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Autore: Alex9903    03/11/2013    2 recensioni
la storia inizia dopo la proposta di matrimonio di Darcy a Hunsford. Elizabeth ritorna a Meryton mentre Darcy è costretto a rimanere in Kent
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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A Good Memory

 

Disclaimer: la seguente storia è una traduzione dell’autrice Alex9903 fatta con il suo permesso.

 

Prologo

 

Avendo imparato a memoria la lettera di Darcy, non richiese uno sforzo da parte di Elizabeth rimuginare in continuazione sul suo contenuto mentre cercando allo stesso tempo di evitare l’attenzione degli altri passeggeri nella diligenza per l’Hertfordshire – e così esaminò ogni parola, ogni sfumatura e applicò la sua nuova conoscenza alla lettera e alla proposta di matrimonio di Darcy, fino agli eventi dell’autunno scorso, arrivando infine al suo soggiorno in Kent. Nella sua riflessione comunque un pensiero continuava ad emergere, e cresceva più forte più si avvicinavano a destinazione.

 

Era una ragazza molto sciocca e si vergognava di cuore di se stessa.

 

Lei, che era sempre stata fiera del proprio discernimento, della sua conoscenza del carattere delle persone e della sua arguzia, si era sbagliata di grosso sul signor Darcy. E perché? Perché aveva giudicato male quel particolare gentiluomo? Dopo molta valutazione e determinazione sentiva di avere la risposta, ma non rifletteva bene su lei.

 

Era a causa del suo commento al ballo. “Non c'è male; ma non è abbastanza bella per me; e poi non ho intenzione, ora come ora, di dedicarmi alle signorine trascurate dagli altri cavalieri.”

 

Bene, Lizzy, pensò tra se, non potresti essere una persona più vanitosa, disprezzare un uomo buono decenza, sottoponendolo alla tua impertinenza – persino alla scortesia! E poi, quando professa il suo amore per te, insultarlo in modo tanto sconsiderato – tutto perché una volta ti ha dichiarato tollerabile ma non bella abbastanza da tentarlo. Che vanità sciocca! La vergogna per il proprio comportamento non poteva essere maggiore.

 

Non era che si pentiva di averlo rifiutato. Non lo amava, di questo era sicura, ed Elizabeth voleva mantenere la promessa di sposarsi solo per amore. No, quello di cui si rammaricava era di non aversi dato la briga di conoscerlo meglio. Basandosi qu quell’unico commento, aveva deciso il suo carattere e non si era permessa di discostarsi dall’opinione. Risentimento implacabile davvero, pensò.

 

Adesso, prendendo in considerazione la sua lettera, doveva ammettere che c’era molto di Fitzwilliam Darcy che valeva la pena sapere… incluso molto che forse le sarebbe piaciuto o che avrebbe apprezzato, se fosse stata di mente aperta da considerarlo. Ripensando all’arrivo del signor Darcy a Netherfield, comprese di quanto recenti erano stati gli eventi di Ramsgate riguardanti sua sorella e quindi era naturale che si sentisse ancora afflitto. Non c’era da meravigliarsi che non avesse nessuna voglia di ballare e conversare con una stanza piena di estranei.

 

Poi Wickham era arrivato a Meryton! Doveva concedere di provare un po’ di ammirazione per il signor Darcy per non aver sfidato Wickham a duello dopo che quest’ultimo l’aveva diffamato. Come se ciò non bastasse, sentire una ragazza sciocca come lei difendere Wickham – Elizabeth gemette internamente con mortificazione al solo pensiero.

 

Anche per ciò che riguardava la situazione di Jane, si doveva ammettere il senso di lealtà che provava verso l’amico, siccome credeva che Jane non amasse il signor Bingley. Aveva torto su Jane, era vero, ma determinato cosa credeva, le sue azioni erano quelle di un amico premuroso. No, se c’era una cosa per la quale non si poteva biasimare il signor Darcy, era quella di prendersi cura delle persone cui teneva. “Io sarei potuta essere una di loro,” pensò Elizabeth, sorprendendosi del pensiero, così come per il senso di rammarico.

 

Sovrappensiero, Elizabeth si stupì nel vedere di essere già arrivata a Meryton. Scese dalla carrozza e, non vedendo la sua famiglia, decise di fare un breve giro per stirarsi le gambe. Si mise a camminare assorta nei propri pensieri, non udì il suono di zoccoli che si avvicinano troppo velocemente per le strade strette e curve della cittadina. Vagò per la strada, inconsapevole delle urla di avvertimento dei passanti, e guardò su appena in tempo ver vedere un calessino fuori controllo prima di sentire un dolore breve ma intenso e poi tutto divenne nero.

  
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