Death Note, 'Ultimo atto' di Betta3x9 su EFP Fanfiction

ULTIMO ATTO

Il rombo del motore è assordante, lo senti vibrare fin dentro le ossa.

L'acceleratore è schiacciato fino alla fine, senza inutili prudenze [a che servirebbero, ormai?]: al diavolo tutto.

Le luci, le sirene, le immagini che scorrono veloci fuori dal finestrino...è tutto confuso, irreale, come in un quadro astratto (uno di quei quadri che, per quanti li rigiri, non ne trovi il significato).

Ed ora il significato dov'è?

Perché (Dio, perché?) ti stai gettando alle spalle la tua intera vita, schiacciandola sotto a quel maledetto acceleratore?

Eppure la senti ruggire ancora quella vita che stai negando, ruggisce e si dibatte nel tuo petto; ed il cuore, annegato in un vortice di emozioni senza nome, batte forte in gola, forte, sempre di più, insieme a quel motore maledetto.

E' follia, pura follia che impregna le tue mani e cola sul tuo viso, non c'è un senso in tutto ciò!

Sai solo che, di lì a pochi minuti, morirai, e sei spaventato e rassegnato, e riesci a provare talmente tante emozioni, vorticanti e brucianti, che alla fine, è come se non provassi proprio nulla.

Dopotutto quella tua stupida vita l'hai già regalata a Mello, che con la sua solita noncuranza l'ha gettata via, dopo averla consumata tutta, come una delle tue sigarette aspirate fino al filtro.

Ti viene da ridere, una risata folle e raschiante; ridi tanto da farti venire le lacrime.

Al diavolo tutti, anche Mello, che si è fatto amare di un amore bruciante e distruttivo, affilato e profondo come una ferita.
E, tornando all'analogia della sigaretta, del vostro amore non rimarrà che vano fumo, che si disperderà nell'aria.

Nessuno, proprio nessuno, si ricorderà di voi, di voi dal volto nascosto e dal nome stracciato, eppure, a conti fatti, non te ne frega proprio nulla.

A che serve essere ricordati, dopotutto?
Una volta che sei morto, non sei che cibo per vermi; che te importa se nessuno parla di te?

L'unica cosa che conta è che Mello ti ha detto che ti raggiungerà presto.
Meglio così: odi aspettare.

Si sta facendo tardi, è ora di recitare l'ultimo atto e chiudere il sipario, sperando nell'applauso del pubblico (ed in quello di Mello, perché no).

Per una volta che sei sul palcoscenico, vuoi dare il meglio di te (o il peggio, punti di vista).
A dir la verità, il genere drammatico non ti piace granché, ma non servirebbe a nulla lamentarsi: tanto vale adattarsi.

Ecco, la macchina è ferma.
Senti la mancanza del suono assordante del motore, senti la violenza di questo silenzio denso di luci e grida, lo senti sulla pelle.

La sigaretta cade dalle labbra, per finire schiacciata sull'asfalto.

Pazienza, era arrivata al filtro...

Osservando tutte quelle pistole puntate verso di te, non hai nessun fulminate flashback sul tuo passato, non rivivi la tua vita e non hai assolutamente nessuna sconcertante rivelazione sull'aldilà.

Ne sei decisamente deluso...

L'unica cosa che riesci a pensare è che vorresti fumarti un'altra sigaretta.
E, per dirla tutta, ti chiedi anche distrattamente come sarà morire.

Bhè, lo scoprirai presto.

Hai una fulminea visione del volto di Mello, com'era quella stessa mattina.
Mello e la sua maschera spezzata, Mello che ti ha stretto forte, per poi mandarti a morire.
Lo ami.
Che pazzia.

Il rumore dello sparo si perde tra migliaia d'altri rumori [spari, sirene, urla]

Lo spettacolo è finito, ma il finale non è ancora stato recitato.
Il sipario, però, cala, nascondendo amori maledetti, follie stridenti, risposte senza domande.
Applaudite pure, se ve la sentite.

FINE

Vorrei ringraziare chi ha commentato "Chimaera", ovvero: Hyatt, Freija, Ardenspuffy, Geruko (non ti preoccupare, ho davvero apprezzato la tua recensione!).
Grazie a tutte, anche a chi ha letto soltanto.