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Autore: Damson    18/04/2008    4 recensioni
Una piccola satira sui luoghi comuni dei romanzi dell'800.
Genere: Comico, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kagura, Kohaku, Rin, Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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A North-Briton at Northanger

Inghilterra, 1805

Come ogni buon romanzo d’amore che si rispetti la storia che vi accingete a leggere dovrebbe avere come protagonista una ragazza di campagna, il cui padre, se non così malmesso da non poter permettere un tetto decente ai suoi figli, ma che anzi possiede una casa di tutto rispetto, non può comunque vivere nell’agiatezza e nel dispendio della vita mondana a causa della sua natura di figlio cadetto di un nobile o di reverendo di canonica e, sopra ogni altra cosa, a causa di una tale quantità di figli da far invidia al più prolifero dei conigli.
Oppure il padre in questione potrebbe essere addirittura morto, lasciando in eredità alla vedova, oltre ovviamente alla suddetta quantità di figli una eguale quantità di debiti e la nostra fanciulla in questione si troverebbe, in quanto primogenita a dover aiutare la madre a provvedere alla famiglia e troverebbe lavoro come insegnate ad un figlio di un nobile, tanto ricco quanto bello (poiché, come il lettore ben sa, sono due qualità che viaggiano sempre insieme nei romanzi, non nella vita) di cui ovviamente la principale caratteristica non è tanto l’esser bello o l’esser ricco, quanto piuttosto l’esser vedovo.
La nostra sfortunata creatura, che supplisce alla sua carenza in campo finanziario con una grande quantità di carattere, bontà ed intelligenza non potrà non far innamorare di sé il caro datore di lavoro.
Oppure, ancora: la nostra cara creatura potrebbe essere un minimo più fortunata e potrebbe non venirle necessario abbassarsi a fare una cosa tanto degradante come lavorare. Potrebbe avere uno zio ricco (il fratello maggiore del padre cadetto, per intendersi) ma sfortunato poiché lui e sua moglie non hanno avuto figli e potrebbero invitare l’eroina del romanzo a vivere con loro a Londra, catapultandola di nuovo nel bel mondo.
Dopo attento studio è stato deciso che niente di tutto questo accadrà all’eroina della nostra storia.

Il signor Sesshomaru Tallant era di nascita nobile, ma il suo illustrissimo padre aveva pensato bene di gettare in disgrazia la famiglia abbandonando la sua legittima moglie per un’altra donna di minore levatura sociale.
Grazie a tale impresa paterna, da cui era nato niente meno che un figlio bastardo, al nostro bel protagonista non rimaneva altro che la nobiltà del nome, oramai utilizzabile solo come orpello, ma tale cosa non importò affatto a Kagura Ramsay, la donna che lo sposò.
Essa infatti, oltre a nobili origini scozzesi, vantava un padre con fior fior di quattrini.
All’epoca del matrimonio molti non avevano esitato ad affermare che la signorina Kagura aveva deluso le aspettative della famiglia per amore di un nobile decaduto, per quanto bello potesse essere.
Ma ascoltare le malelingue serve solo a farsi venire la bile, non ci vuol nulla infatti ad insinuare che il signor Tallant aveva sposato la ragazza soltanto perché era una ricca ereditiera.
La verità è che, senza nessuna nota di biasimo da parte di chi scrive, Kagura aveva amato Sesshomaru senza esitazione alcuna e, poiché il giovane era ineccepibile per modi e contegno e, soprattutto poteva essere compassionevolmente visto come innocente vittima di una colpa non sua, i genitori di Kagura, le avevano permesso di seguire il cuore.
Ed infatti Kagura, che dava tanta importanza alle malelingue quanta possono averne le parti mancanti del prologo ai Telchini, grazie a questa scelta adesso era molto più felice di quanto non lo sarebbe stata se avesse sposato un nobile ricco di famiglia altolocata.
A movimentare la vita dei due sposi era una fanciulla di nome Rin che Sesshomaru, che aveva una capacità tutta sua di farsi amare dai bambini e temere dagli adulti, aveva preso sotto la sua protezione.
La cara bambina avrebbe compiuto entro breve sedici anni e tutta la famiglia si accingeva a lasciare la tranquillità della vita di campagna per recarsi a Londra, presentare Rin in società e mostrarle il “bel mondo”.
Per poter stare a Londra a contatto con tutti quegli eventi mondani Rin aveva bisogno di un guardaroba completamente nuovo e, quando Kagura si recò nella capitale per poter acquistare il necessario, Sesshomaru, senza che gliene venisse fatta richiesta, ma di sua spontanea volontà, si offrì di accompagnare la moglie.
Cosa di cui si pentì quando ormai era troppo tardi e non poteva far altro che ascoltare le varie discussioni su quanti abiti da ballo di raso sarebbero stati necessari per le occasioni più importanti.
C’erano i ricevimenti della famiglia Barclay dove era severamente vietato presentarsi due volte con lo stesso abito (non che ci fosse un divieto ufficiale scritto su di un cartello all’entrata, ma non per questo un tale atto non sarebbe stato considerato una totale mancanza di rispetto).
Dai Barclay era anche ritenuto di poco gusto andare al ballo con gli abiti con i quali si era assistito alle rappresentazioni teatrali: così serviva un guardaroba per i Barclay ed uno per il teatro.
A Sesshomaru i Barclay non stavano molto simpatici.
Come dimenticare poi le serate ad Almack’s, uno dei più importanti appuntamenti mondani? In quel caso nulla era più grazioso di una delicata mussola, oppure uno scialle portato con studiata eleganza.
Per gli abiti da mattina c’era un’ottima stoffa francese, oppure Mademoseille preferiva la seta?
Per gli abiti da viaggio veniva raccomandato il velluto… insomma ci siamo capiti: discorsi per i quali anche il più educato degli uomini non avrebbe potuto mostrare il benché minimo interesse.
Fortunatamente per Sesshomaru aveva una moglie devota che, accortasi del tedio sconfinato in cui stazionava il marito, aveva accelerato la gravosa operazione.
Non che a Sesshomaru non interessassero i vestiti, anzi. Era una di quelle persone che adorano vestirsi bene ed aveva un gusto elegante che era invidia di molti uomini del bel mondo.
Piaceva poiché riusciva a valorizzare ed attirare l’attenzione con eleganza senza tuffarsi nelle glorie del dandismo, cui fautori questo secolo è pieno.
Il principale problema di Sesshomaru in questo caso era capire per quale motivo se il suo sarto gli chiedeva di scegliere un colore lui poteva rispondere semplicemente: blu, verde, nero… mentre le donne dovevano dire cose come: “non saprei, voi che dite? In questo caso è preferibile un rosa fiore di ciliegio oppure un rosa fiore di pesco?”
Era un problema tanto sciocco che non esisteva motivo di darsi pena pensandoci, ma, malgrado questo, Sesshomaru dovette rendersi conto che per tutta la strada del ritorno non aveva pensato ad altro….

