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Autore: ladyme    03/11/2013    4 recensioni
Troppo diretto? Forse dovrei fare un giro di parole. No, è così, ho voglia di lei in ogni suo aspetto. Voglio sentirla vicino a me, voglio il sentire il suo profumo mentre l’abbraccio, voglio portarle il caffè e poi baciare la sua bocca ed ogni altra parte del suo corpo.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Dedicata a te che mi fai provare tutto questo

nonostante te l’avessi proibito.

 

 

 

Ciao Kate.

No troppo freddo, troppo banale, troppo semplice.

 

Ehi amore mio.

Ma chi voglio prendere in giro? Quell’ “ehi” iniziale è tremendo, neanche un ragazzino di tredici anni lo userebbe.

 

Kate…

I tre punti di sospensione? No, sono sempre antecedenti a cose brutte.

 

 

Una città chiamata New York, 1 ottobre ’13

 

Futura signora Castle mi manchi.

New York non è mai stata così vuota, sì otto milioni di persone ed improvvisamente senza di te è diventata vuota, le strade affollate mi sembrano deserte quando mi volto in cerca del tuo sguardo e non lo trovo, il mio stesso letto è diventato troppo grande da quando la parte destra è di nuovo fredda.

Domani il volo per Washington parte alle sei del mattino, giuro se ce ne fosse stato uno ancora più presto l’avrei preso, anzi se me l’avessi permesso ora sarei in volo per venire da te, il sonno e la notte mi sembrano delle cose così inutili in questo momento.

Ho voglia di te.

 

Troppo diretto? Forse dovrei fare un giro di parole. No, è così, ho voglia di lei in ogni suo aspetto. Voglio sentirla vicino a me, voglio il sentire il suo profumo mentre l’abbraccio, voglio portarle il caffè e poi baciare la sua bocca ed ogni altra parte del suo corpo.

 

Sì, ho voglia di te nel modo più erotico possibile, ma ho anche voglia della tua sola presenza, di essere svegliato al mattino dalla tua irruenza e fretta, solo perché non riesci ad allontanarti da me e rischi di arrivare a lavoro in ritardo. Ammettilo, la causa è quella.

Ho voglia di sentirmi chiamare Castle con il tuo tono da dominatrice dal cuore tenero, ma anche Rick nei tuoi momenti di più profonda dolcezza.

Ho voglia di te perché mi sento solo, sono solo, mia madre – fortunatamente – si è rinchiusa nella sua scuola per le prove di uno spettacolo, Cip e Ciop non mi fanno varcare neanche le porte dell’ascensore del dodicesimo e mia figlia, beh Alexis credo mi abbia definitivamente sostituito con Pi, mi raccomando senza “e”. Stupida torta frutteriana. Come si può vivere di sola frutta me lo spieghi?

In realtà anche se Alexis non avesse Pi, Esposito e Ryan mi facessero partecipare alle indagini e i miei amici scrittori fossero qui tutte le sere per giocare a poker, mi sentirei solo.

Kate, soffro di una completa, inspiegabile e irrecuperabile dipendenza da te. Sei la mia cioccolata, la mia sigaretta, la mia eroina, sei la mia scrittura e il mio sorriso.

Per nessun motivo al mondo voglio uscire da questa dipendenza, e ora in questo momento sono in “rota” come Christine ne “I ragazzi dello zoo di Berlino”.

È passata mezz’ora da quando ho iniziato a scrivere questa email e ho scritto solo cose prive di senso e nesso logico. Perdonami, ma mi mandi in pappa il cervello.

Sono qui nel letto con il portatile caldo sulle gambe e penso a te al nostro stupido discorso inconcluso al telefono, odio quando scappi via così, è il tuo lavoro e blablabla, lo ammetto a volte smetto di ascoltarti perché mi perdo nei tuoi occhi e se per caso sei dall’altra parte degli US nel ricordo dei tuoi occhi.

Oh Kate, sorrido, non riesco a smettere, sento l’eccitazione, la felicità scorrermi sotto pelle, dalle spalle alle punte delle dita. Vorrei sbattere i piedi, saltare, gridare, è un anno che siamo insieme e ancora mi fai questo effetto.

Come puoi non essere quella giusta? Dai non è possibile, tu sei perfetta per me, beh sul fatto che io sia perfetto per te ho i miei dubbi.

Ti amo Kate e non sarò mai abbastanza grato a Dio, al fato, all’universo o qualunque cosa gestisca questo mondo per averci fatto incontrare, anche se potevano omettere quei due o tre omicidi ispirati dai miei romanzi.

Ti amo Kate.

Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo.

Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo.

Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo.

Okay credo di poter andare a dormire.

Buonanotte amore mio.

 

Always, Rick

 

 

 

O mettevo 47 “Ti amo” o facevo finire male questa email, quindi ringraziate la banalità di quei ti amo se no Beckett sarebbe morta in un’azione sottocopertura  mentre era a Washington.

Sono parole sentite, non è una vera storia, sono più parole, pensieri buttati lì, tutti insieme come una bella macedonia di frutta.

Non sono in grado di scrivere qualcosa di decente, scusate, ci ho provato davvero, ma mi sto trattenendo da scrivere di morte, dolore e simili e questo è il meglio che posso fare.

Odio la distanza, la odio profondamente, la prenderei a calci nel culo potessi.

Grazie di aver letto queste neanche mille parole.

Kiss Kiss Becky

 

 

 

 

   
 
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