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Autore: MaryCubz    07/11/2013    1 recensioni
Io e mio fratello ci trasformiamo in serial killer per due notti all'anno. Uccidiamo per vendetta. Oh, io sono Shannon e lui è Jared. Questa è la storia della nostra doppia vita.
Genere: Angst, Azione, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Jared Leto, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SHANNON
-Signor Leto, lei cosi sta solo aggravando la sua situazione!
E’da piu o meno un’ora che Jay cerca di convincere la giuria della nostra innocenza, ma c’è poco da fare. Ci hanno beccato, è finita, il nostro progetto è andato a quel paese per un piccolo e stupido errore.
-Le sto dicendo che non siamo stati noi, chiunque poteva trovarsi in quel luogo prima del nostro arrivo. Solo perché avete trovato solo me e mio fratello non vuol dire che abbiamo ferito quell’uomo.
-Quell’uomo, signor Leto, è suo padre naturale.- Ci incastrano, ne sono sicuro. Sto sudando freddo.- Per quale razza di motivo avremmo dovuto cercare di uccidere quella persona? Non so nemmeno il nome, non ho idea di chi sia e non mi importa nemmeno. Non siamo stati noi, punto.- Mio fratello ha la capacità di far dubitare di qualcosa anche la persona piu sicura. È un talento naturale, è un manipolatore d’eccellenza, sa fare benissimo il suo mestiere. E’ un professionista.
Il giudice fa un respiro profondo prima di parlare.
-La giuria si ritira per deliberare.-  Jared si alza, è nervoso.
Usciamo dall’aula per prendere una boccata d’aria e ci mettiamo in un posto dove siamo sicuri che nessuno ci possa sentire. Tomo come al solito fa da palo.
-Non ci incastrano, tranquillo. Non hanno prove.-  Jared guarda fisso nel vuoto. Non so se sia davvero sicuro di quello che sta dicendo. Leggo paura nei suoi occhi, ma è talmente bravo a mascherare i sentimenti che non sono sicuro di quello che vedo. Me lo sono solo immaginato.
-Se dovesse finire male, dico che tu non centri nulla. Alla fine è colpa mia. E non dire nulla perché sono piu grande e sai come sono fatto. Non cambio idea facilmente.- fisso il vuoto, sento lo sguardo puntato di mio fratello su di me.
-E tu dovresti sapere che non te lo permetterò. Siamo stati entrambi ok? Non c’è un colpevole, ce ne sono due.-  guardo mio fratello per qualche secondo. Non ho nemmeno il tempo di rispondergli perché Tomo richiama la nostra attenzione.
-Dovete rientrare, hanno preso una decisione. Son con voi ragazzi.- diamo una pacca sulla spalla a Tomo e rientriamo velocemente nell’aula.
Ci sediamo ed aspettiamo che giuria e giudice rientrino. Siamo tesi, mi giro verso Tomo e mi sorride. Mi trasmette un po’ di sicurezza. Lui è con noi, appoggia il nostro progetto.
Il giudice rientra, non sembra felice e la sua apparente tristezza mi dona un po’ di serenità.
Vedo un mezzo sorriso sul viso di mio fratello e questo mi rallegra.
-Data l’assenza di prove, la giuria dichiara che il Signor Shannon Leto e il Signor Jared Joseph Leto sono assolti. Per tanto il caso Devour è chiuso.-
L’abbraccio tra me e mio fratello è spontaneo ed è la cosa migliore che potesse succedere dopo questa serie di giornate che sembravano infinite.
Raggiungiamo Tomo che ci abbraccia a sua volta.
Usciamo e troviamo tantissimi Echelon e altrettanti giornalisti. Decidiamo di non soffermarci troppo, firmiamo qualche autografo come sempre, scattiamo qualche foto e rispondiamo a qualche domanda.
Entriamo in macchina e ci dirigiamo nel nostro covo.
In macchina regna il silenzio, o meglio, regna solo la voce suprema della musica, non è il momento di parlare.
Lasciamo Tomo davanti a casa sua dicendogli che lo avremmo chiamato appena decidevamo qualcosa.
Appena entrato in casa mi butto sul divano e porto un cuscino sul mio viso. Jay si mette a cucinare qualcosa. Fisso il soffitto. E ora? Ora cosa facciamo?
-Jay- Ho un nodo alla gola. – Dimmi Shan.- Jared continua a cucinare. Non so come faccia a stare cosi tranquillo.
-Cosa facciamo ora?- Lo sento sospirare. –Non lo so, abbiamo rischiato troppo questa volta.-
Sposto lo sguardo su mio fratello, che fissa a sua volta l’insalata.
-Deve morire, Jay. Deve morire.- la mia voce trema, la mia testa mi riporta indietro negl’ anni.
Non ho mai dimenticato. Dei bambini non dovrebbero mai vedere una cosa simile.
-Lo so Shan, ma cazzo, abbiamo rischiato troppo!-  sono accecato dalla rabbia, non riesco a controllarmi. Mi alzo di scatto e vado a pochi centimetri da mio fratello.
-HAI FORSE DIMENTICATO, EH?- lo fisso negli occhi e mi calmo un po’. – hai dimenticato l’inferno che abbiamo vissuto? Abbiamo fatto giustizia per la nostra famiglia, ma non per noi stessi.-
Jared mi fissa per qualche secondo –Troveremo la soluzione, devo dormirci su. È stata una giornataccia.-
Do una pacca sulla spalla a mio fratello e mi dirigo verso la sala prove, è da un po’ che non suono.
Primo battito e la mia Christine mi svuota la mente.
 
 
JARED
Mi dirigo verso la stanza dove progettiamo praticamente tutto. Apro la porta e vedo attaccate alle pareti una marea di foto, pezzi di giornale, visi cancellati con delle X. Mi siedo davanti alla piramide dei ‘’successi’’,  se cosi vogliamo definirli.
20 persone uccise da me e mio fratello. Principalmente padri di famiglia, o meglio, stronzi che non hanno niente di meglio da fare che abusare delle proprie creature, mostri che trattano le proprie donne come carne da macello.
Tutti uccisi nelle notti del 31 ottobre  e del 25 dicembre.
È da 10 anni che andiamo avanti cosi, 2 persone all’anno, i giorni non sono a caso.
Sono due giorni particolari per me e mio fratello.
 31 ottobre 1979 , l’uomo che dovrebbe essere mio padre uccide la nostra sorellina davanti ai nostri occhi.
25 dicembre 1979, violenta nostra madre senza preoccuparsi che noi due eravamo nella stessa stanza.
La chiamava la stanza della guerra, la mamma ci diceva che non potevamo entrare. Ma come si può dire di non fare qualcosa a due bambini ed aspettarsi che non lo facciano seriamente?
Quei due giorni sono stati terribili e significativi per la nostra crescita. Il nostro progetto consisteva nel dare la giusta punizione a delle persone che non mostravano la minima importanza alle vite che decidevano di iniziare.
Abbiamo ucciso diversi padri che abusavano delle loro figlie.  Tutte Echelon, loro meritano di essere felici e noi le abbiamo liberate dai mostri.
Comincio ad avere dubbi se sia giusto o sbagliato uccidere, ma ormai è una battaglia, è odio.
Fisso le diverse foto delle persone che abbiamo nel mirino. Nostro ‘’padre’’ ha il privilegio di avere la foto cerchiata.



Eccoci alla fine del primo capitolo :)
E' la mia prima FF, spero vi piaccia!
A presto,
Mary

 
  
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