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Autore: saramermaid    04/11/2013    1 recensioni
Si rendeva perfettamente conto dell’assurdità di quella situazione,eppure era allo stesso modo consapevole di trovarsi in quello che sembrava a tutti gli effetti la brutta copia distorta di Alice in Wonderland. E lei decisamente era poco adatta al ruolo di Alice. Sicuramente Elena sarebbe stata all’altezza della situazione, con quei suoi capelli lucenti e gli occhi color del cielo.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Insane Game


Non sarò mai un perfetto,nessuno lo è.
Ma sarò sempre coerente con i miei pensieri
e felice di distinguermi.



Il ticchettìo di quel maledetto orologio da taschino era l’unico suono a scandire il tempo che inesorabilmente scorreva.
All’ennesimo rintocco fastidioso,i suoi occhi color cioccolato si posarono lungo il quadrante argentato di quel marchingegno infernale.Li strizzò sperando che potesse incenerirlo,ma non ottenne alcun risultato se non quello di farsi venire il mal di testa.
Sbuffando tornò a sedersi scompostamente sulla poltrona in fondo alla tavolata,maledicendosi per essere stata così sciocca da non ascoltare i suggerimenti e gli avvertimenti dei suoi amici.
Bonnie si guardò intorno,sentendo il sudore scorrerle lungo la spina dorsale,per poi soffermarsi sulla stoffa color carta da zucchero del vestito che indossava.
Era un vestitino grazioso,contornato da due maniche a sbuffo sulle spalle e da un’enorme gonna vaporosa che scendeva dritta lungo le gambe.I polpacci erano ricoperti da calze a strisce nere e bianche in tinta con le scarpe lucide.
Si rendeva perfettamente conto dell’assurdità di quella situazione,eppure era allo stesso modo consapevole di trovarsi in quello che sembrava a tutti gli effetti la brutta copia distorta di Alice in Wonderland.
E lei decisamente era poco adatta al ruolo di Alice.Sicuramente Elena sarebbe stata all’altezza della situazione,con quei suoi capelli lucenti e gli occhi color del cielo.
L’ennesimo rintocco risuonò in quella stanza e davanti a lei comparvero come per incanto delle tazze da thè finemente decorate.
<< Coraggio cara,gusta anche tu questo delizioso thè irlandese.Del resto è l’ora del thè!! >>
La voce di quello che all’apparenza era il Bianconiglio le arrivò alle orecchie,costringendola a focalizzare l’attenzione su di esso.
Si soffermò attentamente sulla strana figura,notando solo in un secondo momento che esso non era un animale,bensì un ragazzo smilzo,dai grandi occhi dorati e capelli neri con punte rosse*,vestito con abiti decisamente fuori luogo.Ma in grado di rendere il tutto alquanto inquietante.
In che accidenti di pasticcio mi sono cacciata questa volta?Avrei dovuto dare ascolto alle parole di Meredith che mi intimava di non avventurarmi da sola per il bosco.Maledizione!!Non uscirò mai di qui..
A quel pensiero gli occhi le si fecero lucidi,prossimi alle lacrime che fin’ora aveva trattenuto ed abbassò il capo facendo oscillare in avanti i lunghi boccoli rosso sangue.
<< Bevi!!Devi bere!!Porta immensamente sfortuna evitare di bere il thè nell’ora del thè,non lo sapevi? >>
Il rumore delle tazze sbattute con violenza sul tavolo apparecchiato la fece sussultare,portandola ad alternare lo sguardo tra la tazza e i commensali presenti a quello strambo banchetto.
<< Il thè?Quale thè?Io non vedo assolutamente nulla!! >>
Lasciò che la sua voce debole ed incerta scorresse fuori dalle labbra rosee,in quel momento immensamente pallide e tremolanti a causa della tensione.
<< La signorina non vede il thè!!>>
Bonnie sentì distintamente le risate di scherno dei presenti,mentre ancora una volta le tazze venivano sbattute sul tavolo con violenza.Continuando ad osservare la tazza completamente vuota,come il resto dei vassoi e dei piatti,comprese di essere finita nel bel mezzo della follia.
Se solo ci fossero i miei amici qui…Se solo ci fosse Damon…
Nell’attimo successivo in cui formulò quel pensiero,o meglio quel desiderio nascosto nei meandri del suo animo,si disse che “no”,Damon Salvatore non avrebbe mai potuto tirarla fuori da quel pasticcio senza rischiare di venirne intrappolato anch’egli.
Si perché era questo ciò che era accaduto precisamente,lei era stata intrappolata.Se solo non avesse avuto la brillante idea di seguire quelle strane luci simili a fate,a quest’ora se ne starebbe sul divano del Pensionato a sfogliare i suoi dannatissimi libri di magia.
Sospirando cercò di afferrare la tazzina di porcellana,ma un attimo prima che la sua mano tremolante ne toccasse il bordo,si ritrovò sbalzata su un’altra poltrona a pochi posti da quella dov’era prima.
Confusa si voltò verso il Bianconiglio pronta a far uscire per un solo attimo quello sprazzo di coraggio che faticava a venir fuori ogni volta e che non faceva proprio parte del suo carattere.
