Torni a casa da una serata pacco, una di quelle che ti fa sentire spossato, con la voglia di vivere precipitata sotto le scarpe. Una serata che ti fa venire voglia di farti del male, per dirla tutta.

Appena entrato in casa hai una sola idea: andare fino in fondo al tuo obiettivo. Ti incammini di soppiatto verso il corridoio, nella speranza che solo e soltanto i muri possano sapere ciò che stai per fare. Tua sorella è ancora sveglia nella sua stanza, grazie al cielo. Lei può risolvere il tuo dramma.

- Hai una siga?, le chiedo io

- Adesso fumi?, mi risponde

- Non è stata una gran serata, a dirla tutta… allora ce ne hai una o no?

- Sì, sciallo.

Momento imbarazzante, capita sempre quando chiedi un accendino al tizio che ti passa di fianco in strada, quando chiedi una penna al compagno di banco. Il momento in cui guardi per aria, mentre tua sorella estrae le sigarette dal nascondiglio.

E ti accorgi che è buio fuori, solo i lampioni della strada fanno luce. Come dev’essere il cielo senza quei cosi? Limpido e pieno di stelle… Ti chiedi perché hai voglia di fumare. Non te ne frega, l’intento è cercare di autodistruggersi nella maniera più piacevole. La serata è stata un vero e proprio pacco.

Tua sorella ti passa la sigaretta con l’accendino, perché lei sta troppo avanti rispetto a te. Tu te la infili in bocca e te l’accendi come se fossi uno che ne ha fumate tante. Prima boccata. Ecco che inesorabile arriva la tosse di chi non ha mai fumato per davvero.

Ti mandi a fare in culo da solo. La sigaretta la butti fuori dalla finestra, non se la deve fumare manco quella scema di tua sorella. Ma perché diavolo fa così? E allora non rimane altro che mettere la testa fuori dalla finestra, alzare gli occhi al cielo.

La luna splende da lassù.