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Autore: Kamelye    05/11/2013    1 recensioni
Una guerra in corso, allenamenti, distruzione del mondo, combattimenti a non finire e perchè no, mettiamoci in mezzo i problemi di cuore.
Tanto di problemi non ce ne sono mai abbastanza, soprattutto per i due Spiriti più burrascosi degli ultimi 2000 anni.
Fra Estate ed Inverno, potrà mai sbocciare l'Amore?
-Ambientata dopo il sesto capitolo di Rise of the Guardians: Eclipsed-
Genere: Comico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dentolina, E. Aster Bunnymund, Jack Frost, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ROTG One Shot Salve a tutti! Ecco finalmente la One Shot che vi avevo promesso per svelare i misteriosi (?) discorsi di quattro dei nostri protagonisti, stavolta alle prese con magagne amorose!
Vi chiedo scusa sin da ora per il linguaggio scurrile che ho adotterò ad un certo punto, ma si sa... Licenza poetica!
Spero che questo lavoretto vi piaccia, alla Sclerata Sottopagina!

Rise Of the Guardians: Eclipsed
Extra:  Hearthache

-Voglio farti vedere un posticino-
Disse Dentolina abbozzando un sorrisetto, afferrando delicatamente il polso esile di Solstyce. La ragazza si asciugò gli occhi dal residuo di lacrime, si alzò e la seguì volando fuori dalla grande finestra della sua camera. La Guardiana dei Ricordi la guidò sempre più in alto, seguendo il profilo del palazzo di Nord.
-Eccoci!- Cinguettò allegra, posandosi sul balconcino della guglia più alta. Li si sedettero, ma una fredda brezza notturna fece rabbrividire Dentolina, che purtroppo non trovava abbastanza calore tra le sue piume.
-T-tu non hai freddo?- chiese all'amica, che stava tranquillamente in canottiera nonostante il clima polare.
-Polla, non ti sei portata qualcosa per coprirti?- la canzonò amichevolmente Solstyce. Dentolina rise piano, prima di esibirsi in un sonoro starnuto.
Lo Spirito dell'Estate si sedette a gambe incrociate nella tipica posizione della meditazione, prese in mano l'immancabile acchiappasogni, chiuse gli occhi e si concentrò, con lo sguardo dell'amica puntati addosso incuriosita.
Chissà che cosa vorrà combinare...
Solstyce respirava sempre più piano, mentre i tatuaggi impressi sulla pelle scura si illuminarono di una flebile luce verdognola. Dentolina era a bocca aperta, senza parole.
Osservava la figura dell'amica, concentrata e con gli occhi serrati, e poteva vedere il flusso di energia, simile a linfa, che scorreva dai tatuaggi sulle sue braccia, scostarsi da lei per dare vita alla piccola meraviglia che stava prendendo forma davanti ai suoi occhi.
Subito, sotto di lei iniziò a crescere una soffice erbetta, puntellata di fiorellini variopinti. Uno di questi, dai petali bianchissimi, continuò a crescere e a crescere, senza sosta, rinforzandosi, mettendo su foglie e corteccia. Piano piano, la corolla si stava trasformando in una chioma folta di foglie verdissime.Un grosso e robusto melo dalla corteccia scura e nodosa era cresciuto li, sulla terrazza della guglia di un palazzo. 
Al Polo Nord.
E sotto le sue fronde, la temperatura era quasi calda.
Solstyce aprì gli occhi, sorridendo.
-Sol... ma è meraviglioso!- le disse Dentolina, che continuava a guardarsi intorno stupefatta.
Quella piegò la testa di lato, lusingata, facendo ondeggiare i lunghi capelli mossi, che si confondevano con le tenebre della notte.
-Oh, non è niente di che. Ma sono certa che se l'avessi fatto qualche settimana fa, sicuramente non ce l'avrei mai fatta. Ero arrivata al punto di non riuscire a curare un albero dalla cocciniglia...- Disse piano, quasi fosse una colpa.
