CHERISH.
Buon pomeriggio a tutti^-^ Questa ff l’ho scritta di getto per cui, molto probabilmente, farà
un po’ schifo. Spero comunque di ricevere un po’ di commenti ( sia positivi che
negativi^-^’’’ )
Ora vi lascio leggere con calma! Un
Bacione.
Arumi.
Sapevo
che non era una buona idea: non avrei dovuto cercare informazioni su di lui.
STUPIDA
e FRAGILE Denise!
Odiavo
quella parte nascosta di me stessa, ma in quell’ora era riuscita a non farmi
smettere di leggere le sue interviste.
Per
cinque anni ero riuscita, più o meno, ad evitarlo e tutti i miei sforzi li
avevo resi vani in un secondo: le mani si erano mosse come se avessero una
propria volontà sulla tastiera e ora sembravo una fan rimbambita che non riusciva
a staccare gli occhi dallo schermo.
-Terra
chiama Denise!!-
-Eh,
cosa?!- Dissi agitata mentre chiudevo d’istinto il PC: non dovevano scoprire
quello che stavo facendo.
Denise
delle DEBBIE ROCKT! Non sopportava i Tokio Hotel e di certo non si sarebbe mai
messa a cercare informazioni su di loro.
Denise
Emily Wilson, invece, era tutta un’altra storia.
Io
quando ero con le mie amiche, nonché socie in affari, mi divertivo a prenderli
in giro e, anche se non ne era a conoscenza nessuno o quasi, in fondo non lo
facevo con cattiveria.
-Denise,
dobbiamo andare all’intervista. E’ da più di cinque minuti che ti chiamiamo!-
Eravamo
diventate famose da quasi poco più di un anno e in quella settimana avevamo già
rilasciato 5 interviste. DA INCUBO! Non che mi annoiassi, ma chiedevano sempre
le stesse cose: tutti credono che voi siate la versione femminile dei Tokio
Hotel, che ne pensate? Vi piacciono i Tokio Hotel?....
MA
NOI SIAMO LE DEBBIE ROCKT! COSA CE NE FREGA A NOI!?
Probabilmente
ero destinata a essere perseguitata da loro.
-Ok
arrivo Tan! –
Tan,
o meglio Margot, era la chitarrista del gruppo. Aveva 21 anni e io l’adoravo: intelligente,
simpatica, protettiva. Avrei voluto essere come lei.
Io,
invece, avevo 18 anni, l’unica cosa che mi riusciva bene era suonare la
chitarra, avevo un look tutto mio, ero un maschiaccio allo stato puro …..e
avevo anche una paura folle di affrontare i problemi della vita.
Mi
alzai dalla scrivania e la segui fino in macchina.
-Finalmente!!
Credevamo fossi morta!- Iniziò Fie appena salì nell’automobile.
Sofia
Stark, soprannominata Fie, era la nostra cantante. Era la più piccola del
gruppo ma era molto matura, di certo più di me. La consideravo la mia migliore
amica: stavo bene in sua compagnia visto che passavamo la maggior parte del
tempo a dire e a fare stupidate!
-Scusate
mi ero imbambolata sul mio Myspace! –
-Tu
sei un internet dipendente!Sei senza speranze! – Continuò Kathi.
-Senza
contare che è anche sempre attaccata ai videogiochi e al cellulare! – Aggiunse
Rosa.
-Sei
peggio di Fie-
-
Ehi! – Ci lamentammo in coro io e Sofia, scatenando le risate delle altre due.
Kathi
e Rosa, Rosa e Kathi. Su di loro c’era da dire soltanto una cosa: INSEPARABILI!
Dopo
dieci minuti di macchina, nei quali ci era toccato sorbire una Fie tutta eccitata
che ci raccontava del suo nuovo ragazzo, finalmente arrivammo.
Appena
scesa mi inginocchiai a terra e avvicinai la testa all’asfalto.
