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Autore: ChrisAndreini    02/11/2013    2 recensioni
Prendiamo una secchiona asociale con un cervello incredibile e un'autostima zero (anche se non lo ammetterebbe mai)
Poi prendiamo il suo silenzioso diario, i suoi progetti, le persone che la prendono in giro e il ragazzo nuovo, e vediamo come la situazione si complicherà.
***
Cioè, non capisco come le persone normali ragionano, perché è ovvio che io non sono normale, ma credo che l'umanità mi stia prendendo in giro, insomma, il ragazzo nuovo sembra davvero molto, molto, stupido, eppure alla prima interrogazione mi spiazza dando una di quelle risposte che solo io in tutta la classe poteva sapere, e forse neanche.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Diario di...'
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Diario di una secchiona asociale

02|11|13

Caro diario, 
Cioè, mamma non ha una vita sua, o meglio, le persone che conoscono non hanno vita propria?
Insomma, stanno tutti a fare insinuazioni: Lily, mamma, ci si è messo pure Nate!!!
Cioè, ho forse un cartello con su scritto:
“Persona che ama essere seccata a proposito di ragazzi  che manco conosce”
Cioè… forse sto scrivendo troppi cioè, ma direi che hai capito il concetto.
Oggi mamma è stata tutta la mattinata a chiedermi di James, cosa ha fatto esattamente ieri quando mi ha salvata, cosa ci siamo detti, se è carino… cose di questo genere.
Cio… no, non lo scrivo più, comunque questo pomeriggio è venuto Alexander per quella schifosa lezione di pianoforte, e ha portato con se quel “coso”.
No, il soprannome “coso” è già occupato, fammi pensare…
Quel “Baxter” suona bene!
Ok, non dico che mi sta antipatico, ma mamma mi ha rotto così tanto le scatole che quando è entrato l’ho visto come un antipatico.
Almeno finché non mi ha salutato allegramente, allora mi sono sentita stupida ad averlo giudicato solo perché mia madre mi rompeva su di lui.
Mamma gli ha chiesto se si era trasferito da queste parti, ma lui ha risposto che era qui solo in vacanza, ospite del “coso”.
A quel punto mi sono congedata e sono andata a fare i compiti.
Lui ha assistito alla lezione, cosa ci trovi di interessante me lo sto ancora chiedendo.
Ho finito tutti i compiti per lunedì a tempo record e ho lavorato a quella cosa per aggiustare il muro.
Devo ammettere che se non dovessi fare il concorso con il “coso” porterei questo come progetto.
Promette bene ed è molto utile.
Dopo aver lavorato un po’, ero indecisa se uscire o no, ma visti i miei precedenti ho deciso di restare a casa.
Ho disegnato un po’, poi ho fatto un programma per domani, così da dedicare abbastanza tempo sia a Lily che ad Alexander.
Ho sentito bussare alla porta, e ho detto distrattamente:
-avanti- 
Ora che ci ripenso avrei dovuto prima chiedere chi fosse, per nascondere eventualmente tutti i miei disegni come faccio ogni volta che viene qualche sconosciuto di età superiore agli otto anni (i possibili riferimenti a Lily sono casuali), ma ero sovrappensiero e non ci ho pensato.
Così mi sono ritrovata con James in camera che si guardava intorno con la bocca aperta di chi voleva parlare ma è rimasto folgorato.
Ho tossito per attirare la sua attenzione, e quando si è riscosso mi ha detto che era ora di cena, e doveva chiamarmi a tavola.
Ci siamo avviati senza dire una parola, io mi sentivo terribilmente in imbarazzo, pensavo che avesse trovato i miei disegni orribili e infantili.
Dopo cena sono andata direttamente in camera, e non sono uscita finché non sono andati via.
Mamma mi ha guardata con un sorriso furbetto e mi ha detto che entrambi i ragazzi non staccavano gli occhi da me, poi mi ha fatto l’occhiolino in segno d’intesa.
Perché mia mamma deve fare sempre strane insinuazioni?!
Per scappare alle sciocchezze sparate da mamma sono tornata in camera.
Poco dopo ho acceso il computer per fare una ricerca approfondita sulle cellule (non erano compiti, era una cosa personale) e  sono andata per curiosità su Facebook.
C’era un messaggio di James:
“Comunque, bellissimi i tuoi disegni, volevo dirtelo prima ma sei scappata”
Mi è scappato un sorriso, ma dato che non sapevo che rispondergli gli ho scritto un semplice “grazie”.
Perché non me la cavo con le parole?!
In fin dei conti la giornata è andata bene, ci vedremo con Alexander domattina e se ne andrà prima di pranzo.
Ho deciso, non voglio farmi beccare di nuovo dalla signora Faraday mentre sto con quel “coso”.
Ti scrivo domani. 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)
Eccomi qui con un nuovo capitolo.
Per prima cosa voglio ringraziare da morire Anplagghed105 per aver segnalato questa storia tra le scelte, quando ho letto questa cosa ho sorriso per mezz’ora e ho saltellato allegramente per tutta casa, cioè, sono contenta che questa storia meriti un’onorificenza tanto alta.
Poi ringrazio tantissimo i lettori, recensori e chi ha messo la storia tra le preferite, le seguite o le ricordate, siete sempre di più e mi fate felicissima.
Ora vi saluto perché sta diventando più lungo l’A.A. che la storia.
Spero che la storia continui a piacervi.

   
 
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