I Promise

"FILI!!! NOOOOOOOOO!!!"

Urlo con tutto il fiato che posso per sovrastare il boato dei tuoni. Il vento soffia gelido contro le mie guance e la pioggia mi investe a ondate, rendendo scivolosa la roccia del valico che stiamo attraversando.

Il mio grido si perde inutile nel vento.

Il gigante di pietra si schianta fragorosamente contro la montagna, facendo schizzare pietre ovunque e portandosi via mio fratello.

Un lampo improvviso mi acceca.

Mi sento svenire, tutto ruota intorno a me, mi accascio contro la roccia dura mentre le grida dei miei compagni si confondono ovattate nella mia testa...

"Fili! Fili, aiuto! Aiutami Fili!!"

Un piccolo nano di appena quattro anni grida disperato tra le lenzuola del suo lettino: ha fatto un incubo e ha paura, ha bisogno di qualcuno che lo rassicuri, ha bisogno di suo fratello, di Fili.

Questo si sveglia subito nel sentire la voce angosciata del piccolo e si precipita verso il suo lettino: è il maggiore, anche se solo di quattro anni, e deve occuparsi del piccolo.

"Kili! Kili, sono qui, tranquillo..." gli sussurra dolcemente, accarezzando il visino attraversato dalle lacrime.

Niente da fare: il bimbo piange disperato, ha troppa paura. Questa volta il suo incubo era proprio terribile.

Fili lo prende in baccio, lo avvolge per bene in una coperta di lana e lo appoggia sulle proprie ginocchia, lasciandolo accoccolare contro il suo petto.

È tipico di Kili, doveva aspettarselo: ogni volta che la loro madre non è in casa perchè è di turno in miniera, il bimbo fa qualcuno dei suoi strani incubi, troppo contorti per un bambino di quattro anni, pensava Fili.

Kili piange, trema incontollabilmente. Così il maggiore lo circonda con le braccia e comincia a cullarlo, sussurrando la ninna nanna che canta loro la madre ogni sera.

Kili si aggrappa al petto del fratello, stringendo forte la maglia nella sua manina, e respira a fondo. Sente l'odore familiare del fratello, del suo Fili, del suo protettore e sa che è al sicuro. Nessuno dei mostri dei suoi incubi potrà mai fargli del male se lì con lui c'è il suo fratellone.

Piano, piano si calma, il respiro torna regolare, le lacrime cessano di sgorgare dai suoi occhi.

Fili sorride: è fatto così il suo fratellino, prima si dipera e poi, quando lo abbraccia, si calma.

Gli passa una mano tra i capelli neri, totalmente opposti ai suoi ramati.

"Tranquillo, piccolo. Ci sono io qui, nessuno ti farà del male..." sussurra piano, posando un lieve bacio sulla fronte di Kili.

"N-Neanche i m-mannari c-cattivi?" balbetta il bimbo in risposta, la voce ancora tremante.

"Neanche loro. Io sarò sempre qui con te, non ti abbandonerò mai." risponde sicuro Fili: di questo è certo, non abbandonerà il suo fratellino, gli resterà smpre accanto.

"M-Me lo prometti?"

"Te lo prometto." giura il maggiore sciogliendo l'abbraccio e scrutando a fondo negli occhi di suo fratello.

E la vede.

Vede quella scintilla.

Quel coraggio spavaldo che nasce nell'anima del piccolo, quella fiducia smisurata, quel fuoco che sarà destinato ad ardere per sempre nel suo cuore.

Vede l'anima del fratello brillare di luce propria per la prima volta, quella fenice nascere, lo vede sorridere, sicuro.

Sa che manterrà la promessa, a qualunque costo.

"FILI!!! NOOOOOOOOO!!!"

Sento la sua voce, la voce del mio fratellino, lo sento gridare al di sopra dei tuoni.

È disperato, riesco a percepire il suo dolore anche se non lo vedo in faccia. È tanto, troppo.

Non posso permetterlo, non posso permettermi il lusso di morire.

Ho una promessa da mantenere.

Mollo la presa dalla roccia scivolosa del gigante. "SALTATE!!" urlo ai miei compagni.

Facciamo tutti un balzo, atterrando contro la montagna, proprio mentre il gigante precipita nell'abisso sotto di noi.

Siamo salvi.

Ho mantenuto la promessa.

Vedo Kili sbucare da dietro la cresta, una maschera di terrore dipinta in faccia. Poi mi vede, mi riconosce, io gli sorrido.

E allora corre verso di me, si lancia tra le mie braccia e io lo stringo forte.

"Fili..." sussurra, tremante di paura.

"Kili..." gli rispondo io, accarezzandogli i capelli fradici.

Rimaniamo lì così, incuranti del resto, incuranti delle urla che risuonano nell'aria, che chiamano per chissà quale motivo il nome di Bilbo, il nostro scassinatore.

Stiamo lì così, finchè Kili non mormora qualcosa contro il mio collo.

"Fratellone ho avuto tanta paura...credevo che te ne fossi andato..."

Sorrido. "Non me ne andrò mai, Kili, te l'ho promesso." sussurro piano, stringendolo più forte.

Lui si scioglie dall'abbraccio, ci guardiamo negli occhi e la rivedo.

Eccola, è lì, la scintilla.

Si è riaccesa in fondo ai suoi occhi.

Brilla fiera, nella sua anima.

"Ti voglio bene, Kili." mormoro, spostandogli un ciuffo di capelli neri dietro l'orecchio.

"Anche io, Fili." sorride lui, porgendomi la mano ed aiutandomi ad alzarmi.

Ci voltiamo e scopriamo il perchè di tutte quelle urla: Bilbo si è quasi ammazzato, di nuovo.

Certo che quell'hobbit è una calamita per i guai!!

Angolino autrice...

Ciao a tutti!

Sono sopravvissuta a quasi due mesi di scuola: ci voleva qualcosa per festeggiare!!:)

Beh, per l'occasione, ho scritto ispirandomi ad un libro diverso dal solito, ovvero "Lo Hobbit".

Personalmente, ho sempre adorato questi due fratelli, perchè rivedo un po' in loro il legame che c'è tra Regulus e Sirius (perdonatemi, ma io sono totalmente innamorata di quei due, non posso fare a meno di vederli ovunque!!).

La prima parte è narrata da Kili, poi c'è il ricordo che ha narratore esterno e alla fine la parte narrata da Fili...spero si capisca!!:)

Vi lascio, fatemi sapere cosa ne pensate, magari con una recensione:D

Anna:)