-Grazie
al cielo!! Mai più in macchina con Fie!! Mi sa proprio che proverò a prendere
la patente! –
-No
Denise, sarebbe un problema!-
-Perché
dovrebbe esserlo, Tan?-
-Perché
se no non posso più uscire di casa! Avrei troppa paura di essere investita.-
-Ah.
Ah. Ah. Come siamo spiritose. – Dissi con sarcasmo, spintonandola.
Il
palazzo in cui avremmo risposto alle domande maledette era abbastanza
accogliente e appena ci sedemmo vennero a servirci da bere. Che bella la vita
della gente famosa! Non ci avrei messo molto tempo ad abbituarmici.
Dopo
qualche minuto arrivò l’intervistatore che iniziò a fare domande senza troppi convenevoli.
Come avete sentito il 2007, quali sono stati i momenti culminanti?
Io: La registrazione dell'album, tutti i festival e i concerti a cui abbiamo
avuto l'opportunità di suonare, semplicemente tutto, perché quello passato è
stato un anno pieno di avvenimenti per noi.
Rosa: La cosa più bella è stata che, sì, all'improvviso noi.. ah però non è
stato nel 2007.. è dal 2006 che abbiamo un contratto con una casa discografica.
Passa così veloce il tempo.
Kathi: Nel 2007 abbiamo iniziato con i photoshoot
veri, no?
Io: Sì, è stato nel 2007, vero?
Kathi: Proprio all'inizio di gennaio.
Come avete iniziato il nuovo anno?
Rosa: Io ho una storia divertente da raccontare. Ero insieme alla mia famiglia
e con noi c'era anche un mio amico, la cui madre va molto d'accordo coi miei
genitori. Dopo mezzanotte siamo andati in città ed è stato tutto fantastico,
una serata stupenda.. fino alle 3, quando è iniziata una rissa. Io non me n'ero
accorta e mi sono beccata un pugno sulla bocca.
Fie: Il mio San Silvestro è stato molto sdolcinato. Ero a Parigi (le altre
sogghignano) Sìììì, col mio ragazzo..., ma è stato
molto divertente, perché non sapevamo che il governo avesse proibito di fare i
botti. Hanno paura degli incendi delle automobili. Quindi San Silvestro è
andato così: cielo scuro, mezzanotte, tre minuti di festeggiamenti, di nuovo
cielo scuro. Non è successo nient'altro.
Ancora
con la storia del suo ragazzo, prima o poi l’avrei strozzata.
Kathi: Allora, io avevo deciso, visto che i miei Capodanni fanno sempre schifo,
di non fare nulla di che quest'anno. Quindi ho trascorso San Silvestro in
Svizzera, su una poltrona, è stato estremamente noioso, una festa schifosa come
al solito.
Io: Mi sono vista con dei miei amici.
Tan:
Noi per solidarietà verso il nostro coinquilino abbiamo fatto un brindisi alla
frustrazione. Beh, aveva dei problemi d'amore.
Il nuovo anno è appena iniziato. Avete dei buoni propositi per il 2008?
Fie: Non mi viene in mente nulla.
Disse
facendo cenno di no.
Io: Penso che i buoni propositi non andrebbero fatti in un giorno precisi, ma
solo quando se ne ha bisogno.
Kathi: Mi sono ripromessa di non prendere troppo sul serio la vita.
Fie: Mmm, ma questo veramente bisogna dirselo ogni
giorno.
Quali sono i vostri piani per il 2008, cosa volete ottenere come band?
Fie: Di più! Ancora!
Io: Proprio ora stiamo scrivendo un nuovo album. Siamo già state in studio per
registrare un paio di canzoni. Più concerti.. e tutto il possibile.
Rosa: Più fan, vendite maggiori...
E ora parliamo un po' del passato.
Iniziò
il giornalista mentre entrava nella stanza un componente dei Skulls'n'Bones.
