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Autore: Ginger_bread    06/11/2013    0 recensioni
Si dice che ogniuno di noi sia legato ad un'altra persona tramite un filo rosso, un filo rosso le cui estremità sono legate ai mignoli dei individui destinati ad incontrarsi, non importa come, non importa dove, nemmeno gli infiniti eventi dettate dalla casualità che interferiranno nella vita dei due soggetti, essi si incontreranno, e non potranno mai più seprarsi o far a meno gli uni degli altri.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Il cortile è spazzato dal vento e il solito bidello che impreca contro di essa perchè continue correnti d'aria sparpagliava le foglie che egli aveva duramente radunato, pigre ombre proiettate dalle nuvole si muovevano silenziose sul campo mentre un sole timido riscaldava gelidamente questa monotona giornata d'autunno.
Già, ultimamente non c'era altro, la solita routine che si ripeteva in un ciclo infinito come un serpente che si morde la coda, una noiosa e stancante routine.
Così Roy soleva trascorrere la sua giornata scolastica, guardando all'esterno della finestra con sguardo languido e annoiato sperando che accadesse un'evento in quel mondo esterno che spezzasse la monotonia della sua vita, speranza che veniva ripetutamente delusa, non aveva bisogno di seguire la lezione, pochi minuti di studio sarebbero riusciuti compensare ore di spiegazione, la voce dell'insegnante, rassegnato a vederlo in quello stato, suonava per lui una nenia di sottofondo: nulla pareva ormai capace di rapire la sua attenzione e il suo interesse.
La campanella suonò improvvisamente cogliendolo di sorpresa gettandolo sul mondo terreno facendogli abbandonare le sue fantasie e i suoi pensieri, mentre gli altri si affrettavano ad uscire Roy preparava la sua cartella con calma disarmante, prendendo una cosa per volta e riponendoli con delicatezza, si alzò dalla sedia e con un sorriso falsissimo salutò l'insegnante mentre con andatura lenta e spossata si dirigeva verso la porta; era sempre così, ogni volta che lui finalmente raggiungeva l'uscita la scuola si era già desertificata e nel cortile stagliavano i suoi pochi amici che rimasero ad aspettarlo come era consuetudine.
Comparsa1:Roy cazzo, datti una mossa mi hai fatto perdere la scommessa!
Comparsa2:Già ahaha lo sapevo che ci avresti messo più di 8 minuti, hai battuto il tuo record personale
Comparsa3:Dai lasciatelo in pace, dopo 6 ore di scuola anch'io devo trascinarmi dietro due palle così 
Roy sorrise, sinceramente questa volta, quei tre, nonostante il suo carattere particolare, gli erano amici, erano bravi ragazzi con cui a volte riusciva a rompere la monotonia, ma oggi si sentiva particolarmente stanco...
Roy: Scusate ragazzi, oggi non posso essere dei vostri devo studiare per la verifica di domani, non mi va proprio di rimanere qui un'altro anno
Comparsa2: Ammazzati che ti bastano due minuti
Comparsa1:Verrò al tuo funerale vestito da Morte e consolerò tua madre
Comparsa3:Ah..che peccato, al bar ci andiamo da soli allora, la tua pasta però me la mangio io
Dissero i 3, lo conoscevano ormai, erano abituati a questo suo atteggiamento associale , ma sapevano anche che quando c'era qualcosa di serio si poteva sempre contare su Roy, era risaputo che egli era capace di trovare soluzione alle situazioni più improbabili, come quella volta che uno dei tre aveva graffiato l'auto della madre, fù Roy a trovare una particolare pomata che cancellò il graffio rimettendo a nuovo l'auto.
All'uscita dal cancello il gruppo si spezzò, 3 da una parte e 1 dall'altra, ognuno proseguì verso la propria destinazione e mentre Roy si voltava il suo sorriso si spegneva lentamente portando il suo volto a mostrare la sua classica espressione inespressiva; sarebbe stato capace di percorrere quella strada ad occhi chiusi, conosceva il numero dei passi prima di ogni svolta e inutile dire che ciò..lo annoiava.
Cena, comunicazione dei risultati scolastici, l'ora da trascorrere assieme alla famiglia davanti alla televisione, e poi finalmente potè chiudersi in camera.
Il ragazzo si poggiò alla porta e trasse un sospiro, non accese la luce, gli piaceva stare al buio, guardò la finestra e spalancò le persiane; il cielo notturno lo tranquillizava in qualche modo, forse..sarà che ogni notte è differente, ogni notte, le costellazioni si spostano anche se di poco, ogni notte quelle lucine luminose si ritrovavano in un luogo differente da quello precedente: Roy le invidiava.
Si posizionò alla scrivania e accese la lampada, una luce bluastra innondo quella camera, una camera perfettamente in ordine con una libreria composta dai più grandi classici e altri che trattavano temi di elevata qualità culturale, tutti già letti e riletti almeno 2 volte; il ragazzo prese il libro di matematica, argomento della verifica incombente: logaritmi, la questione gli richiese mezz'ora ed alcuni esercizi, ripose il libro e spense la lampada e tutto tornò come prima, solo la luce lunare che filtrava dalla finestra permetteva ai suoi occhi stanchi di scrutare all'esterno, si abbandonò alla sedie e chiuse gli occhi, sentì la fredda brezza della notte che gli si insinuava sotto le vestiti provocandogli un brivido, una delle poche sensazioni che lo facessero sentire ancora vivo: il freddo.
Si sdraiò a letto infilandosi il pigiamo immerso nella parte non illuminata della stanza, chiusi di nuovo gli occhi e si addormentò.
 
  
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