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Autore: Yennefer    04/11/2013    1 recensioni
"Aspetta!" lo fermò Ian "Cosa farai adesso? E la città è bloccata ti ricordo"
"Andrò a cercare questo Jeremy e lo interrogherò, cercano un colpevole e una spiegazione, se la città cerca il pelo nell'uovo darà dei soldi a chi lo troverà" Lambert fece un sorriso sprezzante e sicuro di sè "E poi le porte chiuse non sono un problema, se son riuscito ad entrare riuscirò pure ad uscire."
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza dagli occhi azzurri gli mostrò vari documenti e prove circa la banda che andavano inseguendo, Lambert apprese che si trattava di "giustizieri" che si avvalevano di metodi poco consoni per smascherare i ricchi con le mani in brutti affari.
Di sicuro un intento molto nobile ma un approccio più che sbagliato: fare fuori tutti coloro che hanno, seppur minimamente, preso parte  agli affari.
 "Ancora una cosa" domandò Lambert "Hai parlato di un certo Henryk, il capo della banda?"
La ragazza si sedette incrociando le gambe "Sì, capo è la parola giusta. Sono i suoi scagnozzi che si definiscono "i seguaci della verità". Ti svelerò una cosa, strigo: Henryk  non è solo un capo, è un mago, certo non il più bravo e noto in circolazione, ma con un carisma invidiabile. E' mezzo impazzito dopo che il suo maestro l'ha scacciato per motivi a me non noti. Così cominciò a predicare in giro circa i politici corrotti e la sua "ricerca della verità sui nobili", neanche fosse un filosofo." sorrise all'idea "Purtroppo con la sua abilità oratoria in molti hanno condiviso i suoi pensieri."Lei tirò fuori un volantino dalla tasca dei pantaloni, lanciandolo allo strigo.
Portava una grossa scritta che diceva "Henryk Ricercato" e la faccia di un uomo dai corti capelli biondi e la barba sfatta, all'apparenza dava l'idea di essere un trentenne.
"E che mi dici di Rinbe?" Lo strigo arrotolò il volantino, improvvisamente molto più interessato alla proposta di collaborare con lei "Come mai è sotto il controllo di questo mago pazzo?"
"E' da qui che è cominciato tutto. E dove ha ricevuto più consensi, alla fine è riuscito a prenderne il controllo. Anche se ora la gente comincia ad averne paura. Ogni mattina, più o meno a quest'ora, la gente si barrica in casa e i seguaci di Henryk passano per le strade in segno di controllo assoluto. Chi viene trovato fuori viene lasciato alla gogna per tre giorni, sei stato molto imprudente a mostrarti per le strade." Lo ammonì, egli assunse una espressione accigliata e lei lo guardò in segno di preoccupazione. "Spero che quando il consigliere ha chiesto aiuto a loro ignorasse i loro ideali di giustizia, altrimenti era il più stupido politico di cui abbia mai sentito parlare."
Lambert rise, ora che avevano parlato si trovava molto più a suo agio con lei.
"Bene. Che intendi fare a proposito, quindi?"
"Intendo arrestare Henryk, ci sono stati troppi spargimenti di sangue." Sembrava convinta. Lamert rise di nuovo ma questa volta di lei.
"Ti rendi conto che ha molti "seguaci" in giro? Non credi che tentare di arrestarlo sarebbe come tentare il suicidio?" 
"Me ne rendo perfettamente conto, ma si potrebbe creare una trappola per cui lo attiriamo a noi e in seguito lo arrestiamo, strigo." Era molto ferma su ciò che diceva.
"Tu sogni troppo, occhi blu. E comunque ci sarebbe una cosa che non posso trascurare: lo strigo che mi dici essere stato catturato. Devo liberarlo, potrei conoscerlo e in ogni caso potrebbe sapere altro." lei annuì, non sembrava provare alcun fastidio all'appellativo che le aveva affibbiato Lambert e questo lo confuse ulteriormente. Certamente poteva esser preso come un complimento ma l'intento dello strigo non era che quello di mantenere le distanze. D'un tratto gli fece segno di zittirsi.
Dalla strada, in lontananza, si sentì rumore di zoccoli e una cantilena barbosa avvicinarsi, lo strigo tese l'orecchio "Noi cerchiamo la verità, noi sveliamo i segreti dei nobili, noi vi salviamo." sbirciò dalle imposte della finestra: due cavalieri dall'aria più losca dei nobili coinvolti negli affari loschi. "Quello è il mio cavallo!" esclamò. La ragazza gli tappò la bocca, questa volta arrabbiata. Quando se ne furono andati sbuffò in sua direzione "Questi sono decisamente pazzi." asserì lo strigo, continuando a guardare fuori dalla finestra.