<< Adesso basta!!!Sono stufa di presenziare a questo assurdo banchetto insieme ad esseri del tutto matti!E se non ve ne foste accorti,in quelle dannate tazzine da thè non c’è assolutamente niente!Sono del tutto vuote come la vostra testa! >>
Col volto leggermente accaldato per quella sfuriata,si alzò dalla sua postazione percorrendo a grandi falcate lo spazio adiacente alla porta,prima di chiudersela alle spalle con un tonfo sordo.
Dall’interno poteva sentire ancora il rumore di stoviglie sbattute,ma non se ne curò affatto.Si premurò invece di imboccare un fitto corridoio decorato a scacchiera e dai colori rosso e nero.
Per un attimo temette di essersi persa e la prospettiva di tornare da quel club di matti non le sembrava così strana,ma dovette ricredersi quando si trovò davanti ad una porta.
Esitante allungò la mano ed afferrò il pomello tirandolo con quanta più forza poteva.Lo spiraglio di luce per un attimo l’accecò costringendola a socchiudere gli occhi.Quando finalmente si fu abituata a quel cambio di luci,si accorse con stupore di trovarsi in quella che sembrava una vera e propria camera da letto.
I muri erano ricoperti da una strana fantasia e da carte raffiguranti uno strano simbolo simile al Pi-greco.Al centro vi era un grosso letto a baldacchino dalle tonalità nere e rosse accostato alla parete.
Stranamente quei colori le sembravano familiari e rassicuranti anche se non se ne spiegava il motivo.Mosse qualche passo all’interno della stanza mentre la porta alle sue spalle si richiudeva.
Presa com’era nelle sue riflessioni non si era accorta che nella penombra di quel luogo,un figura se ne stava seduta comodamente sulla poltrona accanto al letto.
<< Chi ti ha dato il permesso di entrare nella mia stanza,ragazzina? >>
Bonnie sobbalzò sentendo quella voce provenire dalla sua sinistra e quando riconobbe la figura che aveva parlato quasi ebbe l’impulso di tirarsi un pizzicotto per appurare fosse reale.
<< Damon..>>
Sussurrò quel nome quasi con devozione assoluta,lasciando che le lettere che lo componevano si perdessero nel silenzio della stanza.Solo in un secondo momento si accorse dello strano abbigliamento del vampiro.
Indossava infatti un completo nero stranamente elegante,seppur consunto in alcuni punti,con tanto di papillon a pois sotto il mento.In testa portava uno strambo cappello allungato.
<< Allora ragazzina,mi vuoi dire che diavolo ci fai nella mia stanza?Esci fuori di qui immediatamente!>>
La voce vagamente arrabbiata e dura di Damon la riportò al presente e decidendo di sorvolare volutamente sulla frase appena detta,si lanciò contro la sua statuaria persona buttandogli le braccia al collo.
<< Che diamine stai facendo?Lasciami andare subito!>>
Bonnie lo sentì cercare di scostarla da sé,ma la sua mente era troppo provata e stanca per poter ubbidire totalmente.Per questo si limitò a scostarsi di pochi centimetri,restando comunque aggrappata a Damon e stringendo spasmodicamente i bordi della sua giacca.
<< Oh Damon!Sono così felice di vederti,lo so che sei arrabbiato con me ma ti prego portami via di qui…>>
<< Non so chi diavolo sia questo Damon né io ho idea di chi siate voi.Non vi conosco affatto.Il mio nome è Cappellaio e voi siete entrata senza permesso nella mia stanza.>>
Lo sguardo lucido di Bonnie si posò sul volto di quello che a tutti gli effetti aveva l’aspetto di Damon,ma che sembrava non ricordarsi né di lei né di chi fosse.
Sconsolata,debole e soprattutto delusa abbandonò le mani lungo i fianchi nascondendo il volto tra le ciocche di capelli rossi per evitare che Damon,o meglio il Cappellaio,vedesse le sue lacrime di sconforto.
Restarono entrambi in silenzio per quello che a Bonnie parve un eternità,finchè in un ultimo tentativo disperato non fece l’unica cosa che le sembrava possibile fare.
Sollevò i palmi delle mani,posandole su quella mascella mascolina,mentre ancora le lacrime le bagnavano le guance candide e con tutto l’amore che sentiva,che aveva sempre sentito per quel vampiro egocentrico quanto affascinante,lo baciò sulle labbra beandosi di quel contatto.
Lo baciò come se la sua intera vita dipendesse da quel gesto,in quel bacio c’era amarezza per tutte le volte che sognava ingenuamente le attenzioni del ragazzo,c’era rabbia per il dover sempre sembrare ai suoi occhi la timida ed impacciata ragazzina fifona ed infine c’era amore.
Quell’amore che più volte aveva soffocato nel corso degli anni,intimandosi di celarlo al resto del mondo perché sapeva che la portata di tutte quelle emozioni l’avrebbe soffocata se fosse venuta fuori.
Quando quel momento finì,il peso delle sensazioni e della situazione che aveva dovuto affrontare quel giorno,le si riversò addosso facendola sprofondare nell’oblio assoluto mentre due braccia forti la sorreggevano prima che cadesse svenuta in terra.


