Uscì di casa come tutte le mattine,sbattendo immancabilmente la porta dietro le sue spalle.
Attraversò il lungo vialetto di casa sua a testa bassa.Non voleva guardare in faccia coloro che stavano pian piano distruggendo e lacerando la sua anima.
Arrivò in tempo alla fermata dell' autobus,come tutte le mattine,del resto.Salì per ultima,ma trovò un posto completamente vuoto.Per fortuna,odiava dover sedersi vicono agli altri.
Dopo un paio di fermate salì un ragazzo.
-Posso?-Domandò indicandole il posto libero.
Lei si limitò a spostare lo zaino dal sedile alle sue gambe,per far accomodare il ragazzo,senza nemmeno guardarlo o rivolgergli un timido e impacciato sorriso.
Lui si sedette,e lei con la coda dell'occhio,notò quanto fosse bello quel ragazzo.Aveva anche lui uno sguardo triste,ma mai quanto il suo,il suo aveva ormai portato via tutta la bellezza che il suo viso aveva racchiuso fino a quando aveva dodici o tredici anni.Lui avevi degli splendidi occhi azzurri,che si notavano ancora di più,a causa dei suoi capelli scuri,lunghi e scalati da una parte,rasati dall'altra.Quando arrivò a destinazione,chiese gentilmente,e a bassa voce,al ragazzo se potesse farla scendere.Lui le rivolse un sorriso timido accompagnato da un cenno del capo.E aggiunse:
-Anche io scendo qui.-
Lei ricambiò il sorriso,e si domando come mai non lo avesse visto mai visto a scuola.
Scesa dall' autobus, si preparò a riceve critiche e insulti.
Come sempre, tutti ridevano quando passava,e lei continuava ad andare avanti a testa bassa.
Notò che il ragazzo di prima la stava guardando.
Entrò a scuola,e si avviò verso la sua aula.
-Ehi.Dove vai?Cos' è tutta questa fretta?-Il sangue le si gelò nelle vene.Era la sua voce,sentiva i suoi passi avvicinarsi sempre di più,Non si girò,rimase lì immobile.