Mia sorella mi lanciò un’occhiata che diceva chiaramente che stavo facendo una sciocchezza, ma tornare indietro a quel punto non era possibile. Non per me.
Continuai a guidare la mia amata Camaro finché non calò la notte.
In un piccolo motel, continuavo a pensare a lui, alla sua parlantina, al suo coraggio o forse stupidità, alla sua capacità di mettersi nei guai.
Scossi la testa per allontanare quei pensieri.
Non volevo più pensare a lui, dovevo andare avanti, cercare di recuperare il rapporto con mia sorella. Non potevo continuare a desiderare Stiles Stilinsky.
Anche se lui era l’unico che mi capiva, o almeno, ci provava, nonostante io lo allontanassi.
Lo amavo, ma lui non avrebbe mai dovuto saperlo, l’avrei sempre protetto da lontano.
Perchè io lo amavo, in ogni suo piccola cosa.