I suoi occhi tremolarono cercando di aprirsi sotto il potere delle leggere scosse che la scuotevano da quello stato di dormiveglia.Bonnie si svegliò di scatto,ritrovandosi ad osservare il soffitto del Pensionato e la faccia sorridente di Elena che le scuoteva leggermente la spalla.
<< Co-cosa…Elena?>>
Mandò giù il groppo che le si era formato in gola,ancora troppo intontita o semplicemente confusa per formulare una frase decente.Vide la sua amica sorriderle con tenerezza prima di permetterle di sedersi su quello che riconobbe essere il divano.
<< Ti sei addormentata sul divano mentre io e Stefan eravamo in giro a caccia.Va tutto bene Bon?Sei tutta sudata e blateravi parole sconnesse.>>
<< S-si…Sto bene Elena non preoccuparti.Non mi ero accorta di essermi addormentata.>>
Non appena terminò quella frase la figura di Damon Salvatore,quello vero,fece capolino nel salotto.I suoi occhi scuri si puntarono automaticamente sulla figura della Streghetta che sembrava leggermente sconvolta per chissà che cosa.
Sotto il peso di quello sguardo di fuoco,Bonnie avvampò pensando alla sua avventura nei panni di Alice e scattò su come una molla al ricordo del bacio che aveva sognato,sorprendendo Elena che ora la osservava con il volto corrucciato.
Cercando di darsi un contegno e schiarendosi leggermente la gola,superò la sua amica liberandosi della coperta che l’aveva protetta dal freddo di Novembre.
<< Emh…Va-vado a prendere un bicchiere d’acqua.Grazie per avermi svegliato Elena.>>
Passando una mano tra i lunghi ricci rossi ed iniziando a torturarli per l’imbarazzo,si diresse a grandi falcate verso la cucina stando attenta a non sfiorare il vampiro nemmeno con lo sguardo.Se lo avesse fatto sarebbe probabilmente morta di vergogna,ne era certa.
Solo quando si avvicinò al lavello di marmo bianco,posandoci sopra le mani,riprese a respirare regolarmente accorgendosi che per tutto il tempo da quando quel dannato vampiro era entrato nella stanza,aveva trattenuto il fiato.
<< Dovrei arrabbiarmi perché sei entrata nella mia stanza senza permesso Pettirosso,ma visto quello che è successo dopo direi che per questa volta posso sorvolare.>>
La voce calda e sensuale di Damon le arrivò dritta alle orecchie,mentre le dita del corvino percorrevano sensualmente la sua spalla destra scostando i boccoli rossi per posarci il mento.
Un brivido intenso le percorse la spina dorsale ed il respiro iniziò a mancargli mentre sentiva chiaramente il suo cuore battere all’impazzata.Schiuse le labbra per replicare ma non ne uscì alcun suono.
Per questo si impose e si costrinse di calmarsi,prima di girarsi a fronteggiare il maggiore dei fratelli Salvatore.
<< Co-cosa?I-io non capisco cosa stai blaterando Damon..>>
Nonostante la voce incerta,vide chiaramente le labbra del ragazzo tendersi nel suo solito sorriso sghembo.Cercò di indietreggiare per porre distanze da quel contatto fin troppo ravvicinato che le impediva di essere lucida,ma si accorse di essere intrappolata tra il lavello e quel corpo muscoloso.
<< Oh andiamo Bonnie,sai bene di cosa sto parlando.Io lo so perché c’ero quindi non provare a negare.>>
Le sue mani esili si artigliarono alla camicia di Damon,cercando di spingerlo via con scarsi risultati.Quel contatto fin troppo confidenziale avrebbe finito col ferirla profondamente.
Ogni volta che lui le si avvicinava troppo,finiva con l’illudersi sempre che qualcosa tra loro fosse cambiato.Che lui avesse finalmente compreso, capito,cosa si celava dentro al suo cuore.