Che
ci faceva qui? Per sua sfortuna non godeva di una ottima reputazione tra le
altre ragazze del gruppo: avrebbe fatto bene a tenere la bocca chiusa.
Prima di chiamarvi 'Debbie Rockt!'
il vostro nome era 'Skylla'. Il nome aveva qualche
collegamento con la figura mitologica greca? Se sì perché?
Tutte: Sì
Tan: Mangiava gli uomini!
Io
scoppiai a ridere.
Skull’n’Bones: Strano che
voi non ne mangiate.
Kathi: Non lo puoi sapere.
Tan: Noi ti abbiamo mangiato.
Fie: Lui è un uomo?
Skull’n’Bones: Tu sei una
donna?
Fie: E tu?
Skull’n’Bones: Purtroppo
sì!
Esclamò
mentre stava uscendo dalla stanza indignato.
Kathi: Ti vogliamo bene anche noi. Ciaoooooo.
Rosa: Penso che non si capisca che non ci sta simpatico, no?
Io a
quel punto stavo morendo dalle risate e per riprendermi dovetti bere un sorso d’acqua.
Vi piacerebbe incidere di nuovo una delle canzoni dei vostri vecchi album
'Lying Society' e 'Listen to the Picture'?
Kathi: Nel nostro album c'è una canzone vecchia. E' "1000 Fluesse". Ma prima le Skylla
facevano musica in inglese e.. le Debbie Rockt sono tutta un'altra cosa, non hanno niente in comune
col vecchio gruppo, a parte tre membri.
Okay, ora, non è nulla di personale, io cito solo...
Ok,
ci siamo. Ecco la solita storia.
-I Tokio Hoteeeeeeel... – Urlo saltando sulla sedia,
scatenando le risa delle altre.
Indovinato! Tutti pensano che voi siate la versione femminile dei Tokio
Hotel. Cosa ne pensate voi?
Io: Ehm...
Kathi: Veramente... se ci confronti con una band che ha così tanto successo, è
molto cool. Ma dopotutto non siamo la stessa cosa.
Facciamo entrambi musica tedesca, siamo giovani...
Io: ..abbiamo una cantante.
Affermai
rifacendo ridere le ragazze.
Rosa: Ma non li imitiamo assolutamente. Non lo faremmo mai.
Io: Diciamo così: rispettiamo loro e il successo che hanno raggiunto, perché
sono bravi nel loro lavoro, ma...
Tan
mi chiuse la bocca con una mano.
-Sappiamo
benissimo cosa pensi, ma tieni la bocca chiusa. Ora signore, noi andremmo, il
tempo per l’intervista è servito. –
………………..
-UFFAAAA
TAN!!!! –
-Denise,
smettila. Se prendi in giro i Tokio Hotel non avremo vita facile!-
-Ma
io mi diverto! – le dissi saltellandole intorno.
-Si,
ma se ci prendono per delle ragazzine
che sanno offendere e basta, non avremo mai dei cartelloni pubblicitari grossi
come quelli! – affermò indicando qualcosa dietro le mie spalle.
Appena
mi girai persi un battito: quello non era un semplice cartellone, era grande
quanto la mia camera!
Rimasi
ferma a fissarlo mentre le altre erano già salite sulla macchina.
“Tokio
Hotel. 14.1.2008.15.30”
Era
un cartello per annunciare che il giorno seguente, nel centro della città, si
sarebbe tenuto il concerto di quei 4 ragazzi.
Poi
il mio sguardo si posò su quello di Bill. La mia mente si era completamente svuotata:
non sapevo se lo odiavo o che altro. L’unica cosa di cui ero certa era che mi
aveva fatta soffrire. Altro che ragazzino dolce e indifeso.
‘fanculo Bill.
-Ehi
Denise!! Ma che hai adesso?!-
-Nulla
Fie!! Stavo solo ammirando il narcisismo della band del secolo!- Dissi
correndo, mentre sorridevo, verso la biondina.