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Autore: j3yinlove    02/11/2013    0 recensioni
Era colpa sua. Lui aveva attaccato bottone alla festa, lui l'aveva fatta sentire amata, ma era stata lei a cadere nella trappola. Lui ha solo teso la mano per invitarla a fare una passeggiata. Stava a lei accettare o meno. Adesso lei si sentiva stupida e vulnerabile. Lei non sapeva che anche lui l'amava anche se non lo dimostrava. Non ancora almeno.
La guerra era finita ed era il loro ultimo anno ad Hogwarts, l'ultimo anno insieme. Tutto era cambiato anche i sentimenti tra la Mezzosangue e il ragazzo che non aveva scelte. Adesso entrambi erano liberi e quella libertà gli fece scoprire l'amore!
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Weasley, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista, Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Lavanda/Ron, Luna/Neville
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Capitolo 1


La guerra era finita. L'estate era passata e pochi sarebbero tornati ad  Hogwarts, come biasimati dopo tutto quello che era successo. Ma Hermione sarebbe tornata per finire gli studi e con lei anche i suoi amici Ron, Harry, Luna, Neville e Ginny. Anche altri sarebbero tornati. Dopo la distruzione di Voldemort, Draco Malfoy finalmente libero,ha deciso che toccava a lui scegliere  e non a qualcun'altro. Deciso a  lasciare i Mangiamorte, dove era entrato solo per obbligo verso la sua famiglia, era tornato per terminare il suo ultimo anno a scuola. Quasi tutti i Serpeverde dell'ultimo anno avevano deciso restare. Quanto alle altre casate, gli alunni più grandi erano rimasti li per l'estate per aiutare a ricostruire il castello. Hermione adesso non aveva più una casa da cui tornare, quindi l'idea di trascorrere anche l'estate li non l'aveva turbata più di tanto. Ron e Harry avevano passato le vacanze a casa Weasley. L'aria li era troppo pesante. La mancanza  di Fred risuonava ancora per quella casa. Nessuno era guarito dalle ferite lasciate dalla grande battaglia. La pace che l'aveva seguita aveva solo peggiorato la sensazione di peso sullo stomaco che aveva creato la guerra. Nessuno stava meglio e nessuno sapeva come reagire. Avevamo vinto, ma al tempo stesso, perso molto,troppo.  
Persone, amici, fratelli... Nessuno si sentiva di aver vinto.  Nessuno aveva gioito o festeggiato. E ne avevano ragione. Se pur finita tutti sentivano che non sarebbe mai finita realmente. Chi aveva perso un familiare o  visto morire un suo amico davanti agli occhi, non avrebbe mai smesso di temere  un ritorno del signore oscuro. Quella guerra aveva cambiato tutto. Aveva distrutto la parte migliore di chiunque vi avesse preso parte. Quando sei costretto a uccidere una persona, quando devi scegliere tra morire o uccidere qualcun'altro, qualcosa dentro te si spezza. 
Draco dopo aver sistemato le cose a casa aveva trascorso anche lui l'estate tra le macerie della vecchia Hogwarts. Era stato gentile con tutti. Non si era mai tirato indietro da fare turni extra e a alzare la bacchetta per sollevare qualcosa di pesante. Passava tutta la giornata a lavorare e poi dritto a dormire pronto a rialzarsi il giorno dopo e fare lo stesso. Ma, sul suo volto, mai un accenno di sorriso, mai si sentiva il suono  della sua risata per i corridoi mentre qualcuno faceva un battuta. Qualcosa in lui si era spezzato. Aveva trascorso con Neville la maggior parte delle sue giornate, essendo nel suo gruppo di riparazioni ci aveva  fatto amicizia. Neville non sembrava turbato o titubante riguardo l'avvicinamento del suo ex nemico. Sapeva che Draco non voleva fare quello che ha fatto e che era costretto da Voldemort che minacciava di uccidere i suoi genitori. Forse Neville era la persona più adatta con cui confidarsi per Draco. 
Al termine dei lavori per ricostruire la scuola, la nuova preside, la professoressa Mcgranitt aveva deciso di dare una festa per annunciare ufficialmente la riapertura della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. 
In molti accorsero per festeggiare quel l'evento. Anche gli allievi che avrebbero preso parte al corpo studenti dal prossimo settembre ebbero l'invito e con le loro famiglie si unirono  ai festeggiamenti.  Gli ex allievi e le loro rispettive famiglie, i loro figli e anche i professori e gli studenti delle altre scuole di magia del mondo. Tutto sembrava perfetto. 
Qualche giorno prima della festa Harry e Ron  avevano comunicato a Hermione che loro e i Weasley non avrebbero preso parte alla festa . Lei li capiva. Chi  vorrebbe tornare nel luogo dove ha perso un figlio, ma avevano acconsentito ugualmente a far terminare gli studi a Ron e Ginny, ormai entrambi all'ultimo anno. 
Hermione avrebbe passato la serata da sola. Neville sarebbe stato tutta la serata con Luna e a Hermione la aspettava uno sgabello al bar. La sala grande era stata addobbata a festa, certo che la Mcgranitt aveva fatto le cose in grande, e pullulava di gente vestita bene che rideva e scherzava sorseggiando i drink che potevano predere dai vassoi che giravano fluttuando per la stanza. In realtà era inutile il piano bar, perché bastava prendere un bicchiere e dire il nome di quello che volevi bere ed esso appariva nel tuo calice vuoto. Era carino quel l'incantesimo. Seduta sul suo sgabello, Hermione passava con fare annoiato il dito sul bordo del calice di cristallo creando un suono armonico e dolce. 
<< Penso di conoscere questa canzone!>> afferma divertita una voce maschile dietro di lei. 
