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Autore: redeagle86    07/11/2013    6 recensioni
[Diabolik Lovers]"Lui non la stava ascoltando: manteneva sulle labbra quel sorriso insano con cui l'aveva accolta e le sue iridi smeraldo erano accese da una strana ebrezza. Quello non era il suo Ayato, non era il vampiro sadico e possessivo che lei aveva imparato ad accettare... e ad amare.
Era solo un folle omicida senza coscienza.
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Genere: Angst, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ayato Sakamaki, Yui Komori
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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mytoy
My toy... forever

La casa era avvolta dal silenzio, proprio come il giorno in cui Yui vi aveva messo piede per la prima volta. Ma non era il silenzio di un'abitazione abbandonata o addormentata.
Era un silenzio che sapeva di sangue.
Un silenzio che sapeva di tragedia.
Un silenzio che sapeva di morte.
-A... Ayato- chiamò Yui, alzandosi dal letto. Ricordava vagamente quanto era accaduto, lo sguardo con cui l'aveva lasciata, quel luccichio di follia nei suoi occhi verdi: era certa che avesse fatto qualcosa di tremendo.
O di pazzo.
-Ayato!- gridò ancora, iniziando a correre per i corridoi, superando le mille stanze di Villa Sakamaki.
Dov'era? Dov'era finito?
I suoi passi risuonavano nel silenzio mentre le camere le scorrevano accanto una dopo l'altra: il cuore le batteva sempre più forte man mano avanzava, e la paura le stringeva la gola. Temeva per lui, per le sue azioni, per i suoi fratelli... e per sé stessa che forse si era ingannata pensando che un vampiro potesse ricambiare i suoi sentimenti.
Finalmente giunse nell'atrio e lo vide: era in cima alle scale, in piedi e le dava le spalle; ai suoi piedi c'era qualcosa, ma dalla distanza a cui si trovava Yui era difficile capire di cosa si trattasse.
-Ayato... sei qui...
Il giovane si volse e le sorrise. Un sorriso fatto di crudeltà e denti acuminati.
-Ayato!- gridò, vedendolo coperto di sangue. Salì i gradini a due a due, agitata: era ferito, aveva bisogno di lei. -Cos'è successo?!
-Non preoccuparti- rispose lui tranquillo. -Questo sangue non è mio, ma delle mie vittime.
Vittime?
Fu a quella parola che la ragazza abbassò lo sguardo e riconobbe la figura stesa sul pavimento in un lago cremisi.
-Su... Subaru... - balbettò. Non poteva essere vero, Ayato non avrebbe mai potuto... O sì?
-Li ho uccisi tutti. Ora nessuno potrà ostacolarmi e tu sarai solo mia.
Yui era incredula: che stava dicendo? Come poteva parlare dell'omicidio della sua famiglia con tanta naturalezza? Doveva essere un incubo...
-Ayato... perché?- chiese, scuotendo la testa mentre le prime lacrime le rigavano le guance. Si aggrappò alla sua giacca, scrollandolo, cercando i suoi occhi per capire cosa fosse cambiato in lui. -Perché? Perché?- ripeté inutilmente.
Lui non la stava ascoltando: manteneva sulle labbra quel sorriso insano con cui l'aveva accolta e le sue iridi smeraldo erano accese da una strana ebrezza. Quello non era il suo Ayato, non era il vampiro sadico e possessivo che lei aveva imparato ad accettare... e ad amare.
Era solo un folle omicida senza coscienza.
-Yui, non sei felice?- domandò, inclinando la testa. -Ora darai solo a me il tuo sangue, ogni volta che lo vorrò. E ogni volta che lo vorrò, tu sarai mia.
La strinse tra le braccia, la toccò con quelle mani macchiate del sangue del suoi fratelli e Yui si sentì male: era sbagliato, era tutto sbagliato. Perché non lo capiva? Come poteva pensare che quello sterminio fosse la base per una vita felice?
-Io ti amo, Yui.
Persino quella frase che aveva tanto desiderato sentire, suonava sbagliata in quella circostanza.
-Non... non toccarmi- riuscì a pronunciare, trattenendo un conato.
-Yui?
Lo stupore di Ayato era evidente: perché si ritraeva? Perché non sembrava felice? Aveva fatto tutto quanto solo per lei... per loro... Perché? Possibile si fosse confuso e lei in realtà non lo amasse?
Possibile che fosse solo una strega come quella puttana di cui possedeva il cuore?
No, non sarebbe finita così. Non sarebbe stato abbandonato di nuovo da solo sul freddo fondo del lago.
Lui era il migliore, era diventato il numero uno.
Non era inutile. Lo aveva dimostrato a quella donna e l'avrebbe dimostrato anche a questa.
-Tu non sei l'Ayato che amo... tu...
La frase le morì sul nascere: in un istante si ritrovò contro la parete, con le mani del vampiro strette attorno al la gola.
-A... Aya... Ayato... non respiro...
-Non azzardarti mai più a rifiutarmi, chiaro?- ordinò gelido, con quel sorriso freddo sulle labbra. Era inquietante e per la prima volta da tempo, Yui ne ebbe di nuovo paura: non c'era ritorno dall'abisso di follia in cui era precipitato. -O potrei anche ucciderti accidentalmente.
-Mi... mi fai... male... - gemette, cercando disperatamente ossigeno.
-Dovresti essere più obbediente. Per questo ho deciso che torturerò il tuo corpo finché non imparerai qual è il tuo posto. Fino a condurti alla pazzia... Fino a spezzare il tuo cuore- sibilò, ridendo poi sguaiatamente.
-N... no... Ayato! Fermo!

