Mi svegliai, quella mattina ero pronto. Sapevo di andare incontro alla morte, ma decisi di andare in quella dannatissima foresta, dove al primo anno avevo visto quell’essere che beveva il sangue di quel bellissimo unicorno. Lì dentro, probabilmente avrei trovato il Signore Oscuro, “Colui che non deve mai essere nominato”, l’uomo, o meglio il mostro, che aveva ucciso i miei genitori. Ero ormai vestito, e uscendo dalla Sala Comune mi scontrai con la più bella Grifondoro che fosse mai stata ammessa in quella casa. Luna Lovegood, quella stupenda ragazza bionda, che a volte poteva sembrare un po’ strana, si la MIA strana. Non avevo mai avuto il coraggio di dirle tutto quello che mi tenevo dentro ormai da anni. Io… Ero finalmente cresciuto, finalmente diventato un ragazzo, un uomo, desiderabile, coraggioso. Ma ogni volta che la vedo, tutto il coraggio coltivato negli anni di colpo sparisce, andando a finire chissà dove. Ma ora, stavo andando a morire, non potevo non dirle tutta la verità, fino in fondo. Non lasciai fuggire il coraggio questa volta, diavolo, io ero un Grifondoro! Era tutto lì, era sempre stato lì, chiuso nel mio cuore. Mi schiarii la voce: << Luna!>> lei si girò << aspettami, ti devo parlare!>>. Il momento era arrivato, ed io ero pronto, per averla, in fondo era sempre stata mia. Mi guardò con i suoi bellissimi occhi color ghiaccio << Dimmi pure, Neville>> sorridendo, la guardai:<< Allora… Questa cosa la tengo dentro da molti anni, ma oggi, è probabilmente il mio ultimo giorno di vita, quindi te lo devo dire: beh, Luna Lovegood, io… Io ti amo dalla prima volta che ti ho vista. Quando siamo stati smistati insieme nei Grifondoro, il mio cuore ha fatto una capriola. E avrei voluto avere il coraggio di baciarti prima, ma il momento giusto non l’ho mai trovato, però, se continuo ad aspettarlo non arriverà mai, perciò ho deciso che è arrivato ora>> Luna continuava a fissarmi con uno sguardo sbalordito, io colsi l’attimo, e la baciai. Fu un bacio, uno di quelli che non si può descrivere, uno di quelli che si ricorda solo guardando negli occhi della ragazza amata, uno di quelli durante i quali il tempo si ferma, il primo bacio. Le sorrisi staccandomi dalle sue morbidissime labbra, mi avvicinai  al suo orecchio, e le sussurrai:<< Io ti amo, ricordatelo. Non lasciarti mettere i piedi in testa da altri, perché tu, sei la ragazza amata dal Prescelto>>. Lei mi guardò, le si leggeva ancora lo stupore negli occhi. Balbettando mi disse:<< Ti... Ti amo anch'io>>.   Ora ero davvero pronto, perché finalmente sentivo di aver fatto tutto quello che dovevo.