-Ti prego, non ne parliamo più! Ciò che è passato è passato.- Rispose decisa l'amica, euforica.-Ora raccontami tutto!-
-Eh no cara, prima tu!- Dentolina arrossì così tanto che sembrava stesse per scoppiare.
-Beh... tutto è iniziato poco dopo il tuo arrivo. Sia io che Aster eravamo piuttosto confusi. Insomma, non sapevamo come reagire al tuo risentimento, perché ci sentivamo dannatamente in colpa.
Eravamo tutti tristi e arrabbiati perché non avevamo il coraggio di ammettere che se ti abbiamo lasciato da sola quando ne avevi più bisogno, la colpa era nostra. E non negarlo -Disse con l'indice alzato per interrompere l'amica che già stava per partire in quarta. - Perché è la verità, Sol. Ero parecchio giù, perché sapevo perfettamente, come tutti gli altri, che avevi ragione.
E' stato allora che mi sono accorta di una cosa. Quando vedevo Jack che ti stava vicino e ti aiutava, anche solo a sfogare la rabbia, e ti capiva, e non aveva paura come l'avevamo noi, non ti nascondo che mi sentivo il veleno della gelosia nel sangue. Ma Aster era sempre lì vicino per confortarmi.-
Si fermò un attimo, per appoggiarsi meglio alle radici del melo, che crescevano lentamente ma senza sosta alimentati dal potere di Solstyce. Piano piano si stavano ricoprendo di muschio, dietro richiesta dello Spirito, e le due amiche si rannicchiarono meglio in quello che era diventato una specie di nido morbido ed avvolgente come una coperta. Dentolina si fermò ad accarezzare i petali scarlatti di un piccolo fiore, pensando a chissà cosa.
- Sai, all'inizio non avevo la minima intenzione di perdonarvi. Ritenevo voi e me stessa in prima persona responsabili della morte di Hinan.- disse Solstyce prima che l'amica dicesse qualsiasi altra cosa.
-Poi però, durante quello scontro... Si, quello in cui sono rimasta ferita, mentre ero svenuta... Ho visto mia madre. E con lei c'era anche Hinan. Sorridevano- Disse, con la voce tremula per lo sforzo di trattenere le lacrime. -Allora ho capito. Ho capito che per tutto questo tempo ho incolpato voi ingiustamente. E che è stato l'amore di Hinan a salvarci tutti, non il suo sacrificio.- Concluse, chiudendo gli occhi e gettando la testa all'indietro, come era solita fare in queste situazioni. Dentolina sorrise e l'abbracciò.
Solstyce sorrise, e sciolse l'abbraccio.
-Ma non parliamo delle mie paturnie. Su su, coraggio racconta voglio sapere tutto!- disse dando la parola all'amica.
-Ehi, hai sentito?- Disse improvvisamente prima che Dentolina potesse spiccicare parola.
-No, cosa?
-Non saprei, una specie di risata.
-Io no ho sentito nulla- Disse Dentolina guardando interrogativa l'amica.
Quella alzò le spalle. -Bah, me lo sarò immaginato. Su su, continua-
La Guardiana sorrise.
-Dicevo... Ah si. Aster c'era sempre stato, durante questo e molti altri brutti periodi. Ma ho iniziato a pensare seriamente a ciò che provavo per lui durante l'ultima battaglia in cui abbiamo combattuto insieme.
Ogni qualvolta che ero in difficoltà, lui era sempre li a sostenermi, e quando lo era lui, sentivo dentro di me il bisogno di correre da lui a dargli manforte. Ed appena sono rinvenuta dal colpo che mi aveva messo K.O., ho visto quella creatura che lo colpiva. Mi sono sentita morire dentro, Sol. Non riuscivo a muovermi, ma in quel momento ho sentito un dolore atroce, che superava tutti gli altri che avevo provato.
Quasi non riuscivo a respirare. Solo quando l'ho visto vivo, ferito ma vivo, mi sono sentita così sollevata che pensavo di volare.- 
-Il verdetto finale è... Innamorata persa!- la prese in giro Solstyce, dandole un leggero ugnetto sul braccio.
