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Autore: Tefnuth    02/11/2013    0 recensioni
dopo l'omicidio avvenuto davanti ai suoi occhi di una persona conosciuta in chat silvy,la protagonista, verrà coinvolta in un'indagine che sconvolgerà la sua quotidianità. tra omicidi ed inseguimenti riuscirà a trovare l'amore.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente arrivò al lavoro e dopo aver parcheggiato la macchina nel posto riservato ai dipendenti,si diresse all’entrata del parco divertimenti di Gardaland dove svolgeva la mansione di istruttrice di delfini al Palablù. Come ogni giornata il parco si stava preparando a gran festa per accogliere al meglio i suoi visitatori che ogni giorno erano migliaia sin dal primo giorno di apertura,il 28 di marzo,per fargli vivere una giornata indimenticabile. Mentre attraversava il parco incontrò l’addetto alle pulizie Patrick,un simpatico signore che le aveva fatto fare il giro del backstage del parco il suo primo giorno e che la salutò con il suo “Bonjour” caldo come il sole d’estate allo zenit. Proseguendo incontrò gli altri colleghi che si stavano dirigendo alle postazioni loro assegnate,tutti sorridenti anche se c’era chi sembrava più assonnato di altri: ristoranti e fast-food emanavano già profumo di patatine,hot – dog  e pollo,odori che a quell’ora della mattina Silvy avrebbe preferito non sentire,non avrebbe invece disdegnato l’ aroma del caffè appena fatto ma visto che nel parco sarebbero presto entrate persone con diverse abitudini era sempre bene tenersi pronti. Tra gli incontri della mattina ci fu anche la sua amica Franziska,che le ricordò il loro appuntamento per pranzo e per una chiacchierata sulle pene d’amore di Franziska sul suo ragazzo,Marcus, e Nicholas,il ballerino bulgaro che riusciva a fare delle acrobazie incredibili quando era sul palco ed anche Silvy non perdeva occasione per ammirarlo all’opera quando poteva. Entrò nel suo camerino dove ad aspettarla c’era la sua tuta da sub e la divisa chiuse in un armadietto,posò la borsa sul tavolo e sfilò  via il miniabito di seta blu che indossava così bene stando attenta a non urtare gli orecchini che portava ai sette fori delle orecchie; non vedeva l’ora di indossare la tuta blu e nera per andare a trovare i suoi amici Peter e Susy,i due delfini che stava ammaestrando. Poco prima di lasciare il camerino si guardò allo specchio appoggiato alla parete per vedere come le stava la tuta,contenta di quello che vedeva,si legò i capelli in una coda che poi attorcigliò per poter mettere la cuffia: adesso era pronta. Si diresse con velocità alla vasca dei delfini e si tuffò in cerca dei suoi amici pinnati; ogni volta che si tuffava Silvy provava un’incredibile sensazione di libertà come se quella non fosse acqua ma aria così che lei in quel momento non stava nuotando,ma volando. Nuotava con grande naturalezza e i due delfini,Peter e Susy,contenti nel vederla giunsero dietro di lei nuotandole intorno e spruzzandole acqua in faccia non appena emergevano “Vedo con piacere che oggi sul tuo viso è dipinto un bel sorriso Silvy. Oggi vedremo grandi spettacoli” disse una voce molto intensa e sensuale dal bordo vasca “Buongiorno Leo,sono contenta che tu sia guarito. Ti vedo in forma ” “Grazie,è un vero strazio prendere l’influenza in questo periodo dell’anno. Anche tu sei in forma” “Tutto merito dell’acqua;quando nuoto rinasco come una fenice” disse lei.

Leo si spogliò della maglietta a bordo piscina mentre lei lo osservava un po’ imbarazzata,i suoi occhi non poterono far a meno di osservare le sue larghe spalle,il suo torace dai pettorali scolpiti e la carnagione chiara leggermente abbronzata dal sole  a cornice del quadro. Silvy tolse con un po’ d’indugio lo sguardo dal ragazzo non appena scorse che anche lui la stava guardando con la coda dell’occhio; lui poi si tuffò con gran grazia per riaffiorare con la testa così vicina al volto di lei. I capelli neri incorniciavano i suoi occhi azzurri ed il suo sorriso malizioso era tutto per lei che,a sua volta, riprovò la sensazione di imbarazzo di poco prima; fortunatamente il delfino Peter si interpose tra i due,rompendo l’atmosfera che si era creata spingendo il ragazzo lontano da lei come se avesse percepito la richiesta d’aiuto di Silvy. Per buona parte del tempo successivo provarono gli esercizi dello spettacolo,finché non mancarono che due ore all’inizio dello show e fosse ora di far riposare i delfini. I due spettacoli che si svolsero nella tarda mattinata riscossero un grande entusiasmo tra il pubblico ed alla fine della mattinata, Silvy uscì dalla vasca ancor più felice di quanto non fosse al suo primo tuffo e si diresse nel suo camerino dove fece una doccia veloce e rilassante e si diede una riga di eye-liner per essere più presentabile all’appuntamento con Franziska,che vide seduta al bar della zona Hawaii,dove poterono ristorarsi un po’ pranzando con una “cesar salad” ed acqua fresca chiacchierando su come entrambe avevano trascorso la prima parte della giornata di lavoro. Silvy poi raccontò a Franziska del sogno che aveva fatto la notte scorsa,del ricordo di Thomas e dell’imbarazzo che aveva provato in vasca con Leo; l’amica rimase un po’ sconcertata,ma consigliò a Silvy di dimenticare il più possibile quell’incontro perché ormai se ne occupava del tutto la polizia e lei non sarebbe stata più coinvolta; per quanto riguardava l’incontro con Leo quasi la criticò per non essersi ancora messa con lui “Formereste davvero una bellissima coppia” le disse. Fu poi Franziska a confidarsi ed a dare sfogo ai suoi problemi con quello che era il suo ragazzo ormai da tre anni: Marcus. Lo conosceva ancor prima di trasferirsi in Italia per venire a lavorare al parco e si lamentava perché i lavori di entrambi non gli permettevano di vedersi spesso e temeva che potesse tradirla con un’altra ragazza;lui era un bel ragazzo tedesco alto,biondo,con occhi chiari e fisico scultoreo mentre lei era una ragazza alta,mora,dal fisico longilineo e che sotto i vestiti  nascondeva, come Silvy, un paio di tatuaggi.

