Finalmente avevo aperto gli occhi.
Finalmente sapevo.
Sapevo innanzitutto che mio padre aveva ragione. Ragione sui Cullen, ragione su noi stessi.
E come ogni cosa, ci sono pro e contro.
Innanzitutto, velocità. Andavamo velocissimi, più veloci del vento, nessuno poteva fermarci. Forza.
Guarigione accelerata.
E in più, mi pentii fin dall'inizio di aver pensato male di Sam. Era più bravo di quanto pensassi. Passare tutto ciò che io, Embry, Paul e Jared abbiamo passato da solo. Non so se avrei resistito senza diventare pazzo.
Il contro era solo uno, a dire la verità.
Non potevo più incontrarla. Non potevo più vedere lei. E stavo assillando i miei amici proprio per questo. Avrei cercato con tutto me stesso di evitare tutto questo. Ma la volontà dell'alfa era da rispettare. Altrimenti avrei raccontato tutto anche a Quil. Mi mancava, il buon amico Quil, ma soprattutto lei. Appena ero libero di pensare, pensavo solo a lei. Bella.
Non le avrei dovuto più rivolgere la parola.
Appena sentii i pensieri di Jared cambiai subito pensiero.
Ciao, Jake. mi salutò. Lo vidi percorrere il confine che il mio bisnonno stesso aveva sancito con il dottore.
Notizie? La succhiasangue rossa si è fatta viva durante il tuo turno? mi chiese.
Negativo. 
Ma cosa vuole? Si avvicina, e poi scappa. Se solo sapessimo qualcosa in più... lo sentii immerso nei suoi pensieri.
Sappiamo solo che non è una di loro, Paul. Quindi non dovrebbe essere a conoscenza del nostro patto, replicai.
Beh, allora non dovremo fare altro che... si interruppe subito.
Che succede, Paul? nei suoi pensieri aveva avvertito qualcosa.
Una...è una sanguisuga, è un vampiro, Jake. Vado ad abbatterlo.
No! Aspetta, non agire per conto tuo o ci rimetteresti la pelle. Chiamo Sam e gli altri.
Lanciai un ululato. Dopo qualche secondo.
Jacob, che succede? mi chiese Sam appena trasformatosi.
Infatti, amico. sentii anche i pensieri di Embry, che mi stava raggiungendo in coppia con Paul.
No, ragazzi, venite tutti da me. Ho fiutato una di loro. ci interruppe Jared.
Jared, non attaccarla, gli ordinò l'alfa, aspetta che arriviamo noi. Appena saremo insieme visualizziamo meglio la situazione per attaccarla. Sai se è un Cullen?
No, sono sicuro, non è uno di loro, so solo che è nel loro territorio.
Sentii Sam confrontare l'odore pensato da Jared con quelli dei Cullen che solo lui sapeva. Jared aveva ragione.
Lo attaccheremo, non è uno di loro. decretò. Raggiunsi Jared, e dopo qualche altro minuto Sam e gli altri completarono il branco.
Avviciniamoci cauti, ordinò l'alfa, speriamo non ci sia alcun umano. Non possiamo permetterci altre perdite. Se siamo soli, lo attacchiamo a viso aperto. Se ci sono degli umani, dovremo trovare un modo per allontanarlo da loro e poi tendergli un'imboscata. Jacob, te la senti di seguirci?
Per me sarebbe stato il primo confronto con un succhiasangue, ma non mi sarei tirato indietro.
Non me ne sto con le mani in mano, ribattei sicuro.
Avanti, ragazzi, non c'è da preoccuparsi, è solo, sarà un giochetto da ragazzi farlo fuori, ci rassicurò Paul.
Ci avvicinammo piano all'obiettivo.
Man mano che ci avvicinavamo, sentii un cuore battere, veloce per la paura, e il profumo associato mi fece scattare.
Era lei. Bella.
Ragazzi, c'è una radura dopo quelli arbusti, ci avvertì Sam.
