuta da sola perché papà è morto in un incidente.
E' successo quando avevo tre anni. Io ero con mia nonna al parco e lui stava uscendo dal lavoro. Era un avvocato, uno bravo. Sapeva ascoltare i suoi clienti, così dice mia mamma quando mi parla di lui.
Voleva arrivare a casa prima perché era il compleanno di mia mamma e dovevano uscire. Pensava che il semaforo non cambiasse così ha accelerato. Si sbagliava.
Non ha sentito niente perché è morto sul colpo.
Forse è per questo che odio il colore verde. Perché è l'ultimo colore che ha visto mio papà e lui doveva vedere mia madre.
Ogni sabato vado a trovarlo e ogni volta gli porto dei fiori. Non so che fiori sono ma la nonna dice che quelli li ha regalati a mia madre quando sono usciti la prima volta. Se lo ricorda ancora perché è stata lei a dirgli di comprare quelli.
«Non ho tante assenze.»
«E' successo qualcosa?»
«No, va tutto bene.»
«Senti, ti conosco da diciott'anni, so quando sei arrabbiata o quando c'è qualcosa che non va. »
«Non voglio parlarne, scusa.»
«Se è per colpa di quel ragazzo ti dico una cosa e puoi anche non ascoltarmi ma vederti così per un ragazzo che non ti merita neanche mi fa male. Ascoltami, un giorno troverai quel qualcuno che ti farà dimenticare tutto il male. Troverai quella persona che ti metterà sempre al primo posto. Forse non oggi, non domani o tra un mese ma lo troverai o ti troverà lui. Magari ti ha già trovata ma non può salvarti perché tu vuoi essere salvata da un altro. Devi solo arrenderti, lasciarlo andare e andare avanti.»
«Mamma va tutto bene. Sono stanca perché non ho dormito per niente ma non ho niente.» Provo a sorridere e mi riesce. Lei ci crede, o così sembra, e la smette di parlare. Dieci minuti dopo arriviamo al cancello della scuola e mi fa scendere. Le dico che le voglio bene e vado dalle mie amiche che mi aspettano. Tra loro c'è la mia migliore amica, quella che mi sta sempre vicino. Si chiama Alessia.
«E' arrivata la luna.»
Mi prendono in giro per il mio nome.
«Avete una sigaretta? Cazzo, da quando mia madre ha letto il diario che avevo nascosto nell'armadio non la smette di dirmi che devo andare avanti, che devo dimenticare Davide e cose così.»
Alessia mi passa una sigaretta e l'accendino. Maria si gira verso di me e mi guarda, apre la bocca come se stesse per dire qualcosa ma si ferma e guarda dietro di me.
«Ha ragione. Tre anni sono troppi. Hai visto quanti ragazzi ci provano con te? Sei così presa da questo Davide che non vedi neanche più chi ti sta intorno.» Questa è stata Rebecca. Lei è una come me ma solo più stronza. Anche lei è stata innamorata di un ragazzo e sono stati anche insieme ma dopo che l'hanno fatto l'ha lasciata. Anche lei si è fatta del male, è uscita con tanti ragazzi e alla fine ce l'ha fatta a dimenticarlo. Io non sono così forte come lei. Vorrei esserlo, vorrei fregarmene ma non ci riesco.
«Ad esempio guarda Matteo. Ogni volta che ti vede, ti fissa come se fossi la più bella di questa scuola. Per questo viene sempre con il suo amico al nostro posto dove fumiamo.»
«Ti stai sbagliando. Starà guardando Rebecca visto che è il migliore amico del suo ex. E comunque non voglio nessuno io. Voglio solo lui.»
«Ma lui non vuole te. Ha la ragazza e non ti guarda neanche. Per lui è come se non esistessi. E so che fa male ma è così. Sei la mia migliore amica e vederti stare così, non lo so... Io voglio solo vederti sorridere, chiedo troppo?»
«E' per questo non ti dico mai niente, vaffanculo.» Butto via la sigaretta e vado dietro alla scuola. Non voglio entrare alla prima ora, e neanche alla seconda e nemmeno alla terza. Volevo solo stare da sola con i miei pensieri, con il mio dolore. Mi siedo sulla panchina e vedo passare la ragazza con la quale esce Davide. E' bella ma lui merita di meglio. E quel meglio di sicuro non sono io.

  
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