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Autore: Cara Catastrofe    02/11/2013    2 recensioni
“Monsieur, lei sta vaneggiando”.
“L’ho fatto per amore, figlio di puttana, per amore,ma chi vuoi che mi capisca!”
Una flashfic senza senso, o forse ce l'ha...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’ubriaco
 
“[…] Magari la dimenticassi!
Una sera le chiesi
un appuntamento in una strada buia,
in nome dei giuramenti teneri
dai quali nulla può scioglierci,
e per far la pace
come al tempo della nostra ebbrezza.
E lei venne! Pazza d’una creatura!
Ma tutti più o meno siamo pazzi…
Era ancora bella, anche
se molto stanca! E poi
io l’amavo troppo! Per questo
le dissi: Via da questa vita!
Ma chi vuoi che mi capisca […]”
(C.Baudelaire, I fiori del male, CVI, il vino dell’assassino)
 
 
“La rividi e capii che avevo fatto bene.
A lasciarla.
No, non fare quella faccia, ti dico che ho fatto bene!
La guardai a lungo, era così diversa…
Quando era ancora con me, i suoi occhi, così belli…
erano cerchiati di nero.
Mi aspettava fino a tardi.
Si preoccupava, spesso, a causa dei miei guai.
Era più magra.
Più sciupata.
La stavo uccidendo!
Per questo la lasciai…
Altruismo, amore, chiamalo come vuoi, che cambi!
Senza di me sarebbe stata felice, anche se diceva di amarmi…
Già lo sapevo, capisci?
Si sarebbe trovata un altro uomo,
di quelli con la camicia sempre pulita,
con cui maritarsi e vivere senza preoccupazioni.
Meritava di meglio e, Mon Dieu, io lo sapevo!
La lasciai col cuore in gola.
Lei piangeva.
Io no.
Finsi una crudeltà che non avevo.
Sono sicuro che il cuore avesse fatto crack in quel momento.
Sì, proprio crack!
Sono certo anche che sanguinasse, poverino…
Ho odiato il sole poi.
Mi andava negli occhi, quello stronzo, con i suoi raggi di merda.
Poi mi ricordai.
Avevo rotto le tende!
In quella casa distrutta…
Senza lei che la curava.
Senza lei che cucinava.
Senza lei che la illuminava…
E poi, amico mio,
le chiesi di rivederci.
Accettò.
Assurdo, eh?
Quel giorno, forse era martedì…
ma non è questo il punto!
Dicevo, quel giorno, l’ho guardata a lungo
e, ti ripeto, ho capito che avevo fatto bene.
A lasciarla andare.
Era stanca, ma più bella.
Con un vestito nuovo.
Senza quei maledetti cerchi neri attorno agli occhi…
La mia infelicità in cambio della sua serenità.
Triste, eppure logico, giusto.
Come… non mi viene in mente come cosa.
Le ho spezzato il cuore per amore.
Per amore.
Per amore, per tutto l’amore che non ero mai riuscito a provare.
Per lei…”
“Monsieur, lei sta vaneggiando”.
“L’ho fatto per amore, figlio di puttana, per amore, ma chi vuoi che mi capisca!”

Angolo Autrice

Amo Baudelaire e il frammento di poesia sopracitato.
Piove.
Mi annoio. Questo è il risultato. Mi dispiace.
Credo sia ovvio, ma il linguaggio a tratti scurrile, la prevalenza di punti esclamativi e sospensivi è per cercare di far comprendere l'ebbrezza del nostro narratore.
Boh.  

 
  
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