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Autore: corvonero83    04/11/2013    0 recensioni
«Posso dirti una cosa?» era tremendamente seria.
«Certo?»
«Ti odio!»
Jimmy rise. Non poté trattenersi. La trovava buffa. Anzi….adorabile! ma dirglielo sarebbe stato come condannarsi a morte.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, The Rev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il cuore brucia
 
 
 
«Lo sapevo che ti avrei trovata qui!»
La voce di James le penetrò il cervello facendola sobbalzare.
«Ciao!»  si sentiva  sempre  in imbarazzo con lui, averlo lì presente al suo fianco….la mandava in blocco quella presenza! E la cosa non le piaceva per niente.
«Posso?»  il ragazzo indicò la panca su cui lei era seduta.
«Non è mia la panchina e so che non posso impedirti di sederti se lo vuoi!» sempre sulla difensiva. Il suo muro impenetrabile.
Anche per lui.
Soprattutto per lui!
«Il capannone non è tuo ma i quadri si…»
«Non li sono più neanche quelli ormai!»
«Puoi spiegarmi una cosa?...non è lo scopo di ogni artista vendere le sue opere? Dovresti essere felice?!»
Quelle parole la destabilizzarono ancora di più.
Sospirò.
«Non so se puoi capire…io…Lascia stare!....non ho voglia di mettermi a spiegarti la mia mente contorta!»
«Scusami tu…so di essere sempre molto invasivo con le mie domande!»
La fissava intensamente. Non si era più voltata a guardarlo dal “ciao” iniziale. Non sapeva lui che lei non ne trovava la forza. Perché lei quegli occhi se li sentiva puntati addosso. La stavano mangiando….si stava nutrendo di lei.
«Sei molto bella stasera!» ed eccolo il modo per farla voltare. Attirare la sua attenzione! Lui lo trovava sempre quel modo!
«Non sfottere! Grazie!» diretta. Ma la sicurezza si smorzò non appena incontrò le due pozze ghiacciate che la fissavano sorridenti e sornione.
«Non sto sfottendo! E’ la verità! Non ti avevo ancora vista in abiti femminili e….ti donano molto!»
«Stai sfottendo! Comunque detto da uno che non sa mettere insieme due calzini uguali…lo prendo come un complimento velato!» sarcasmo a mille! Voleva essere ironica…colpirlo nell'orgoglio…ma lui sapeva essere malefico. Però traspariva una certa dolcezza. Una strana dolcezza che stonava in quel viso da demone tentatore.
«Vuoi?!» le porse il bicchiere che teneva in mano.
«Se c’è del rum no grazie! Mi ci sono sentita male una volta e non riesco più a berlo!»
«E brava la nostra bimba!» era divertito. Forse era la sera buona per ricavare qualche notizia su di lei!
«Bimba?!» quella parola le stonava molto.
«Matt ti chiama così…in confidenza con noi! Gli piaci molto! Come artista intendo!!!poi….siete sulla stessa linea di pensiero….per lui trovare un suo simile…è molto importante!»
«Ma voi quattro siete un po’ come lui….non è solo!!!? E poi…c’è Val?!...lei lo completa in tutto!»
«Si certo…noi ci siamo sempre, l’uno per l’altro ma….diciamo che è un po’ complicato!!!»
Fortunatamente (per lei…non per lui!) un rumore metallico li riportò alla realtà della serata.
«E’ meglio se scendiamo…stanno iniziando la parte preferita di Val…»
«Va bene» non era molto convinta. Pensare di dover stare in mezzo a quella folla la metteva nel panico più totale. Si era rifugiata lassù  apposta…davanti al suo quadro appeso al soffitto con altre creature non sue.
«Dove vai?!» James la guardò male perché stava per prendere la via delle scale e non l’ascensore.
«Io odio gli ascensori!» voce perentoria.
«Non ci credo!» sorrise di gusto «Andiamo!» la prese per un braccio e la trascinò con sé «Ci sono io con te! non vorrai farti cinque piani a piedi!»
«Guarda che non sei tu che decidi come far funzionare questi così!...e per la cronaca prima ho fatto cinque piani a piedi!!!» ma non fece in tempo a svincolarsi. Le porte si chiusero e lei si ritrovò bloccata in quella scatoletta di latta.
«Posso dirti una cosa?» era tremendamente seria.
«Certo?»
«Ti odio!»
Jimmy rise. Non poté trattenersi. La trovava buffa. Anzi….adorabile! ma dirglielo sarebbe stato come condannarsi a morte.
