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Autore: soholdontome    05/11/2013    1 recensioni
Ho sempre avuto una paura assurda dell'acqua, odiavo il mare, odiavo la piscina, odiavo non sapere dove fossero i miei piedi quando ero in acqua. Ho sempre detestato tutto questo, ma qualcosa era cambiato da quella volta in vacanza in cui avevo conosciuto Niall.
Song-fic su 'Touch' dei Lawson.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho sempre avuto una paura assurda dell'acqua, odiavo il mare, odiavo la piscina, odiavo non sapere dove fossero i miei piedi quando ero in acqua. Ho sempre detestato tutto questo, ma qualcosa era cambiato da quella volta in vacanza in cui avevo conosciuto Niall.
Mi trovavo a Bournemouth con la mia amica Maggie, quel giorno lei era con Harry, un ragazzo conosciuto online, cugino di una delle sue amiche a distanza, che aveva finalmente incontrato dopo circa due anni e ci ospitava per questo mese nella sua residenza marittima, e che sembrava essere tutt'altro che "solo un amico" considerato con quanta premura si occupava di lei e come la guardava. Io ero al pontile a leggere mentre lanciavo sassolini in acqua, in tutta tranquillità, quando un gruppetto di ragazzi arrivò correndo e saltando, uno di loro mi spinse inavvertitamente e mi fece cadere. Che sia per la sorpresa o per le mie scarsissime qualità di nuotatrice, non riuscivo a tenermi a galla o ad arrivare al tronco del pontile a nemmeno due metri da me, e fu per questo che uno di quei ragazzi, alto, biondo, con gli occhi azzurri, si gettò ad aiutarmi. Mi prese per la vita, guardandomi con aria preoccupata, e mi disse: «Ti ho presa»
Col fiatone e lo sguardo teso sul libro che era caduto con me che ora viaggiava a pelo d'acqua, farfugliai qualche scusa, per poi guardare il ragazzo che mi aiutò a risalire sul pontile, facendomi aiutare da un suo compagno. In tutto questo trambusto non avevo fatto caso a quanto fosse carino, quando si passo le mani tra i capelli bagnati e si tolse la maglietta zuppa, rimasi col fiato sospeso e sentii le mie guance arrossarsi di fronte a lui a che mi sorrideva e cercava di rassicurarmi e scusarsi per il tipo che mi aveva fatta cadere in acqua.
«Non sai nuotare, eh?» chiese dolcemente.
«Non proprio»
«Allora perché sei qui?»
«Perché è un bel posto e sono in vacanza con un'amica»
«Uhm, capisco. Non dovresti fermarti in posti del genere da sola però, evita i pericoli e va a sceglierti una bella panchina al parco, o semplicemente siediti sulla spiaggia dove è sicuro che non rischi di annegare»
«Oh, ehm, certo. Mi spiace che tu abbia dovuto buttarti per... salvarmi...»
«Ma non te lo dico perché mi è dispiaciuto, sono contento di non averti lasciata in acqua, è che non vorrei che capitasse di nuovo. Scusa se ti sono sembrato arrogante»
«No, io... lasciamo stare. Credo sia meglio che torni a casa a cambiarmi»
«Sul serio, scusami»
«Non c'è nulla per cui scusarti, anzi grazie di tutto. Ora è meglio che vada»
«Posso accompagnarti? Sta tramontando il sole e non mi sembri esperta del posto»
«Non so se sia una buona idea»
«Non ti mangio, giuro»
«Okay, se insisti»
«Mi chiamo Niall»
«Io Debbie»
«Bene, dove andiamo?»
Da un sorriso, una stretta di mano e una passeggiata al calar del sole iniziai a parlare con Niall, finché non mi resi conto di avere una cotta pazzesca per lui e trovarmelo a casa perché era il migliore amico di Harry mi rese nervosa a tal punto che una sera lo ammisi davanti a lui. Si trasformò presto in uno di quegli amori estivi tutti serate sulla spiaggia e falò con gli amici, pomeriggi al parco e serate a cantare insieme tra risate e gelato.
Il problema si presentò quando Mag ed io tornammo a Londra. Harry, che già da tempo pianificava di trasferirsi là, trovò casa a pochi isolati dalla nostra, lui e Maggie ormai facevano coppia fissa ed erano sereni. Le cose non erano uguali per me e Niall, anzi, tutto era completamente scomparso. Per quanto anche lui abitasse a Londra, non avevo il suo indirizzo, tutto ciò che mi era rimasto era una serie di foto scattate con la sua vecchia Polaroid, foto di baci, abbracci, sguardi, che più guardavo e più facevano male perché ero sicura che non avrei avuto più nulla di tutto ciò indietro. Avevo il suo numero di telefono, a volte messaggiavamo, ma erano conversazioni vuote, fredde, disinteressate, e lui sembrava ormai poco più che un conoscente.