C'è anche un umano! ci avvertì anche Embry.
Ed io so di preciso chi è, mi limitai a pensare.
Gli altri quattro, dopo aver visto nella mia mente il volto di Bella, sussultarono.
Alcuni pensarono "L'amica dei succhiasangue", altri "La figlia dell'ispettore Swan".
Proprio lei, confermai.
Allora attacchiamo la sanguisuga lo stesso, decise Sam, dovrebbe sapere cosa è, non fa alcuna differenza mantenere il segreto.
Paul fece un cenno d'intesa.
E a quel punto uscimmo allo scoperto. Il vampiro si era già accorto di noi, mentre Bella aveva lo sguardo terrorizzato, da lui a noi.
Diamo inizio alle danze, scherzò Jared.
Il succhiasangue si terrorizzò dopo averci visto e spiccò una corsa verso la città.
Inseguiamolo!, ordinò Sam, e ci lanciammo a folle corsa verso di lui. Mi ci bastarono cinque secondi per capire che non aveva scampo. Eravamo nettamente più veloci di lui.
Accerchiamolo, per poi finirlo. Sam ci ricordò la procedura classica.
Quando fu vicinissimo a noi, Sam lo spinse con le zampe anteriori, facendolo barcollare e perdere velocità. A quel punto lo circondammo.
Per difendersi provò a colpire Paul con un calcio. Tentativo sbagliato. Paul afferrò al volo la gamba e gliela staccò a morsi.
Bel lavoro, Paul!, si complimentò Embry.
Poi Jared gli staccò le braccia aiutato da Sam. Embry lo colpì nel ventre spingendolo verso di me.
Finiscilo, Jake, mi incitò.
Forse era il mio primo scontro e avrei dovuto andarci piano, ma lui aveva messo a repentaglio la vita di Bella. Era così vicino a lei. Non dovevo avere pietà.
Ringhiai e gli staccai la testa colpendolo con la zampa anteriore sinistra.
Jared esultò. Bel lavoro, Jacob!, si complimentò.
Sam finì di smembrarlo e, da alcuni rametti d'albero, diede fuoco a tutto.
Abbiamo fatto un ottimo lavoro. Paul, Jared, forse è meglio se siete in due di ronda, stanotte, nel caso si faccia viva la rossa. Jacob, so come ti senti, ma non puoi farci niente. Bella non deve sapere.
Ma sa cosa sono i Cullen e ci scommetto la coda che sa cos'era quella cosa.
Non deve sapere, ripetè con un tono di voce che non ammetteva repliche.
Embry, torniamo insieme, noi. dissi rassegnato.
Okay.
Cominciammo a correre verso La Push.
Mentre ripensavo a ciò che aveva detto Sam, Embry mi interruppe.
E basta con questo muso lungo, abbiamo fatto fuori una sanguisuga, hai protetto la tua rag...la tua amica, e fece un ringhio simile ad una risata.
Già, pensai, e ringhiai allo stesso modo.

Mi ritrasformai, pensando liberamente ai più bei momenti trascorsi con Bella.
Al cinema, mentre il suo amico era in bagno a vomitare, quando aveva detto che le piacevo.
Dopo essersi fatta male cadendo dalla moto, quando aveva detto che mi trovava bello.
Tutti i bei momenti passati giù al garage, tutte le discussioni sulle età relative. E poi, il nostro primo incontro. Alla spiaggia.
Un attimo...
Le avevo già raccontato tutto! Sia su cos'erano i Cullen (o meglio, cosa io non credevo che fossero), sia su cos'eravamo noi (o meglio, cosa non credevo che sarei diventato). Allora non serviva raccontarle tutto per filo e per segno. Non era necessario. Bastava solo che le facessi ritornare nella mente quella nostra passeggiata, e si sarebbe illuminata.
Sì, avrei fatto così. E quella stessa notte.

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Altra OS, questo finesettimana ero in vena di pubblicare storie :)