Nel periodo in cui le circostanze che vi sono state narrate svolgevano il loro corso, avvenne a Londra un fatto capace di scuotere la monotonia della vita del bel mondo che, come si sa, non impiegava molto tempo a stancarsi dei balli e dei ricevimenti ed aveva costantemente bisogno di quel giusto incentivo quotidiano di pettegolezzi e stranezze per poter tirare avanti.
Fu per questo che l’arrivo di un forestiero non mancò di attirare l’attenzione.
Anzi, a volervela dire tutta, non di un qualunque forestiero: infatti come può il così detto uomo medio farsi notare? (qualcuno lo fa vestendosi in maniera assurda, ma non è il fenomeno che ci interessa).
Il nuovo venuto attirava l’attenzione, in primis per l’immagine che forniva: egli infatti, oltre ad un bell’aspetto, vantava uno sguardo e dei lineamenti da cattivo ragazzo che, per decisione di madre natura, esercitano un fascino particolare sulle esponenti del gentil sesso.
Gli abitanti del bel mondo, inchiodati da un’anima superficiale ad una vita di estrema noia, furono ben lieti di trovarsi in presenza di qualcuno capace di smuoverli: egli aveva la fama di essere un eccellente parlatore, sapeva conversare con tutti, tenendo banco su un qualsiasi tipo di argomento.
Ad accrescere il fascino di questo personaggio era che poco o nulla si sapeva di lui e del suo passato. Egli, se interrogato, sviava il discorso e non esisteva in tutta Londra persona capace di fornire tali informazioni (e di questo potete star certi perché per questi tipi di lavori gli abitanti del bel mondo sanno essere molto ingegnosi).
Il forestiero univa quindi al fascino della bellezza dannata il fascino che soltanto chi ha un passato oscuro può avere.
Le uniche informazioni che si avevano erano quelle che aveva fornito lui stesso: era giunto a Londra da un piccolo paese della Scozia poiché aveva ottenuto da Lord Tallant il beneficio della sua canonica ed avrebbe assunto il ruolo di pastore a Northanger non appena avesse preso i voti.
Lord Tallant non poteva prevedere l’assurda affluenza che il nostro misterioso individuo avrebbe ottenuto ogni domenica mattina, altrimenti dubito che avrebbe mai concesso il beneficio a questo signore, malgrado le sue credenziali.
Penso di avervi fornito di abbastanza informazioni su questo personaggio e ritengo che per il momento altro non dobbiate sapere, se non, forse, il suo nome: Naraku McKendrick.

***

Nota dell’autrice:
per prima cosa metto subito le mani avanti e rispondo a quella che penso sia la domanda che vorreste fare un po’ tutti: “dov’è Bonnie?” Non preoccupatevi, il caro bastardino c’è, ma comparirà soltanto dal prossimo capitolo.
Non mancherà di deliziarci.
Inoltre volevo rubarvi giusto due minuti per spiegarvi i motivi che mi hanno spinto a ricominciare da principio tutto il lavoro sulla fic.
Volevo inserire la componente gotica che, secondo i piani, doveva arrivare dal capitolo 7 con la comparsa di Naraku. A pubblicazione avvenuta mi venne in mente di modificare il primo capitolo per presentare immediatamente il personaggio.
Il capitolo però una volta modificato non era più conciliabile con i successivi… così ho tolto tutto.
Mia intenzione con questa nuova stesura è di allacciarmi in qualche modo tanto alla corrente austeniana quanto a quella gotica, sperando ovviamente di non essere troppo pretenziosa.

Volevo anche ringraziare tutti i recensori di Bonnie (omaggio a Jane Austen) anche perché non ho avuto modo di farlo dopo la pubblicazione del quinto capitolo, grazie quindi a: Rosencrantz, Lely1441, KaDe, caporalez, Blackvirgo

  
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