Il tempo passò in fretta e ben presto le due ragazze si accorsero di dover tornare al lavoro,non nascondendo un po’ di dispiacere: Franziska riprese il suo lavoro come addetta all’attrazione de “I Corsari” mentre Silvy finì la sua giornata di lavoro con gli altri spettacoli al Palablù. Non appena uscì dal camerino,pronta per passare una serata con gli amici a Sirmione,notò che due uomini non molto lontani la stavano fissando: un uomo sui cinquant’anni,brizzolato,occhiali da sole e barba incolta vestito con calzoni bermuda verde militare e camicia in tinta;l’altro,di poco più giovane e castano,indossava un jeans con una polo beige. Con fare gentile il più anziano si presentò “Buonasera signorina Silvy,la stavamo aspettando. Abbiamo assistito ai suoi spettacoli,ci sa fare con gli animali marini,veramente molto brava” la ragazza rispose con aria perplessa “Grazie,ma vorrei sapere voi chi siete e cosa volete. Voi mi conoscete ma io non conosco voi” “Stia pure tranquilla;abbiamo ritenuto,visto che facciamo parte delle indagini sul caso Thomas Rolls,di farle alcune domande riguardo ai fatti precedenti la morte della vittima” “Se vuole seguirci,cerchiamo un luogo più adatto dove potremmo parlarne” disse l’altro uomo “Io ho già dato la mia versione dei fatti,e dal momento che non ho mai visto la vittima prima di allora non vedo cosa potrei aggiungere. Vorrei cercare di dimenticare la cosa e proseguire la mia vita in pace,senza più tornare a quel giorno; mi è costato molto uscire da quest’incubo e non solo economicamente,mi creda!!!” rispose lei,era molto seccata. “Lo sappiamo,non deve essere facile per una ragazza così giovane come lei superare una circostanza così gravosa ma,noi riteniamo che lei non ci abbia fornito tutti i particolari e perciò la preghiamo di riflettere un momento e cercare di ricordare i dettagli con maggior lucidità,nel caso le venga in mente qualcosa” “E me la chiama solo così?Situazione gravosa dice lei. Vedere una persona uccisa da degli assassini sopra ad un’alfa nera non sapendo nemmeno il perché? Vi ripeto io ho già detto tutto quello che ho visto non appena sono stata abbastanza lucida da ricordare con precisione; non c’è niente da aggiungere,siete voi quelli che devono approfondire le indagini e cercare le persone giuste”. Un po’ seccata,Silvy stava congedando i due uomini quando uno di essi la afferrò per un braccio e la tirò a se; il suo era un odore irritante che dava noia allo stomaco. In quell’istante,la ragazza capì che quei due non potevano essere agenti della polizia e si diede della stupida per non aver chiesto di mostrarle il distintivo “Che cazzo volete? Lasciatemi subito o chiamo la sicurezza!” disse lei a gran voce ma la folla di gente che non era poi così distante da lei non riusciva a sentirla per via della musica. Il tono di voce dell’uomo brizzolato cambiò: ad una voce ferma ma tranquilla si sostituì una arrogante e rude “Fin’ora l’abbiamo trattata con gentilezza ma dal momento che lei non vuole collaborare dovremo procedere in altro modo. Ci segua senza fare storie se non vuole che i suoi colleghi vedano il suo necrologio sulle pagine del giornale di domani”. Con una spallata,il più giovane fece incamminare Silvy: stavano andando verso l’uscita del parco; la paura invase la ragazza che doveva pensare in fretta a come poter fuggire. Intorno a lei c’era una gran folla: famiglie e comitive,tutti sorridenti e spensierati che correvano verso le attrazioni cercando di arrivare prima per trovare meno coda possibile. Nella confusione,un ragazzo abbastanza in carne inciampò nella stringa delle proprie scarpe e cadde rovinosamente facendo perdere la presa all’uomo che tratteneva la ragazza per il braccio. Lei,sentitasi libera,corse via  tra la folla più veloce di una lepre consapevole che quella sarebbe stata la sua unica salvezza per cercare un posto dove trovare rifugio. Il battito del suo cuore accelerò come mai prima d’ora,dalla fronte il sudore scendeva freddo ed i suoi occhi spalancati andavano alla ricerca disperata di qualcuno,o qualcosa. Passò per la piazza del Souk arabo e vide che l’infermeria era aperta; fece un ultimo sforzo e si gettò dentro in preda alla paura sorprendendo il dottore e l’infermiera che erano all’interno. Senza più un filo di voce,Silvy cercò di parlare ai due ma il dottore,credendo che avesse avuto un attacco di panico,la fece sdraiare sul lettino e le somministrò subito dell’ansiolitico. I due individui invece,dopo la fuga della ragazza,avevano cercato tra le persone del parco passando anche davanti all’infermeria ma non pensarono di aprire la porta per guardare se dentro c’era la ragazza o qualcuno che aveva avuto un calo di pressione per la troppa adrenalina e perciò tirarono avanti. Si recarono velocemente all’uscita per evitare di essere intercettati dalla sicurezza che poteva essere stata avvertita dalla ragazza.
  
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