La camera era avvolta dall'oscurità e dal silenzio.
Il sangue si era seccato, la tragedia si era consumata, la morte aveva vinto ancora.
Poi un lieve fruscio di tessuto e qualcosa si mosse sotto le lenzuola.
-Yui.- Non ricevendo risposta, il vampiro sorrise. -Stai dormendo... Stanotte fa freddo: è meglio se ti riscaldo- continuò, stringendola a sé in un modo che poteva anche sembrare dolce e protettivo. -Se la tua temperatura si abbassa, il tuo sangue ha un pessimo sapore, non lo sai?
-Ayato...
Il giovane la guardò, sollevando un sopracciglio.
-Io... ti amo- pronunciò una voce meccanica e priva di emozioni. -Io ti amo.
La luna fece capolino da dietro le nubi e illuminò il letto, le macchie di sangue sparse sulla coperta candida e il corpo di una ragazza. Stava immobile, con gli occhi spalancati rivolti verso l'alto. Occhi vuoti e senza alcun accenno di volontà.
Gli occhi di una bambola rotta.
-Io ti amo.
-Capisco... - replicò Ayato con un sospiro, abbracciandola più forte, come un bambino spaventato che stringeva al petto il proprio gioco preferito. -Resta tra le mie braccia e guarda solo me- sussurrò tra i suoi capelli biondi.
-Io ti amo.
-Sarai per sempre mia. Il mio giocattolo... per l'eternità.

FINE

NdA
Amo il personaggio di Ayato. Letteralmente.
Tra i sei fratelli Sakamaki trovo sia il più interessante e quello dalla psicologia più complessa: passa da momenti di follia a un'angoscia disperata e disarmante.
Tra i possibili finali del videogioco adoro questo, il più angst e violento: so che è il peggiore, quello senza alcuna speranza di felicità... ma secondo me è anche il più adatto a tutta la situazione che ruota attorno alla vicenda, il più in linea con le menti instabili dei protagonisti (non per niente è definito il “vero finale”).
Sembra impossibile trovare un video su questo finale mentre se ne trovano a centinaia su tutti gli altri: i dialoghi sono ripresi da alcune traduzioni trovate su Internet e su cui ho lavorato di fantasia. Mi piaceva l'idea di arricchire ed espandere la versione un po' piatta del videogioco, così ecco quello che ne è uscito.
Piccolo spoiler... non strappatevi i capelli perché il manga non termina in questo modo: è stato scelto un altro finale per concludere il sequel di Ayato.
Sull'anime non ho informazioni e sotto sotto la mia anima angst e sadica spare che termini in un bagno di sangue, ma sta combattendo con la parte che vorrebbe un “per sempre quasi felici e quasi contenti” per Yui e Ayato. In questo caso potrei accontentarmi di veder staccare la testa a Teddy e al suo padrone. O solo al suo padrone.
Alla prossima che, vi anticipo, sarà una fluff da carie ai denti (non abituatevi, però: il dentista costa).


  
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