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Autore: Gils_Malfoy    02/11/2013    2 recensioni
Si sa che le idee geniali di Sirius prevedono sempre qualche guaio e che bisogna aspettarsi qualcosa di illegale, pericoloso e soprattutto stupido. I Malandrini questa volta vogliono lasciare il segno ma un Severus Piton in veste di detective cercherà di ostacolarli.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Hola Popolo!
Dopo un luuuuungo periodo di assenza la vostra amata (da chi poi) Gils è tornata!
Ecco una long sull'ultima grande avventura dei Malandrini prima del diploma!
Buona Lettura! 
Gils 

PROLOGO - LA GRANDE IDEA

 


Era un normale pomeriggio primaverile. Il sole splendeva alto nel cielo e una lieve brezza soffiava sul prato.
Mancava poco più di una settimana alla fine dell'anno scolastico e quattro ragazzi stavano seduti all'ombra di una quercia in riva al Lago Nero. Uno giocava con un Boccino d'Oro e veniva guardato da un amico con molta ammirazione e stupore. Appoggiato al tronco e circondato di libri stava il più studioso che di tanto in tanto scribacchiava su di una pergamena. Il quarto era sdraiato a pancia in su, giocava con un filo d'erba e aveva l'aria di chi si stava annoiando a morte. Fu proprio nel momento in cui James lanciò il Boccino, Remus intinse la piuma nel calamaio e Peter morse una mela che a Sirius venne in mente un’idea geniale.
-Ho trovato!- esclamò facendo sussultare gli amici. A James il Boccino picchiò in fronte e lasciò un segno rosso, Peter si strozzò con il pezzo di mela e Remus rovesciò l’inchiostro sugli appunti che aveva diligentemente ricopiato.
-E cosa di grazia?- domandò Remus fulminandolo con lo sguardo. I suoi preziosi appunti rovinati da quel depravato. L’avrebbe pagata.
-Ho trovato cosa potremmo fare oggi, invece di star qui ad annoiarci.- Sirius era in fibrillazione. Mancava poco che facesse apparire la coda e si mettesse a scodinzolare come un cucciolo.
-Si da il caso che VOI tre vi stiate annoiando. IO sto studiando, cosa che dovreste fare anche voi visto che dom…-
-Si, ok. Taglia Remus!.- intervenne James massaggiandosi la fronte con fare molto teatrale.
Remus indispettito prese un’altra pergamena e tornò all’inizio del capitolo borbottando qualcosa come “non vi aiuterò per gli esami”.
-Dai Felpato. Quel’è questa grande idea?- domandò James ignorando i borbottii di Remus.
-Ho in mente uno scherzo. Ma non uno qualunque. Il più grande scherzo che la mia mente abbia mai architettato.- Sirius saltò in piedi gesticolando platealmente.
-Non è la stessa cosa di quando facevamo sparire e riapparire le zucche ad Hagrid?- bisbigliò Peter a James.
-Lo ha detto anche di quando abbiamo versato del Whiskey Incendiario nelle bevande al tavolo degli insegnanti. Quello è stato epico. Non immaginavo che la McGranitt sapesse ballare così bene.- disse James mentre ricordava lo spettacolo messo su dalla professoressa avvinghiata ad un poco collaborante Lumacorno.
-Sì e, in entrambi i casi, ci avete procurato un periodo di punizione così lungo che stiamo ancora finendo di scontarlo.- aggiunse Remus alzando gli occhi dal libro.
-Stavolta è ancora più epico. Stavolta non ci beccheranno.- disse Sirius cercando di essere il più convincente possibile.
-Sirius, sai che ti stimo e che sei come un fratello per me, ma stavolta darò ascolto a Remus. Non mi sembra il caso di metterci nei guai appena prima della fine dell’anno.- considerò James.
-È il nostro ultimo anno! Dobbiamo fare qualcosa che ci ricordi per sempre.- sbottò Sirius incrociando le braccia al petto -la mia proposta è quella di fare la “Settimana degli Scherzi” e l’ultimo giorno faremo il grande botto!- espose Sirius saltellando di gioia.
Remus lo fissò allibito. Voleva farli espellere. Era più che certo che il suo intento fosse quello.
-Faremo saltare la scuola?- domandò un preoccupato Peter.
-Codaliscia, ragiona! Secondo te?- lo corresse Sirius con uno scappellotto.
-Hai parlato di botto.- piagnucolo in sua difesa il povero ragazzo massaggiandosi la testa.
Intendevo un finale coi fiocchi.- spiegò Sirius.
-E di grazia, le tue intenzioni sono quelle di farci espellere? Di spedirci ad Azkaban?- domandò Remus mettendo via libro e pergamene. Era pronto a far internare Sirius al San Mungo se ne avesse valutato la necessità.
-Remus, per cortesia. Non essere sciocco. Vi sembro forse il tipo che organizza qualcosa per far espellere i propri compagni?-
I ragazzi annuirono e Sirius li guardò torvo. Che amici malfidati.
-Suvvia ragazzi. È il nostro ultimo anno. Devono ricordarsi di noi cosicché i nostri figli siano guardati con rispetto.-
-Non lo so, Sirius. Mi sembra rischioso.- disse James scompigliandosi i capelli.
-James, pensa ai tuoi figli. Ai figli che avrai con la Evans. Verranno messi su un piedistallo solo perché il padre era un gran giocatore di Quidditch e il più abile a fare scherzi. Magari ti faranno una statua davanti all’ingresso.- esclamò Sirius puntando sulla vanità di James.
Remus pensava che Potter fosse un pochino più intelligente e che capisse che tutto quello che Sirius aveva predetto non si sarebbe avverato.
-Una statua? Beh allora, quand’è che cominciamo?- Remus evidentemente si sbagliava sull’intelligenza di James.
Peter era d’accordo. Lui era sempre d’accordo. Avrebbe anche camminato sul fondo del Lago Nero se James o Sirius glielo avessero chiesto. Remus rimaneva contrario. Voleva essere ricordato per i suoi meriti non per le sue malefatte con i Malandrini.
-Dai Remino. Prometto sul mio onore di Black che se nel remotissimo caso dovessero beccarci non farò il tuo nome. Verrai assopito.- dichiarò Sirius.
-Assolto, magari. Cane! La mia risposta rimane comunque no.- rispose deciso.
-Nemmeno per della cioccolata?- propose Sirius ammiccando.
Remus lo guardò di sottecchi. Aveva detto cioccolata?
-Di quanta cioccolata parliamo, Black?- abbassando la voce come se stessero per contrabbandare polvere di zanna di drago.
-Fai tu la cifra e vedremo di metterci d’accordo.- rispose Sirius adottando lo stesso tono di voce.
-Dieci tavolette al giorno per i prossimi dieci anni.- Sirius sgranò gli occhi.
-Sono troppe Lupin. Cala. Cinque al giorno per cinque anni.- ribatté il Black. Remus era troppo esigente e lui non poteva più contare sull’ingente capitale dei Black perché era stato diseredato.
-Sette per sette anni.-
-Remus per favore. Sai che non ho più soldi.-
-Allora facciamo una al giorno per vent’anni. Niente più trattative.-
-Va bene bastardo di un lupo. Affare fatto?.- disse Sirius allungando la mano.
-Affare fatto lurido di un cane.- rispose Remus stringendola.
-Domani daremo il via alla nostra impresa!-
Solo allora Remus comprese che cosa aveva fatto. Era stato ingannato e abbindolato di nuovo. Maledisse la sua golosità per la cioccolata e dandosi mentalmente del cretino si diresse insieme ai suoi amici verso il castello.

   
 
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