-Ehi!!- urlò quella, fingendosi oltraggiata. -Vuoi farmi finire almeno?- Solstyce sghignazzò.
-Da allora ci siamo avvicinati tantissimo. Abbiamo iniziato a passare sempre più tempo insieme, anche solo per allenarci. Poi un giorno, sono arrivata al punto in cui ho realizzato che senza di lui non potevo stare.-
Solstyce sorrise, vedendo l'amica arrossire.
-Poi, qualche giorno fa, ero tornata da poco al mio palazzo, per dare un'occhiata alle mie fatine. Ovviamente, stavano svolgendo il loro lavoro in maniera perfetta, quindi iniziai a studiare un paio di incantesimi nuovi, quando una delle mie fate corse trafelata a chiamarmi.
Mi guidò fuori dal palazzo, fino ad una piccola nuvola che si era staccata da quella che costituisce il suolo dove è costruito il mio palazzo e fluttuava.
Ero davvero stupita, e più mi avvicinavo, più la cosa mi sembrava strana. Appena la raggiunsi e la presi in mano, si dissolse, ma qualcosa cadde e si depositò tra le mie mani. Era un uovo.
Un uovo di Pasqua, piccolo e perfettamente ovale, decorato con il disegno di tante piume coloratissime.- Ridacchiò, vedendo l'espressione furbetta di Solstyce che sorrideva ammiccante. -Scema!-
-Dai non ti fermare, continua!-
-Uff, come sei impaziente!- disse Dentolina gonfiando le guance per poi scoppiare a ridere. -Beh, in effetti la cosa è piuttosto divertente. Improvvisamente a quel bellissimo ovetto sono spuntate delle gambe. Dio avresti dovuto vederle, erano così carine, scalciavano da tutte le parti!Così l'ho messo giù, e quello ha iniziato a correre come un pazzo. L'ho seguito, e mi ha diretto fino ad un altro uovo, nascosto dietro ad un cespuglio di cumulo. Era rosso, e decorato con dei fregi bellissimi, che ricordavano dei cuori. Anche quello iniziò a trotterellare tutto contento. Altro che farfalle, avevo uno stormo di calabroni nello stomaco! Santa miseria, ancora un po' e avrei smesso di respirare!-
-Mamma mia come la fai melodrammatica! Vai al dunque su!- la canzonò Sol.
-Ma la smetti di interrompermi!- le rispose a tono l'amica, fintamente offesa.
-Ero così impegnata a seguire quell'uovo che sgambettava al suolo che...Ti prego, promettimi che non riderai.-
-P-perche?- chiese Solstyce, che già faceva fatica a trattenere delle risatine.
-Promettimelo!- le intimò Dentolina, seppur con un sorriso sul volto.
-Ok, ok, lo prometto!- Disse Solstyce con le mani alzate -Prometto di tentare di non ridere.- concluse sghignazzando. Dentolina sospirò.
-Gli sono andata letteralmente andata addosso.- Silenzio.
Uno.
Due
Tre.
Come era prevedibile, Solstyce scoppiò a ridere. -Ti giuro- risata. -Ti giuro ora smetto- altra risata. Non riusciva proprio a smettere! Dentolina arrossì violentemente, non riuscendo a fare a meno di ridacchiare anche lei. Quando l'amica si fu più o meno calmata, riprese a raccontare, con un sorriso sornione sul volto.
-Ero così concentrata a seguire i due dovetti che non mi sono accorta di averlo davanti, e SBEM! Ci ho sbattuto contro. Volevo morire dalla vergogna! - Altre risate.
-Beh? e dopo?-
-E dopo... dopo mi ha afferrato prima che cadessi e mi ha stretta forte. Riuscivo a sentire il suo cuore battere velocissimo, ed allora ho capito che... Insomma, che anche lui provava i miei stessi sentimenti.
