Non lo so nemmeno, in realtà, come ho fatto a sopravvivere agli Hunger Games. I Giochi Mortali. 
E' successo tutto così in fretta. Sembrano passati solo pochi giorni da quando hanno estratto il mio nome in quel dannato giorno della Mietitura. Ricordo tutto così lucidamente. Le luci, l'atmosfera velata dai bisbigli delle persone presenti, il silenzio che ha seguito l'estrazione del primo nome. Haymitch Abernathy. La donna l'ha pronunciato così velocemente che è stata costretta a ripeterlo. Scorrevano fiumi di pensieri nella mia mente, e solo settimane dopo, all'inizio degli allenamenti, ho realizzato che stavo percorrendo la via della morte. Durante l'intensa sessione di preparazione, ho capito che sarebbe stata molto dura, se non impossibile. Per l'Edizione della Memoria il presidente Snow decise di far partecipare ai Giochi il doppio dei tributi. Doppia difficoltà. Doppia morte. Sapevo che avevo a che fare con persone molto più esperte, che col tempo si sarebbero dimostrate molto abili. Ma sapevo anche che vi erano persone molto deboli. Per quanto mi spezzi il cuore, quei bambini che ogni giorno vedevo alla sessione di allenamento non sarebbero sopravvissuti a lungo. E le mie previsioni, purtroppo, si avverarono. 

Metto via i pensieri per un po' mentre mi stiracchio nel letto. Che stanchezza. Ho dormito quasi sedici ore e sembra che non abbia chiuso occhio. Mi alzo faticosamente, sospirando, e mi guardo allo specchio. Davanti a me vedo una figura con gli occhi rossi, i capelli arruffati e i vestiti di ieri ancora addosso. Non ho avuto nemmeno la forza di cambiarmi, la scorsa notte. Scrutandomi attentamente, confesso a me stesso di non sentirmi più un ragazzino. Ero solo un adolescente che è stato costretto a crescere, un adoloscente che era molto sicuro di sè, ma che ha lasciato quella parte del carattere a morire lentamente nelle viscere dell'arena. Sono così cambiato, eppure non è passato neanche un anno.

Mi sdraio nuovamente sul letto, questa volta con nuovi pensieri in testa. La mia famiglia. La mia ragazza. La mia amata Emma. Essere costretto ad abbandonarmi mi ha spezzato, lacerato l'anima, ma una parte del mio cuore è rimasta a loro. E mi sono ripromesso di vincere per tornare dove ho lasciato il mio cuore. Queste deduzioni mi lasciano con l'amaro in bocca, anche se so che sparirà presto, perchè tra meno di 24 ore sarò di nuovo al loro fianco, nel distretto 12.