Voleva risponderle qualcosa ma non poté. Uno scossone, la luce saltata e l’ascensore bloccato: un black-out!
«Cosa succede?» voce tremante.
«E’ andata via la luce mi sembra ovvio!» non si rendeva conto della situazione lui!
«No!No!No!.....vedi? io lo sapevo!!!...ti odio!!!!» eccolo! L’attacco di panico.
Iniziò a respirare male…si mise la mano alla gola «Ti prego James fai qualcosa!!!»
«Mona! Calmati! Ci sono qua io!» ora si era reso conto della situazione!  «Respira….respira piano….con me!» la prese per le spalle obbligandola a guardarlo negli occhi «Inspira….espira…dai…uno, due, tre….dentro…fuori…»
Lei decise di dargli  retta e il respiro tornò regolare….ma l’ascensore era ancora fermo. Le luci di sicurezza ad illuminarli rendendoli spettrali l’uno agli occhi dell’altra.
«Ti prego fallo ripartire!» una supplica velata.
«Credimi…lo vorrei anche io! comincia a fare un caldo insopportabile qui dentro!»  si tolse la giacca di pelle. La camicia era troppo stretta o volutamente aderente….Mona non lo capì, lo vide prendere il cellulare
«Vediamo se prende almeno questo!» niente! Un black-out totale! Non era nervoso, almeno all'apparenza no! Lei si era lasciata cadere seduta a terra.
«Io ci muoio qua dentro….»
«Dai…vedrai che tra poco riparte tutto…e..» bloccato. Intervenne lei di colpo.
«E’ successo che avevo 7 anni…due ore da sola in una scatoletta simile…al buio…nessuno che mi poteva aiutare….ne sono uscita traumatizzata!»
«Ma ora non sei sola…ci sono io!» si sedette vicino a lei poi dopo un tentennamento lo disse «Vorrei che continuassi a farlo…»
«Cosa?»
«Parlarmi di te!....»
«Anche no!»
«Simpatia a mille…come sempre!!!» era ironico «Davvero Mona! vorrei imparare a conoscerti…per evitare di dire o fare cose che possano ferirti…»
«Tipo….è solo una bambina schizzata con un estro maligno e automasochista!?!!» non vedeva l’ora di rinfacciargliela quella battuta!
«Touche'! L’ho detto è vero…ma non è realmente quello che penso di te…volevo attirare la tua attenzione…non mi consideravi quella volta e io odio non essere considerato…e quando voglio l’attenzione di qualcuno…gioco…»
«…o ferisci!» era dura.
«Lo so!...ma credimi…voglio davvero conoscerti!»
«Ma perché?»
«Perché mi piaci!»
«Io ti piaccio?!!» incredula «Bello scherzo…vorrei la smettessi di prendermi in giro!»
«Non sto scherzando!!!» silenzio. Troppo silenzio. Silenzio insopportabile «Mona…ti prego...credimi!»
Niente. «Va bene...tanto finché non riparte l’ascensore…dobbiamo stare assieme…» voce stridula….di attacco…voleva farla cedere.
Ci mise un po’, il tempo necessario. Ma poi parlò
«Ti hanno mai strappato il cuore dal petto?»
«Cosa?»
«Ti hanno mai fatto talmente male da metterci anni a riprenderti?»  era seria. La voce senza intonazione.
«Non credo. Non l’ho mai permesso! Non ho mai permesso al mio cuore di fermarsi per piangersi addosso o rendersi conto di cosa gli stessero facendo!» sorrise tra se…ma lo fece amaramente «Se no non starei ancora solo in perfetta armonia con me stesso!»
«L’angelo….quell'angelo devastato…prima mi hai chiesto dove tiro fuori quelle immagini…»
«Si!...sei tu?» osò lui «Ti senti così…devastata?!»
Doveva dirgli la verità? La sua verità?!
«No! Io…io sono il mostro informe che gli ha strappato le ali per cucirsele addosso e che sta per mettersi la pelle del volto che gli ha scorticato!»
«Tu?» non capiva. La vedeva solo nervosa e agitata «Allora chi è l’angelo?»
Alzò gli occhi a quella domanda e perdendosi in quelle pozze non più tanto ghiacciate decise di gettarvisi dentro. Nuda.
«E’…l’angelo moro, dagli occhi verdi…puro e innocente che si è portato via la persona a cui tengo di più in tutta la mia vita…»
James era stranito…ma voleva capire meglio.
«Ti va di raccontarmi…e spiegarmi?» la voce dolce. Quella voce dolce che riusciva ad avere solo con le sue sorelle.