Poi il giorno dopo l’incanto si rompeva come per magia e tutto tornava come prima,con Damon che gironzolava attorno ad Elena sperando di ingraziarsela.
<< Lasciami andare Damon… Ti prego…>>
La sua voce incrinata che cercava di trattenere lacrime amare provenienti da un cuore fin troppo innamorato,lo costrinsero ad allontanarsi di qualche passo.
Damon Salvatore sapeva cosa si celava dietro quelle suppliche velate,e dacchè ne pensassero gli altri,era pienamente consapevole dei sentimenti che agitavano l’animo puro della sua Streghetta,ma stranamente per quanto ci aveva provato non riusciva a starle lontano.
La vide prendere un respiro profondo e portarsi una mano all’altezza del cuore che,lo sentiva,batteva furiosamente.Una lacrima non riuscì a sfuggire al controllo della rossa,infrangendosi sulla sua guancia accaldata.
I suoi occhi scuri vennero catturati da quella stilla salata ed automaticamente la sua mano destra si allungò per asciugare quella traccia di sale,restando poi imprigionata sul volto della fanciulla di fronte a lui.
Il suo sguardo questa volta venne catturato dalle labbra rosee di Bonnie,torturate dai denti in modo nervoso per evitare di guardarlo negli occhi.O semplicemente per paura che in quel mare d’onice potesse leggerci sentimenti che l’avrebbero distrutta ancora una volta.
Sorprendendo anche se stesso,accolse quella fanciulla tra le sue braccia forti,inanellando tra le sue dita quei boccoli rossi come il sangue.Ne ispirò forte l’odore che sapeva di fragola,proprio come la sua pelle nivea.
Fu in quel momento che nel suo petto si aprì un’altra piccola crepa,mentre un calore nuovo gli stringeva lo stomaco e gli annebbiava i sensi.Questa volta fu lui ad affogare in quelle labbra invitanti,iniziando una lotta ad armi pari.
Si era arreso all’evidenza dei fatti e alle sensazioni del suo cuore.Damon Salvatore si era semplicemente arreso,lasciando che la consapevolezza di poter amare ed essere amato gli scaldasse quel cuore morto da secoli.
E mentre dolcemente trasmetteva a Bonnie quelle nuove emozioni e sensazioni,si ritrovò a pensare a quello strambo cappello munito di papillon che in un altro contesto si era ritrovato ad indossare,ma che gli aveva fatto comprendere quanto in realtà fosse stato cieco fino a quel momento.




A/N

Inizio col dire che questa storia sembra apparentemente senza senso e probabilmente lo è a tutti gli affetti,visto che l’ispirazione mi è venuta osservando alcuni disegni di Alice in Wonderland.
Ora non so quanto la mia ispirazione possa aver dato buoni frutti,diciamo che sono come sempre molto critica verso ogni mio lavoro.Posso solo dirvi che mi sono assolutamente divertita nel trasformare Damon nel Cappellaio Matto e Bonnie in Alice.
Ovviamente la storia è un OOC,sebbene ho cercato di rendere immutati i caratteri essenziali e propri dei personaggi,quindi spero di essere riuscita nell’intento.Non mi perdo in altre parole,ma vi auguro una buona lettura.
Qualora ci fossero dubbi sarò lieta di rispondere alle vostre recensioni o ai vostri messaggi.

*Il Bianconiglio ha l’aspetto di Shinichi quando è in forma umana.
*La parola Game del titolo ha doppio significato,può infatti indicare il termine "gioco" ma anche "giocattolo".Ho pensato fosse adatto ai sentimenti di Bonnie che ogni volta si sente un giocattolo nelle mani di Damon.
Sara


  
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