Siamo rimasti così, abbracciati, per un bel po', e quando ci siamo staccati, mi ha dato in mano un altro uovo. Era grigio e bianco, e rappresentava un coniglietto con i denti e le orecchie lunghissime, con una carota nella zampetta. Dio Sol, mi ha sorriso in un modo che... oh, a ripensarci mi sciolgo!-
-Aaaaw- Disse lo Spirito, chi occhi praticamente a forma di cuore. -Che dolci, mi vengono le carie solo a sentirtene parlare- Ridacchiò, beccandosi un'occhiataccia dalla Fata dei Denti.
-Scherzo ovviamente. Sono così felice per te!- disse abbracciando l'amica.
-E tu? Dai racconta!- Disse Dentolina sciogliendo l'abbraccio.
-Io... Sono cotta marcia- disse Solstyce, con fare melodrammatico. -Non esagero se dico che mi ha salvato la vita. Da quando l'ho incontrato mi sembra di tornare a vivere. Ogni volta che sto con lui mi sembra di poter fare qualsiasi cosa, il cuore mi batte così forte- Poi la ragazza si rabbuiò all'improvviso.  
-Ma tra me e Jack è complicato, Tootie.- Il sorriso di Dentolina si spense.
-Perchè mai?- chiese un po' abbattuta.
-Perchè lui è un Guardiano- Sol tirò su le gambe e le cinse con le braccia -Lui è un Guardiano - Ripetè più a se stessa che all'amica. -e il suo scopo è quello di proteggere i bambini. Un conto è essere entrambi Guardiani Tootie, ma stare con me lo distrarrebbe solo dal suo compito.-
-Ma tu sai perfettamente come ovviare a questo problema, Sol- disse Dentolina decisa. -Diventa una Guardiana anche tu. Manny ti ha scelto. Sai che puoi farlo.-
Solstyce scosse la testa. -Non lo farò Tootie, lo sai. Sono sempre stata libera come il vento, e non ho intenzione di smettere.-
Dentolina sorrise. Sapeva perfettamente che avrebbe risposto così.
-Poi, anche se lo facessi, il problema è un altro. Io e Jack abbiamo un altro compito, che voialtri Spiriti non avete. Dobbiamo portare l'Estate e l'Inverno nel mondo. Sai cosa vuol dire questo?-
Solstyce piantò i suoi occhi verdissimi, lucidi di lacrime, in quelli viola di Dentolina. La Guardiana in effetti, non ci aveva mai pensato.
-Estate e Inverno sono come il giorno e la notte. Si rincorrono senza sosta, nelle parti opposte del mondo... senza mai riuscire ad incontrarsi. Quante possibilità avremo di vederci, o di stare insieme?-
Dentolina abbassò lo sguardo.
Solstyce guardava fisso l'aurora boreale, che brillava ignara e sfuggevole sopra le loro teste.
Quanto vorrei essere davvero libera... libera come l'aurora...
Dentolina alzò nuovamente lo sguardo sull'amica, con il cuore pesante. Si sentiva in dovere verso di lei, a cui la vita aveva già tolto abbastanza, ma non sapeva proprio che dire per tirarle su il morale.
-Sai...- disse infine -Non è vero che giorno e notte non si incontrano mai Sol. Il tramonto e l'alba sono due degli spettacoli più belli che il mondo ha da offrirci.- La Guardiana prese decisa la mano dell'amica.
-Non ti arrendere mai Sol, c'è sempre speranza. Niente è impossibile! Soprattutto per l'amore.- Disse, ed era così sorridente, i suoi occhi così sinceri, che lo Spirito dell'Estate sentì la Speranza fiorile in petto
come un fiore.
L'alba davanti a lei infiammava il cielo azzurrissimo con i suoi raggi rosso fuoco, creando un gioco di colori mozzafiato che si riflettevano sulla neve. Di nuovo, Solstyce sentì gli occhi pizzicare.
Forse è vero. Forse non è impossibile.
Sospirò, e strinse l'amica in un forte abbraccio.
-Grazie Tootie.-
Dentolina sorrise, e rispose felice all'abbraccio.