Passarono la giornata insieme, accordandosi sul come entrare di nascosto nel covo dei "seguaci della verità" e liberare il prigioniero. Lambert si chiese ripetutamente per quale motivo la ragazza stesse indagando da sola e in serata, quasi gli leggesse nel pensiero, rispose alla sua domanda interiore.
"Non ti è ancora sembrato strano che una ragazza sia sulle tracce di assassini tutta sola?" chiese lei con un sorriso, aggiungendo un ciocco di legno al focolare in mezzo alla stanza. Lambert si sedette accanto a lei, per terra "Sì, effettivamente questa domanda mi è passata più volte per la testa." Lei soffiò sul ciocco per farlo ardere meglio "I miei colleghi hanno abbandonato il caso perchè ritenevano si stesse portando avanti per troppo tempo. Che non saremmo mai riusciti a raggiungere il covo, re Vizimir li punì duramente quando gli annunciarono la loro rinuncia al caso, ha già altri problemi tra cui Nilfgaard, che come saprai ha conquistato Cintra, e non aveva tempo di occuparsi anche di questo. io rimasi ma fino ad adesso non ho mai ricevuto dei sostituti ai miei colleghi. - Lambert la ascoltò interessato- Tutto sommato non mi lamento, ho lavorato meglio da sola in un mese che in tutto quel tempo con quegli idioti" Si scostò i capelli dal viso osservando il fuoco che scoppiettava. Un suono piacevole al suo udito.
"Come mai tu sei rimasta?" Chiese lo strigo, la ragazza si girò verso di lui arrossendo leggermente, poi spostò lo sguardo a terra facendosi cupa "Preferirei non parlarne adesso."

Dopo molti preparativi i due si misero all'azione. Una mattina si nascosero appena fuori dal paese, dove sapevano che i cavalieri della cantilena sarebbero passati. Aspettarono il momento giusto e li stordirono, cercando di placare i cavalli.
"Buono, bello." Lambert tranquillizzò il destriero albino che credeva ormai aver perduto. Nascosero i corpi tra i cespugli e li spogliarono, indossandone i vestiti. Poi montarono a cavallo e raggiunsero il luogo segnato sulla mappa dello strigo.
"Ci siamo." disse controllandola di tanto in tanto. Di lì a poco vennero fermati da un ragazzo sulla ventina che, senza guardarli in faccia, li riconobbe come alleati, li fece smontare da cavallo ed entrare in una caverna illuminata da parecchie torce.
Si ritrovarono da soli "Strigo, non mi piacciono le caverne, sono piene di... pipistrelli." disse lei con un velo di paura nella sua voce.
"Credo che i pipistrelli saranno la tua ultima preoccupazione, dolcezza." rispose lui prontamente e con sarcasmo. Camminarono per qualche minuto, lei che si guardava intorno quasi attaccata alla spalla dello strigo e lui con fare spigliato che cercava di nascondere l'imbarazzo di essersela portata dietro. Una scena buffa che si interruppe non appena si trovarono d'innanzi una porta.
"Bhe, che fai? Aprila!" lo strigo non le rispose, ascoltando molto attentamente i rumori che provenivano al di là della porta. Improvvisamente si fece serio e le mostrò il medaglione a forma di testa di lupo che per l'ennesima volta aveva cominciato a vibrare "Credo che troverai ben PEGGIO dei pipistrelli in questa caverna, occhi blu." sentenziò "Stai indietro, oltre questa porta la caverna è infestata dai Kikimore."
Quando si accorse che la porta era chiusa a chiave lanciò il segno Aard su di essa, sfondandola e fiondandosi in mezzo a quattro Operai Kikimore e una Guerriera Kikimora. Con sua grande sorpresa tra i due "seguaci della verità" rimasti che goffamente cercavano di respingere gli insettoidi (che solo a guardarli si schifavano) vi trovò l'ultimo strigo che si aspettasse di trovare.

"Eskel?" urlò esitante Lambert mentre tirava un fendente a un Kikimore, graffiandolo appena. "Qual buon vento, Lambert!" rispose con un mezzo sorriso mentre parava con calma la zampata di  uno di quegli orrendi esseri. La ragazza cercò il più possibile di evitare il combattimento, era troppo sconvolta dalla bruttezza di quei mostri che spruzzavano acido e dalla enorme cicatrice che ricopriva per metà il volto del secondo strigo: Eskel.
In compenso potè godersi uno spettacolo che non era da tutti i giorni: vedere due strighi in azione combattere contro dei mostri. Gli altri due avevano perso la speranza, appena notarono che la porta si era aperta si fiondarono al di fuori della caverna, il primo si salvò ma uno di loro cadde e in poco tempo venne raggiunto da un insettoide e morì in maniera atroce.
Infine, quando le acque si stavano calmando, anche lei si buttò nella mischia, riuscendo a tagliare con ribrezzo l'arto di uno di quei mostri. Quando li eliminarono tutti, stancamente, rinfoderarono le spade e si misero in cerchio.
"Eskel, vecchio mio. Sei l'ultima persona che mi aspettavo di incontrare." Disse Lambert abbracciandolo amichevolmente. "Che ci fai vestito come uno di quegli svitati?" Chiese lui di rimando, passandosi una mano sulla fronte, per levare il sudore.
"Signori, penso che ci sarà il tempo per rispondere a tutte le domande più avanti. Ora ci converrebbe uscire." si intromise la ragazza, spaesata dalla situazione e di gran fretta.
"Occhi blu è al servizio della Redania per porre fine a questa follia di seguaci." Nel presentarla ad Eskel si rese conto che ancora non le aveva chiesto il nome. Mentre uscivano dalla caverna si accorsero che l'uomo che si era salvato era andato a cercar aiuto e rinforzi, inutile dire che finirono come cadaveri, che a loro volta sarebbero diventati cibo per i rimanenti Kikimore. Questa volta, però, ne risparmiarono uno, facendolo loro prigioniero.
"Non imparano mai..." Lambert legò le mani e tappò la bocca del malcapitato, poi uscirono dalla caverna, forse presto sarebbe tutto finito.
  
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