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Autore: Walter Simmons    05/11/2013    1 recensioni
Giusto una riflessione sulle parole. Assolutamente nonsense, com'è giusto che sia parlando di parole.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci sono cose che si dicono. Cose che si scrivono. Cose che si pensano. Cose che per farle esistere bisogna solo provarle.
Provare. Strano termine. Puoi provare: tentare. Puoi provare: sentire. Puoi provare: dar prova. Tre significati in uno. Quante frasi per una sola parola. "Prova di aver provato a provare qualcosa". E poi c'è anche un nome. Prova. Superare una prova. Fallire una prova. Dare una prova. 
"Prova di aver provato a provare qualcosa durante la prova".
Termine duttile. Flessibile. Poi cambi un paio di lettere e diventa porta. Portare qualcosa. Portare una porta. Poi se ci pensi ancora un po' capisci che gli esseri umani non possono portare le porte. Al massimo le aprono, le chiudono, le rompono. Anche se magari i muratori le portano le porte. Altrimenti la casa resta senza porta. Cos'è una casa senza una porta? Diventa una casa in comune. Ah, ecco, comune.
Un'altra parola bizzarra. In comune. In comune? Ma comune come? Comune: luogo. Comune: condiviso. Comune: normale. "Una comune cosa comune nel comune". Che assurdità. Difficile trovare cose comuni (comuni nel senso di condivise, si finisce per capire fischi per fiaschi, fra tutti questi significati).
Fischi per fiaschi! Lucciole per lanterne. Però nessuno può scambiare un fischio per una lanterna, o un fiasco per una lucciola. Fiasco! Altri doppi significati! Bere da un fiasco. Fare fiasco. Queste parole, dannazione, dovrebbero decidersi. Hanno doppie personalità. Anche triple. 
Stesse lettere, personalità diverse. Personalità. Sarà giusto affibbiare questo nome alle parole? Personalità viene da persona. Le parole son di più. Troppo perfette per essere umane. Troppo perfette per gli esseri umani. Essere! Nome e verbo. Un essere. Essere. Forse si è un essere solo quando si è. Quando si mette in atto l'ausiliare per eccellenza. Quando, per una volta, non ha bisogno di essere ausiliare e semplicemente è.
Essere un essere. Essere senza aiuti. Si è quando non si aiuta.
L'essere è io. L'essere è egoista. Io sono. 
Poi aggiungi un'unica, piccola lettera, e diventi "io sogno".
  
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