«Io sono cresciuta con mio fratello….sempre io e lui da soli. Aiutati dai nonni perché i miei sono morti presto…per me mio fratello è tutto…era tutto! Tutta la mia sicurezza….poi…di punto in bianco decide di seguire il suo migliore amico….perché lo ama…perché vuole stare con lui….e mi abbandona…» prese coraggio  «Lo so…è egoistico…molto egoistico. Ma non è questo il problema….io mio fratello non lo sento più da quattro anni….del mio passato non mi è rimasto niente!...il problema vero è che io…da quattro anni non piango più!»
«In che senso?!»
«Non provo più emozioni forti….non piango più per niente…solo se mi faccio del male fisico e sento dolore....mi viene giù qualche lacrima. Non mi commuovo o intristisco più per niente….mi sento un mostro. Quel mostro!»
«Non ci credo…cioè quello che dipingi è forte…io…»
«Dipingere mi fa buttare fuori i mille pensieri malsani che ho in testa….e mi impedisce di continuare a farmi del male fisico per provare qualcosa….»
«Mona...in che senso?» si stava preoccupando.
«Fai ripartire questo coso!» voleva deviare quel discorso che si stava facendo troppo personale.
«Lo vorrei credimi….per te vorrei riuscirci…se ti fa stare meglio…»
Di nuovo silenzio. Silenzio pesante. Stavolta però interrotto dal respiro irregolare di lei sul suo collo e dal battito del suo cuore che accelerava senza controllo quando sentiva quel respiro caldo sulla sua pelle. Che gli stava succedendo?
Poi fu lei a rompere quel muro insostenibile.
«Ora tocca a te!»
«Cosa?»
«Raccontami qualcosa di te…che non so!»
«Non credo che Matt abbia tralasciato qualcosa su di me…dopo il “stagli alla larga è un demente senza speranza!”!»
«Diciamo che Matt ti vuole molto bene!...come anche gli altri del resto!»
«Davvero?»  fece il finto tonto. Sapeva benissimo il legame che c’era tra lui e i ragazzi….un legame indelebile quanto complicato.
«Allora vediamo…sai bene che ho un paio di relazioni alle spalle…che sono stato in riformatorio…e sono stato per molto tempo una delusione per i miei! Ma ora mi sto riscattando! è difficile ma li sto rendendo orgogliosi di me…ed è solo questo che voglio! Non farli più soffrire per me!»
«Per me sei un ottimo figlio….»
«Da cosa lo deduci?»
«So che ci sei sempre per loro…e questo è già sufficiente…almeno, per me lo sarebbe!» già, per lei che era cresciuta senza genitori…avrebbe voluto essere una figlia così.
«Sai alla fine…» stavolta fu uno scossone improvviso a farlo interrompere. Mona si alzò di scatto.
«Finalmente!» tono allegro.
«Grazie…come al solito carina…come per dire che ormai eri satura di me!» il sorriso che aveva stampato in faccia tradiva il tono delle parole che dovevano esser di rimprovero.
«Dai!!!non è per te e lo sai…se dio vuole uscir..» si trovò immobilizzata. Presa per le braccia e voltata in fretta verso di lui. Non le diede il tempo di dire niente, di reagire. Neanche quello di capire cosa stesse succedendo. Le labbra morbide sulle sue, all'apparenza dolci ma dopo poco prepotenti, con l’unico scopo di farla impazzire. Cedette a quel bacio…un po’ perché non poteva fare altro…un po’ perché era disgraziatamente quello che voleva in quel momento.
Il distacco fu brusco.
Bruciavano le sue labbra lasciate sole, bruciava il suo cuore per quell'emozione da troppo tempo non provata.
«Non dici niente?» di nuovo quell'ironia maligna che lo rendeva diverso da tutti gli altri «Ciò implica che: o ti ha fatto molto schifo…o ti è piaciuto da impazzire..»
Lei stava per ribattere ma ecco le porte dell’ascensore aprirsi.
Finalmente!
E alla vista della luce e della gente Mona dimenticò quell'osservazione. Dimenticò il bacio. Oltrepassò James e in un lampo si cacciò fuori da quel locale. All'aria fresca. Prese dei bei respiri riempiendosi i polmoni. Le sentiva….sentiva il bruciore agli occhi…e le voleva. Cazzo se le voleva quelle lacrime…..ma niente. Non venivano giù. Non volevano scendere e il bruciore scese di nuovo al cuore. Un cuore freddo che bruciava….sorrise tra se ironicamente.
Una cosa era certa….quel bacio….quel maledetto bacio!
James non l’avrebbe passata liscia.
Stavolta no!
 
 
 
 
 
 
  
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