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Autore: dark_dragon    07/11/2013    0 recensioni
Tolstoj, nel romanzo "Anna Karenina" ha scritto che "ci sono tanti generi di amore quanti sono i cuori", ma anche uno stesso cuore può amare in modo diverso, quando incontra persone diverse.
Matteo e Viola sono due anime la cui strada si sta per incrociare. Sono pronti a vivere davvero per la prima volta? Sono pronti a vedere cosa il destino ha in serbo per loro?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Una vecchia divisa. Un paio di stivali sporchi di fango. Uno zaino. Era tutto ciò che Matteo aveva con sé mentre percorreva il breve tratto di strada che dalla stazione conduce a casa. Nella sua mente e nel suo cuore quella parola, “casa”, aveva perso tutto il fascino che, anche solo pochi anni prima, trasudava da ogni sua lettera: c-a-s-a…
L’aria fresca del mattino ha la capacità di risvegliarti con un brivido, quando ti accarezza il viso con il suo tocco tagliente. Matteo, però, non sentiva freddo. Non sentiva più niente sulla sua pelle, ormai ridottasi a un’ispida corazza. Osservatelo, vi prego. Era un ragazzo che la vita ha voluto far diventare uomo troppo presto. Capelli corti, ricci sparsi, occhi verdi e un velo di barba bionda a coprire le guance. Ventisette anni, eppure sembrava ne avesse molti di più: la pelle abbronzata dal sole del Medio Oriente e sottili rughe ai lati degli occhi.

La grande casa era ancora lì, dove era sempre stata; non poteva essere altrimenti, d’altronde. Troppo grande per una persona sola, troppo grande da quando…da quando i suoi genitori erano morti due anni prima. Matteo rivisse per un istante gli ultimi momenti dei vecchi coniugi: vide suo padre. L’uomo che più di tutti lui stimava non lo riconosceva più, la malattia gli aveva portato vi tutto: la sua risata contagiosa, la sua allegria, la sua famiglia. Suo padre morì una calda sera di giugno e una settimana dopo era morta anche sua madre. Crepacuore, così avevano detto i medici. A quanto pare, ci sono persone destinate a stare insieme per tutta la vita, anche se il prezzo da pagare è la vita stessa.

Tornato al presente, Matteo notò lo spesso strato di polvere che ricopriva qualsiasi oggetto d’arredamento presente nelle sue immediate vicinanze e pensò che forse abbandonare una casa per due anni senza chiamare nessuno che la tenesse in condizioni vivibili non era stata un’ottima idea. Avrebbe potuto almeno chiamare qualcuno che si prendesse cure delle piante: ciò che era rimasto erano niente più che steli secchi e foglie morte sparse per il pavimento.
Si diresse verso la sua stanza, in fondo al corridoio sulla destra. Tutto come era stato lasciato l’ultima volta: il letto disfatto, le tapparelle abbassate, qualche libro sparso sulla scrivania. In cima alla pila spiccava Guerra e Pace di Lev Tolstoj. Quanto può essere ironica la vita in alcuni istanti. Si ripromise di ricominciare a leggerlo appena il tempo glielo avrebbe consentito; ciò che non sapeva era che non avrebbe mantenuto la promessa.
Le necessità urgenti erano due: una doccia e tanto sano riposo. Posò lo zaino a terra e iniziò a svuotarlo del suo contenuto, aprì l’armadio e prese lenzuola pulite per rifare il letto, si tolse i vestiti e andò verso il bagno. Rimase qualche minuto ad osservare il suo corpo davanti allo specchio e si rese conto di quanto era cambiato: il petto e le gambe riportavano numerosi tagli e cicatrici, alcune più profonde, altro meno, le spalle si erano allargate, la muscolatura si era fatta più definita. Si buttò sotto la doccia, l’acqua dapprima fu fredda, ma subito raggiunse quella temperatura ideale, a metà strada tra il fuoco e il ghiaccio.
Matteo si coricò alle 22.14 di una fresca notte di maggio, troppo fresca rispetto alla stagione. Si addormentò subito, come i bambini dopo cha hanno giocato per tutta la giornata. Ma Matteo non aveva giocato, no, di questo era più che sicuro. Si addormentò pensando che forse era giunto il momento di attuare dei cambiamenti.
Avrebbe venduto la casa.
Avrebbe iniziato una nuova vita.

Buongiorno a tutti. Questa è la mia prima storia, è uscita di getto dalla mia “penna” ed ho sentito la necessità di condividerla. Vi prego di scusarmi fin da ora se i personaggi sono un po’ stereotipati e se questo capitolo sembra uscito da un Harmony. Anche se, devo dire, non ho altissime pretese. Sono uno scrittore in erba. Se vorrete commentare ed esprimere le vostre opinioni, sarò molto felice.
Il capitolo è molto breve, ma spero sia comunque di vostro gradimento!!!
  
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