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Autore: Lori Liesmith    06/11/2013    3 recensioni
Piccola storia sulla vita di una strega.
Spero vi piaccia, buona lettura :)
Genere: Angst, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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LA NOTTE DELLE STREGHE

 

Ci avete perseguitate, torturate uccise.
Avete banchettato sulle nostre ceneri e sputato sulle nostre tombe.
Vi siete divertiti nel massacrare i gatti neri, nostri compagni di vita, per poi bagnarvi nel nostro sangue.
Io sono Draycia, una tra le poche streghe sopravvissute, e questa è la mia storia.
Sono nata e cresciuta nella periferia di Londra agli inizi dell’anno 1300.
La mia casa, un bugigattolo maleodorante era abitato da me, mio fratello e i miei genitori che per sopravvivere facevano il duro e poco apprezzato lavoro di becchini.
Dalla mia nascita è stato chiaro che quei ciuffi rossi, di color tiziano non avrebbero che portato guai; pertanto fino all’età di sedici anni, data del grande cambiamento, mia madre mi costrinse a rasare la mia fulva chioma.
Ma tornando al mio sedicesimo compleanno, correva la festività del Samhain e la mia famiglia stava intagliando delle zucche come da tradizione mentre io coccolavo il mio gatto nero, Behemoth, quando ad un tratto delle guardie irruppero in casa e mi trascinarono fuori dall’abitazione.
-che cosa volete! Lasciatemi!- urlavo contro i miei aguzzini che senza alcuna pietà mi gettarono nella piazza.
-Signori e signore, una fonte anonima ci ha avvertiti che in seno alla nostra capitale il demonio aveva gettato il suo seme! Ed ecco a voi il risultato di questo abomio, una strega!- Urlava un ciambellano di corte, mentre io sempre più confusa, osservavo quella moltitudine di persone che mi fissavano chi con disgusto, chi con odio.
-Popolo timorato di Dio, cosa chiedete per questa figlia di Satana?- continuava a urlare quell’uomo.
-al rogo! Al rogo!-
Sentivo quelle parole come una gelida ondata che mi avvolgeva per soffocarmi; al rogo? Io che non sapevo nulla di magia e che ero una semplice paesana? Ma a nessuno importava ciò. Se l’inquisizione pensava che fossi una strega sapevo cosa mi attendeva e per la prima volta nella mia giovane vita desiderai morire, in quell’istante pur di non verificare ciò che si vociferava fossero i metodi di persuasione per le streghe.
-sono io la strega!- un urlo riecheggiò nelle mie orecchie; persino la folla cadde in silenzio e le persone si spostarono per far parlare la fonte di quel suono.
Mia madre. La donna che mi aveva partorito e fatta crescere si stava sacrificando per me.
Volevo dire che non era vero, che nella mia famiglia non c’erano streghe, ma prima che potessi fare alcunchè la mia mamma fu portata di peso dentro una carrozza e io presa di peso da mio padre che mi riportò a casa.

                                                              ***

Sono passati più di settecento anni da allora e mi ritrovavo, vestita con un abito nero sotto al giubbotto del medesimo colore a passeggiare per le vie di Londra, scansando bambini urlanti che acconciati come i loro idoli bussavano alla porta per ricevere qualche dolcetto.
Ridendo tra me e me, pensai a come l’inquisizione avrebbe preso che così tante bambine munite di cappelli a punta e scope scorrazzassero libere nei quartieri della loro amata capitale.
Persa nei miei pensieri mi resi conto di essere finita in un vicolo buio, stretto, maleodorante e pieno di rifiuti. Feci per tornare indietro quando vidi tre figure incappucciate incombere su di me.
-ci siamo persi bambina?- domandò l’uomo con la maschera da zombie
-lo sai vero che è pericoloso camminare in giro di notte, soprattutto la notte di Halloween- continuò l’altro uscendo con noncuranza un coltella dalla giacca a vento che portava.
Io sorrisi divertita: i secoli passavano, ma nel mondo si trovavano sempre uomini stupidi e violenti a cui poter dare una lezione.
-signori- esordii, -che ne pensate delle streghe?-
-streghe? Ma cosa vai blaterando stupida puttana?!?-
E queste sono le ultime parole che l’uomo pronuncia.
-Amo il ventunesimo secolo, pensa Draycia accendendosi una sigaretta e uscendo dal vicolo.
Dietro di lei solo cadaveri.
 

NOTE DELL’AUTRICE
Piccola storia che partecipa al contest indetto dal gruppo su facebook “ io scrivo su efp.
Spero che la storia vi sia piaciuta e se vorrete lasciare un commentino mi farete solo piacere :)
Baci
                 Lori

  
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