CONTRADDITTORIO, EGOCENTRICO ED EGOISTA

Capitolo Unico

Silenzio.
Talmente opprimente da schiacciarmi, quasi.
Da quando te ne sei andata non sono più lo stesso.
Sì, è vero, ho lei, ma non è la stessa cosa.
Sei scappata.
Non riesco ancora a capacitarmene, nonostante siano passati dei mesi ormai.
Te ne sei andata abbandonandoci.
Abbandonandomi.
Vorrei passare per il pozzo, e chiederti il motivo
di questo tuo sciocco gesto.
Ma so che sarebbe inutile.
Non avrei mai il coraggio di saltare per raggiungerti
nel tuo mondo.
E so perfettamente perché non ci riuscirei.
Perché sono consapevole del fatto che è colpa mia se tu ora te ne sei andata.
Mia e della mia sciocca indecisione.
Credi che non mi sia mai accorto di come mi guardavi?
Avevi la voglia di sbattermi al muro e chiedermi:
“Scegli…o me o lei…”
Te lo leggevo negli occhi ogni volta.
Non posso biasimarti per questo, sono io il colpevole.
Io ti ho trattato come un oggetto.
Io ti ho fatto penare con questo mio carattere.
Io ti ho fatto oscillare tra l’amore e la tristezza, alternandomi tra te e lei.
Sono colpevole, lo ammetto.
E da bravo colpevole ora mi assumo la responsabilità di ciò che ho fatto.
Il cuore mi sanguina, ma è colpa mia.
Gli occhi mi pungono per via delle lacrime che vogliono uscire, ed è colpa mia.
Sorrido sarcastico mentre osservo il cielo.
Ho uno strano amore per me stesso.
Cerco più di soffrire che non di star bene.
Sembra quasi mi diverta ad essere così masochista.
Non sono contento finchè le persone che amo non si allontanano da me.
Il momento che lo fanno, però, sto qui a piangere la loro dipartita.
Contraddittorio.
Il mio essere.
Non sono umano.
Non sono un demone.
Né Ningen.
Né Youkai.
Gli Youkai odiano i Ningen, ma allora perché esistono gli Hanyou? Figli di umani e demoni?
I Ningen a volte vanno a caccia di Youkai, ma allora perché esistono gli Hanyou?
E’ contraddittorio.
La mia nascita è una contraddizione, e così è il mio carattere.
Sono contraddittorio, egocentrico ed egoista, vorrei ricevere ogni tipo di
attenzione, ma poi sono il primo ad allontanarmi
non appena qualcuno mi mostra un minimo di affetto.
Proprio come ho fatto con te, Kagome, che non sopportando più
questa mia follia te ne sei andata.
Ricordo ancora cosa accadde.
Tu sei scappata, e io ero vicino all’impazzire.
Ero combattuto dal tornare a prenderti o il rimanere nel mio mondo.
Non volevo farti soffrire più di quanto avevi già sofferto.
Ma allo stesso tempo la tua mancanza mi toglieva il respiro.
Ti volevo solo per me, ma temevo di farti male.
Avevo paura di perderti per sempre, eppure non ho fatto niente per tenerti stretta a me.
Fu allora che lei si presentò da me.
Lei. Kikyou.
Parlammo a lungo, mi confessò ancora una volta il suo amore, ed io,
accecato dal troppo amore che provavo per te,
non vedevo la solita Kikyou.
Vedevo Kagome.
In termine di un giorno le parti si erano invertite.
Prima eri convinta che io in te vedessi Kikyou, invece
per ironia della sorte ora in Kikyou vedo Kagome.
E’ un ripiego, lo so.
Ne sono consapevole, e mi faccio schifo per questo.
Ma non riesco a stare senza di te, Kagome.
Non riesco a stare senza immaginare i tuoi occhi caldi che
mi osservano.
Non riesco a respirare se non penso a te.
Sono passati due mesi da quel giorno.
Sango e Miroku erano riluttanti al lasciare che Kikyou si unisse a noi nella
ricerca dei frammenti.
Erano tuoi amici, ti erano fedeli.
Ma alla fine hanno chinato la testa in silenzio, l’unica oltre te
in grado di vedere i frammenti era Kikyou.
Ci dovevamo accontentare.
Finchè, qualche giorno fa, ho sentito di nuovo il tuo odore.
Sebbene non abbia mostrato alcuna emozione esteriore
dentro di me bruciavo dalla voglia di venirti a cercare.
Morivo dal desiderio di stringerti.
Avevo voglia di piangere, per poi farmi abbracciare da te
come solo tu sai fare.
Ma poi la paura, il panico, mi hanno assalito.
Perché eri tornata?
Cosa volevi?
Se ti avessi trovata, cosa mi avresti detto?
Tirate le somme io non sono altro che un vigliacco.
Non ho fatto nulla per paura di sentire delle parole
che mi avrebbero ucciso.
Ma a ripensarci ora, paragonata alla morte che sto vivendo adesso,
quel dolore sarebbe stato più sopportabile.
Troppe porte socchiuse ci sono tra noi, Kagome.
Ed io non riuscirò mai a lasciarti andare, non finchè queste porte non
verranno chiuse completamente.
Ma ormai so che non accadrà più.
Per cui è questa la mia dannazione.
Amarti in eterno.
Pieno di domande.
Pieno di dubbi.
Domande che non troveranno mai risposta, e dubbi
che non verranno mai dissipati.
Una mia parte mi grida di venire da te, di raggiungerti oltre il pozzo
e di rimanere per sempre nel tuo mondo.
Amandoti come meriti.
Ma l’altra parte ha paura.
Teme le tue reazioni.
Teme le tue parole.
Non so cosa fare…
Io senza di te sono perso.
Non sono nemmeno in grado di prendere una decisione.
Che devo fare, Kagome?
Ti prego…aiutami…
Non riesco a stare senza di te…
Ormai sto impazzendo…
Cosa devo fare…?
Kagome…
Aiutami…
Kagome…
Kagome…
Kagome…
…
…
…
..
.