-Vedo un gatto, il mio gatto- disse Lu guardando nella sfera di cristallo- sono in una piccola casa di campagna con un bel giardino con un albero di mele. No scusi, non in campagna. Sono più o meno vicino ad un bosco ma la vista è su un laghetto.- e si sistema dietro l'orecchio una piccola ciocca di capelli che molto probabilmente si era staccata dalla rigida coda che aveva sempre. I suoi capelli sono lisci e di un castano chiaro quasi biondo con riflessi dorati e ramati.- Sono seduta su un divano bianco a fiori rossi davanti a un caminetto e una libreria enorme che ricopre tre muri della stanza- continua- il quarto è occupato da una grande finestra con davanti il posto per sedersi con dei cuscini.- si gira verso di me e mi lancia un'occhiata. gli occhi sono blu con varie pagliuzze grigie e ha un naso fine e dritto, un viso tondeggiante con la mascella marcata e il mento a punta. Poi si volta velocemente. -È inverno credo, c'è tanta neve, e-
Si sente un botto, una piccola scintilla gialla al centro della saletta si allarga fino a diventare grande come un bolide per poi cadere a terra rompendosi. La sostanza che ne esce fuori, simile a sabbia, si espande per tutta l'aula e si arrampica su mobili, sedie e porte.
Alzatevi!- ci ordina la signorina Owlty, insegnante di occlumanzia, poco prima che le sedie ci scomparissero da sotto il sedere come il resto della mobilia presente. 
La seguiamo per le scale, ci sono ancora resti di sabbia dorata in certi angoli ma tutto ciò che poteva essere d'intralcio per il nostro passaggio era stato intelligentemente fatto svanire. 
Scendiamo velocemente le scale passando vicino a diversi quadri tra cui uno di una vecchia gatta che sembra lamentarsi e farfugliare qualcosa di simile a 'balbettante, bambocciona, banda di babbuini'.
Scendo all'altezza del primo piano mi accosto dalla porta e aspetto arrivi il gruppo dei tassorosso. Gli studenti si spingono e camminano stretti e veloci rischiando di pestare coi piedi le divise dei compagni che hanno davanti. Vedo arrivare madame Pibetaux, che chiudeva la fila dei corvonero e finalmente arrivano i primi con la cravatta gialla. Quando finalmente Lu riesce a raggiungermi apriamo la porta:
-Alhomora!- recita agitando la bacchetta. Io odio questi vecchi incantesimi, sono mille volte più complicati e meno pratici di quelli odierni. Il suo preferito è 'Expelliarmus', era fantastico vederla nella sala comune ad urlare contro una mela e, quando l'aveva fatta finalmente partire, aveva mancato di poco Aris nel tavolo Serpeverde. 
-Forza entriamo- dico lasciando passare prima lei. 
La stanza è senza finestre e appena chiudo la porta è impossibile vedere anche solo a un palmo dal tuo naso. 
-Electrum- sussurro tirando fiori la bacchetta. Lu si avvicina, fa toccare le due punte e comincia a girarci intorno lasciando una scia di luce bianca a forma di chiocciola. -va bene così.
Appena allontana la bacchetta la luce si diffonde in tutta la stanza. 
-lo sai che una volta si usava un incantesimo chiamato Lumus?- si siede vicino a me
-perché ti piacciono questi incantesimi? Non si usano più da secoli.
-proprio per questo, non capisci vero? Grazie a questi incantesimi viviamo così. Ci hanno salvati contro Voldemort, senza questi incantesimi sarebbe ancora qui ok? Secondo me dovremmo ricordarli.
-ora a cosa stai lavorando?- i suoi occhi brillarono di gioia. Era come se le avessi chiesto di insegnarmeli tutti dal primo all'ultimo.
-quale vuoi vedere?- si alza scrollando la divisa dalla polvere che si trovava sul pavimento 
-il più colorato.- rispondo, come di norma.
Si mette in posizione e pronuncia la formula.
-Expecto patronum- e dalla bacchetta esce un liquido blu fosforescente che cadde sul pavimento. 'Non era riuscito', penso, quando dalla pozza che si era formata esce un enorme cervo con due fantastici e imponenti palchi.
-wow- sussurro mentre mi metto con la schiena al muro. -come..?
-sezione proibita- dice tranquillamente
-ancora? Quando ti beccheranno i tassorosso diranno addio per sempre alla coppa delle case.
-non dovresti esserne contenta? Grifondoro è sotto di noi.
-ehi!
Bussano alla porta e i nostri sguardi pieni di terrore si incrociano.
-RAGAZZE!- è Aris. Per fortuna.
-IDOTA CI HAI FATTO PRENDERE UN COLPO.
-pure voi. Siamo tutti in sala grande e mancavate all' appello, dei ragazzi sono scomparsi.
Un misto di paura e rimorso mi assale, pensavamo fosse una delle mille prove che quel pazzo del ministro ci faceva fare. Questa volta era successo qualcosa di serio. 
-perché pensavate ci avessero preso? Io non sono una mezzosangue.- replicai.
-Lucy lo è, e che ne so che cosa avresti potuto fare te con la tua pessima conoscenza negli incantesimi.- dice voltandosi verso di me con un sorriso davvero poco simpatico.
Cerco le tasche nella tunica e continuo a scendere le scale come se nulla fosse. Mi fisso i piedi e penso.
Voglio essere solo in grado di aiutare chi mi sta intorno e non essere il peso morto che non riesce ad utilizzare correttamente incantesimi da primo anno.
-chi è scomparso?- chiede Lu appena entrati nella sala grande
-Ivan.- e tirò un sospiro. 
Neanche il tempo di assimilare la cosa che l'inserviente, Klaus, ci aveva portato tutti nell'ufficio del preside.
 
 
 
Continua