Senza voltarsi, per confermare i suoi sospetti, Hermione continuava a creare quel suono melodico e continuativo. << Ciao anche a te, Draco!>> affermò fermando il dito per un istante.  Lui si mise a sedere accanto a lei senza chiedere se poteva. << Ciao>> affermò con un mezzo sorriso. Sembravano secoli che non lo vedeva in quel modo, sicuro di se, del suo corpo, dell'essere bello. Lui voleva sembrare bello in quell'istante e lei lo trovava esattamente come voleva lui. Lo aveva sempre trovato un bel ragazzo. Ma adesso, con quell'aria da ragazzo con troppi pensieri, con i capelli biondi spettinati, con un po' di occhiaie,un accenno di barba  e la camicia bianca aperta sul collo senza la solita cravatta a cingerlo, sembrava irresistibile. Era perfetto. Hermione si stupì del modo in cui pensava a lui. 
<< Sei una preda facile,sai?>> affermò lui dopo un lungo sorso dal suo calice pieno di un liquore verde. 
<< Cosa intendi?>> domandò lei confusa. La ormai non più piccola Grifondoro tornò a produrre suoni con il bicchiere mentre aspettava una risposta da un Draco sicuramente ubriaco. 
<< Circolano molti ragazzi con cattive intenzioni questa sera; e tu, innocente te ne stai seduta al bar da sola con un drink in mano che non hai mai pensato di finire. Tu sei una preda facile anche per un principiante questa sera!>> ridacchiò mentre si scolava l'ultimo sorso e batteva il bicchiere con disapprovazione sul bancone. << Sei ubriaco, non sai di cosa parli!>> lo attaccò  lei. 
<< Lo faccio per te! Non voglio che qualcuno ti faccia del male- disse arrabbiato, poi in tono più sommesso, fissando il bicchiere aggiunse- te ne ho già fatto abbastanza io negli anni passati! >> sembrava davvero dispiaciuto per tutto quello che le aveva detto e fatto in quegli anni. Possibile che Draco Malfoy provasse dispiacere e compassione per se stesso? Hermione in sette anni gli aveva visto provare per se stesso tante cose, ammirazione, orgoglio, smania di vincere e di essere il migliore... Ma mai compassione. 
<< Draco io.... >> cominciò a farfugliare lei. Ma lui si alzò dallo sgabello, poi si girò verso di lei e le porse la mano.  La Grifondoro lo guardò confusa. << Vieni, questa festa è noiosa! >> annunciò.  Hermione si guardò in torno, che aveva da perdere? Non di sicuro una bella festa dove si sarebbe divertita. Accettò la sua mano e si incamminarono lungo un corridoio, passando davanti a Neville e Luna che ballavano e li guardavamo increduli. 
Era strano camminare mano nella mano con il ragazzo che l'aveva derisa e umiliata per tutti quegli anni, ma lei sapeva che non era più quella persona, che aveva riacquistato il controllo di se stesso e dei suoi pensieri. Erano finiti i giorni in cui il lavaggio del cervello di Lucius Malfoy rovinava quel ragazzo. Entrambi lo sapevano.  Salirono al settimo piano e camminarono lentamente dove una volta c'era la porta che portava alla stanza delle necessità, ormai distrutta durante la guerra.  Hermione non era sicura che la porta sarebbe apparsa. Una volta distrutto il muro che la conteneva anche se ricostruito non era certa della sua ricomparsa. Ma essa dopo parecchi minuti che Draco la fissava, timidamente apparve.  La Mezzosangue si stupì piacevolmente. 
<< Ma come... Com'è possibile che la porta.... Come lo sapevi?>> iniziò a farfugliare al ragazzo che la teneva per mano. Lui strinse per un secondo il loro intreccio di dita e la trascinò dentro la porta aperta che poi scomparve dietro loro una volta passati.  Draco l'aveva portata nella stanza dove aveva imparato a combattere con l'esercito di Silente, dove lui al sesto anno riparò l'armadio svanitore,  nel luogo in cui Harry trovò il diadema di Priscilla Corvonero, la mamma di Helena ( la dama grigia)  uno dei fantasmi del castello. Ma questa volta la stanza delle necessità era semplicemente una stanza vuota. Si mostrava semplice e umile, ma accogliente. 
<< Di cosa avevi bisogno?>> domando Hermione dopo molto silenzio. 
<< Tranquillità, solitudine, silenzio..>> cominciò a dire. 
<< Allora è meglio che me ne vada!>> affermò arrabbiata lei. Perché l'aveva portata li se tanto voleva stare solo?
<< Aspetta Grenger! >> sentire pronunciare quelle parole fu stranamente piacevole per Hermione. In realtà non aspettava altro. 
Quando si girò vide Draco seduto a gambe incrociate per terra. Era così bello. Sembrava un angelo in pena. Così affascinante e lontano.  Hermione si avvicinò a lui è di sedette davanti. Incrociò anche lei le gambe. Entrambi in divisa ma senza gli stemmi, quella serata non era suddivisa in casate. Quella serata era per ricordare che eravamo tutti più uniti dopo la battaglia, la Mcgranit aveva vietato stemmi e cravatte delle casate. Divisa semplice. A Hermione piaceva più così la scuola. Tutti uguali! Una piccola lezione da insegnare ai Serpeverde e ai Corvonero. 
Lei fissava lui che fissava il pavimento che li divideva. 
<< Tutto bene Draco?>> gli chiese titubante. Temeva in una sua reazione. Da ubriaco non lo aveva mai visto, non sapeva come poteva reagire. Gli erano successe tanto cose di recente che avrebbero potuto provocare una sua esplosione. 
<< No, ma starò bene>> 
  
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