Dall'altra parte del palazzo...

-Ehi ghiacciolo-
Jack sobbalzò. Non aveva neanche sentito l'amico arrivare. Nascose più veloce che potè la lacrima cristallizzata che si rigirava in mano senza sosta.
Dalla faccia ammiccante che fece Calmoniglio però, era stato sgamato in pieno .
-Coda di Cotone-
Lo salutò con finto astio, cercando di nascondere il paradossale rossore sulle guance, per poi dargli un pugnetto amichevole sulla spalla.
Calmoniglio si sporse accanto a lui sul lungo davanzale della gigantesca finestra senza vetri che dalla Sala Rossa, ora era buia e silenziosa, che dava sul meraviglioso paesaggio artico.
Si appoggiò meglio sui gomiti e sospirò, fingendo circostanza.
Jack lo fissò, come ad incitarlo a rompere quel silenzio che si era creato.
-Guarda che so che tu e Dentolina state insieme- partì in quarta il ragazzo, dato che l'amico non si decideva.
-DAVVERO?- urlò Calmoniglio, gli occhi così grossi dallo stupore da far invidia ad un disco volante.
-No. Beh, adesso lo so.-
Inutile dire che la risata di Jack risuonò per tutto l'intero e vastissimo palazzo di Nord e dintorni. Altrettanto inutilmente dire quanto lo pestò Calmoniglio i minuti seguenti.
Mai mettersi contro un coniglio gigante alto 1.80 e Maestro di Tai Chi. MAI.
Ripresosi dalle botte, Jack mormorò con un bel sorriso dei suoi
-Davvero però, siete una bella coppia.-
Si appoggiò nuovamente al davanzale, godendosi la brezza gelida del Polo, chiudendo gli occhi e sospirando.
-Grazie. Tu invece, dovresti dirglielo.
-Cosa?
-Che ti piace, mi pare ovvio.
Jack tirò su uno dei suoi sorrisi sghembi, stavolta pieno di tristezza. 
-Ehi amico, ho detto qualcosa che non va?
Jack scosse la testa, accompagnato da una risatina finta.
-No, non sei tu, il mio problema è un altro.
-Quale?
Jack era riluttante. Diaminaccia, si parla di Jackson Overland Frost signori, l'Orgoglio fatto persona. O meglio Spirito.
Sotto minaccia di un altro cazzotto ed un'occhiata fulminante di Calmoniglio, il ragazzo sospirò.
-Anche se glielo dicessi... Coda di Cotone - infierì, beccandosi un'altra occhiataccia dall'amico -sono sicuro che non funzionerebbe.
-E perchè? Sentiamo. -lo interruppe Aster, sbattendo ritmicamente a terra la grossa zampa posteriore
-Perchè... qualunque cosa io faccia, sarò sempre il sostituto di Hinan-
Ecco, l'aveva detto.
Sono un idiota. Un EMERITO idiota. Pensò, appena ebbe detto quelle parole. Calmoniglio gli restituiva uno sguardo attonito.
-Ma sei deficiente?-
-Eh?
-Un emerito deficiente! Un minorato mentale!! Cosa cazzo hai nella testa, ghiande?! Ci credo che ti piaccia così tanto il vento, sai come circola bene li dentro?!-
Jack era sbalordito. Non aveva mai visto Calmoniglio così... Incazzato. Scusate, io sono solo una semplice Cantastorie, e vi racconto le cose come stanno. E Calmoniglio era TANTO incazzato.
Ma tanto.
-Dico, sei proprio un idiota. Senti, io la conosco da prima che il tuo idiota sedere umano scaldasse la culla. E non farebbe mai una cosa del genere.- Disse, improvvisamente calmo, piantando lo sguardo deciso negli occhi di Jack.
-La perdita di Hinan l'ha distrutta, è vero, ma non ti tratterebbe mai come il suo sostituto, anzi. Mi spieghi come diavolo ti è venuta in mente un'idea del genere?- Il ragazzo abbassò lo sguardo.