Un anno dopo

A distanza di un anno, Harry, Maggie ed io tornammo a Bournemouth per l'estate. Tutto era come prima, loro due stavano insieme, io mi fermavo al pontile a leggere, lanciavo sassolini in acqua, ero ancora cotta di Niall. Una sola cosa era cambiata, in effetti: adesso amavo il mare. Questo non lo sapeva nessuno, forse Mag che mi aveva vista qualche volta tornare dal mare con una borsa troppo piena e i capelli bagnati.
 
I think you could help me
Get back to the world,
I'm spinning out of control.
Help me,
I'm drifting alone,
I'm sinking,
I need you to hold.

Esattamente come un anno prima, quel giorno ero al pontile, ascoltavo la musica e pensavo a quanto quella canzone parlasse di me. Dannati Lawson.
Niall mi mancava. Io ero stata troppo stupida ad innamorarmi ma lui troppo bastardo ad abbandonarmi. Avevo bisogno di lui. Cercavo di andare al mare più spesso possibile perché mi ricordava lui, il nostro primo incontro, la mia goffaggine, il suo sorriso dolce, i suoi occhi. Ma più di tutto, la mano tesa ad aiutarmi, il braccio avvolto attorno alla mia vita per tenermi stretta a sé per non farmi scivolare perché non sapevo nuotare. Sarebbe potuto succedere di nuovo?
Cantavo mentre ascoltavo la canzone, guardavo l'acqua di fronte a me. Il sole stava tramontando e il cielo aveva acquistato sfumature del rosa e dell'arancio.
Ho bisogno di buttarmi in acqua. Facciamo finta che io tutt'ora non sappia nuotare, Niall, verresti a salvarmi?
 
Save me,
I'm losing myself.
I'm falling,
I need nobody else.

Mi tolsi i vestiti, mi guardai, il costume non era lo stesso che avevo l'anno prima ma era nero come quello.
Niall, torna da me.
Mentre lasciavo che il telefono finisse di suonare la canzone, mi tuffai; l'acqua era più fredda di quanto mi aspettassi. M'immersi ad occhi chiusi e riemersi, dando le spalle al pontile, cantando un'ultima frase prima di allontanarmi a nuotare.

Can't wait forever, need you desperately.

Fu in quel momento che mi sentii afferrare un braccio. Urlai d'istinto, ma quando mi voltai a vedere chi era notai che era lui, Niall.
«Dimmi che hai imparato a nuotare, ti prego» disse preoccupato.
Non risposi, mi gettai al suo collo con le lacrime agli occhi e lo abbracciai più forte che potei, per rendermi conto che non me lo stavo immaginando, che stavolta era vero.
«Mi aspetterei un pugno piuttosto che un abbraccio, sono stato un coglione» disse serio.
«Posso darti anche quello» risposi.
«Ho pensato a te tutto il tempo, so che non lo diresti mai, ma ti giuro che non ti ho dimenticata. Debbie, perdonami»
«Anche la prima volta che ci siamo incontrati ti scusavi, ricordi?»
«Ma stavolta ho un motivo per cui farlo»
«Ti ho aspettato per tutto il tempo»
«Non lo meriterei ma sono contento che tu l'abbia fatto. C'è un motivo se non sono riuscito a dimenticarti, per quanto ci abbia provato»
«Dimmelo»
«Sono innamorato di te. Mi è mancato abbracciarti, baciarti, toccarti. Mi è mancato averti tra le braccia. Eri a pochi minuti da casa mia ma ho fatto di tutto per evitarti, convinto che fosse giusto, che eri soltanto un amore estivo, ma ho sbagliato»
«Mi ha fatto male la tua assenza, Niall»
«Ma adesso posso farti del bene con la mia presenza. Non me ne andrò, te lo prometto. Resterò così, esattamente come ora, di nuovo tra le tue braccia»
Lo strinsi più forte e chiusi gli occhi, felice finalmente di averlo di nuovo con me.

Un bacio bagnato al tramontar del sole segnò l'inizio di una nuova storia, la mia con Niall, che stavolta sarebbe durata d'estate, d'autunno e d'inverno... Fin quando eravamo l'una tra le braccia dell'altro.
  
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