-Non lo so, una sensazione, mi sembra che...- 
-Sai, io ho una definizione perfetta per tutto ciò- lo interruppe Aster. Jack fermò di colpo il suo sproloquio, incoraggiandolo a parlare. Quello avvicinò le zampe anteriori alle tempie e scandì bene due parole.
-SEGHE-MENTALI.-
Jack rimase a guardarlo fisso come un salame. Poi, come se l'amico non avesse detto nulla, ricominciò.
-Poi l'hai vista? L'hai vista come combatte, com'è sempre decisa? Non sono neanche minimamente all'altezza. E quando sorride? Hai visto il suo sorriso, quando Jamie l'hai vista?
-Io no.- lo interruppe di nuovo Calmoniglio, ora con un gran sorriso in faccia. -Ma tu si. Non l'ho mai vista così serena da circa cinquecento anni, ed è tutto grazie a te. Lo vedo Jack, è grazie a te, che sorride di nuovo.-  Il Coniglio sospirò. -Lo capisci, questo?-
-Non è così facile, Coda di Cotone. Io sono un Guardiano, e se la conosco almeno un po', lei non vorrai mai e poi mai diventarlo. Poi... il nostro compito è portare l'Estate e l'Inverno nel mondo. Sai per quanto tempo potremmo stare insieme? Te lo dico io: Zero.-
Aster era sbalordito. Non pensava certo che Jack fosse così sensibile, ne tantomento responsabile. Per un attimo, capì fino a che punto l'amico si sentisse scoraggiato.
-Jack, prima di... farmi avanti con Dentolina, io... Ero l'indecisione fatta persona. Avevo mille pensieri, preoccupazioni e soprattutto domande che mi affollavano il cervello. Inclusa la paura del rifiuto e di non essere all'altezza. Ma  poi  mi sono fatto certe domande, che ora chiederò a te. Ti piace tutto di lei?
-Si...
-Anche i difetti peggiori?
-Si...
-Non riesci a staccarle gli occhi di dosso?
-Si... Cioè, no!
-Ti prende un mezzo infarto ogni volta che si ficca in situazioni pericolose?
-Si!
-Uh, con Sol stai messo male. Senti le farfalle nello stomaco ogni volta che ti sorride, o che incroci i suoi occhi?
-Mi servirebbe l'abbonamento all'insetticida.
-Hai l'impulso irrefrenabile di proteggerla da tutto e da tutti, con annesso omicidio di chiunque osi farle del male?
-Si diamine!
-Allora vi dichiaro marito e moglie! Cosa diavolo stai aspettando, che volino i mattoni?-
Jack era silenzioso. Tutti i muri che si era costruito erano crollati di colpo come un castello di carte.
-Troverete il modo, ghiacciolo. Ne sono sicuro.- Jack guardava l'amico sorridendo.
-Ma che sia chiaro.- Disse Calmoniglio, divenuto di colpo serio come non era mai stato -Se le spezzi il cuore ti spezzo il collo.- Poi se ne andò, silenzioso com'era arrivato.
Jack sorrise, stringendo in mano la lacrima cristallizzata.
Grazie amico.




Sclerata sottopaginaaH!
HALLELUJAH, anche questa... COSA è finita.
Ho provato ad immedesimarmi nelle sensazioni e nei sentimenti dei due, provando ad immaginare come mi sarei comportata anche nei panni dell'amico/a che da consigli.
Poi diciamocelo, volevo scrivere una scena più fluffosa del solito, ed eccola qui <3
Non so voi, ma io sono morta dalle risate scrivendo la controparte di Jack e Calmoniglio :') Mi scuso ancora per il linguaggio scurrile, ma dovevo rendere l'idea di una conversazione tra maschi, e supportata da un mio amico, ecco il risultato :D
Spero che vi sia piaciuto e di avervi quantomeno strappato una risata!
Al Prossimo capitolo di Rise of the Guardians: Eclipsed!

-Kamelye


  
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