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Autore: Zomi    07/11/2013    12 recensioni
Russava profondamente, sonnecchiando sul divano nella sala comune.
La pace più totale lo circondava.
Silenzio.
Solo puro e semplice silenzio.
Che pace, che quiete, che rela…
-Papà!!!-
Sbuffò pesantemente, aprendo l’occhio sano.
-Papà!!!!-
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Russava profondamente, sonnecchiando sul divano nella sala comune.
La pace più totale lo circondava.
Silenzio.
Solo puro e semplice silenzio.
Che pace, che quiete, che rela…
-Papà!!!-
Sbuffò pesantemente, aprendo l’occhio sano.
-Papà!!!!-
Massaggiandosi il ponte del naso tra gli occhi con due dita, Zoro si mise a sedere sul divano, posando i gomiti sulle ginocchia.
-Sono qui…- rispose con un sbadiglio, stiracchiandosi per togliersi di dosso il tepore del sonno.
Correndo sulle giovani gambe, un bambino di non più di sette anni, e con un grosso libro in mano, si avventò su di lui, sbattendo rabbioso il tomo sul basso tavolino dinanzi a loro, e che lo divideva dal genitore.
-Aiutami - ordinò, incrociando le braccia al piccolo petto e ringhiando come il padre.
Sghignazzando, lo spadaccino squadrò suo figlio, riconoscendo la sua espressione colerica e scontrosa sull’ovale ancora infantile del bambino che aveva di fronte.
-Qualcosa non va?- chiese con un ghigno, posando una mano a scompigliare i fini capelli ramati del ragazzino.
-I compiti- si scansò sbuffando, fulminando con gli occhi color pece il libro che aveva sbattuto con ira sul tavolo –Sono difficili-
-Di pure che non vuoi farli, Ryen- ghignò Zoro, rigirando il libro verso di se e fissando la copertina rigida.
Erano pirati, ma ciò non significava che i loro figli dovessero crescere come degli ignorantoni.
Fin dalla tenera età, Nami aveva insegnato al piccolo Roronoa a leggere e scrivere, insegnandogli a orientarsi in mare, sperando così di modificare in qualche modo i geni disorientati ereditati dal padre. Ma alla soglia dei sei anni, aveva affidato l’educazione del figlio a Robin, considerandola una miglior educatrice rispetto a lei, e che di certo non avrebbe sfondato il cranio del figlio a suon di pugni se si addormentava durante una lezione, come spesso accadeva.
In compenso, la mora, aveva preso molto sul serio l’educazione del nipote, impartendogli nozioni di ogni materia scolastica tradizionale, con, naturalmente, rispettivi compiti.
-Di che si tratta?- domandò Zoro, facendo spazio al rosso che gli sedette vicino.
-Matematica- sbuffò, aprendo il quaderno fino alle pagine degli ultimi esercizi.
-Ah- storse le labbra –Forse dovresti chiedere a mamma: sai che è lei la commercialista della nave…-
-Ma mamma sta facendo il bagnetto a Mena- piagnucolò Ryen, alzando gli occhi neri sul padre, implorandolo –Se l’aspetto non finirò mai, e io voglio andare fuori a giocare con zio Rufy-
Il verde si grattò il capo, fissando suo figlio.
In effetti, la sua mocciosa avrebbe avuto parecchio da fare nel occuparsi della loro seconda genita di poco più di un anno, e non poteva di certo negare al suo piccolo samurai di giocare come un qualsiasi pirata.
-Fammi dare un’occhiata…- borbottò, buttando l’occhio sul problema ben scritto sul quaderno.
-È un problema sulle divisioni…- lo indicò Ryen, iniziando a leggere –“La ciurma va all’arrembaggio di un’altra nave, ottenendo il seguente bottino: 12 libri di storia antica, 65 chili di carne, 3 botti di Ruhm, 117 boccette di spezie e erbe mediche, 42 utensili vari, 33 abiti e 125mila Berry. Il tutto come viene ripartito equamente tra i membri della nostra ciurma?”-
Il bambino alzò gli occhi dal quadernetto al padre, fissandolo speranzoso.
-Sai aiutarmi?- chiese vedendolo fissare atono il problema.
Zoro rimase zitto, massaggiandosi il mento.
-Io te l’ho detto che è difficile…- arricciò le labbra Ryen, grugnendo contro la matematica -… non so cosa devo fare-
-Non è poi così difficile dai- sghignazzò lo spadaccino, scompigliandogli i capelli ramati –Basta un po’ di logica-
-A si?-
-Certo, ascolta qui…-
 
 
 
-Ecco qui, tutta bella pulita- ridacchiò Nami, sistemando delle pieghe del vestitino di sua figlia.
Quella, togliendosi dai capelli verdi i fermagli e scuotendo il ricci ribelli, rise con la sua vocina cristallina, battendo le manine paffute.
-Mamma- ridacchiò –Io bella-
-Ma certo tesoro- la prese in braccio, uscendo dal bagno –E ora andiamo a mostrarti a papà e a Ryen…-
-Ien, Ien!!!- esultò al nome del fratello, chiamandolo come meglio riusciva, saltellando tra le braccia della madre.
-Rrrr-yen…- le fece il verso Nami, cercando di correggerla –Con la R, come buzzuRRo-
Ticchettando sui sandali, raggiunse la sala comune, cercandovi il resto della famiglia.
-… capito? È tutta questione di logica, la matematica è relativa- sentì parlottare lo spadaccino, stravaccato sul divano mentre il piccolo Roronoa, mordicchiando una matita, chiudeva i libro dei compiti.
-Capito papà- ghignò, abbandonando il quaderno sul tavolo –Ora posso andare a giocare?-
-Hai finito i compiti?- intervenne Nami, fissandoli scettica.
-Si, mamma- annuì orgoglioso –Mi ha dato una mano papà-
-Tuo padre?!?!- strabuzzò gli occhi, squadrando il buzzurro scontroso sul divano- Quel TUO padre?- lo indicò con una mano libera.
-Certo che si mocciosa- sbuffò il verde, alzandosi dal divano e prendendole dalle mani la piccola Mena, che ridacchiò felice –Per chi mi hai preso?-
-Per un ominide che non sa contare fino a dieci- parlò schietta.
-Simpatica- la sculacciò oltrepassandola –Ora scusa, ma questo ominide porta all’aria aperta i suoi figli, se no restano dei mocciosi come la madre-
Nami fissò i tre uscire dal sottocoperta, sbattendo le palpebre stupita.
Zoro che riusciva a dare un mano nei compiti a Ryen?!?
Era assurdo, impossibile.
Che altro poteva accadere ormai, che Rufy si mettesse a dieta?!?
-Mah…- sospirò, gettando un occhio al quaderno chiuso sul tavolino.
Che davvero quel buzzurro fosse stato in grado di aiutare loro figlio?
Certo, non lo credeva un idiota, un cervello lo possedeva anche lui.
Ma che lo mettesse in moto per dei compiti e non per le spade, o alcolici o il sesso, era alquanto strano.
Curiosa, prese il quadernetto e lo aprì, vogliosa di vedere che avevano combinato quei due.
Si sentiva orgogliosa del suo buzzurro, immaginandoselo tutto impegnato a spiegare al figlio le divisioni, o le frazioni, facendogli esempi e calcoli difficili.
Forse, stando con lei, qualche altro suo neurone si era risvegliato dal letargo, accendendosi come lampadine intelligenti.
Con mani veloci, sfogliò il quaderno fino alle ultime pagine scritte, trovando il problema di matematica.
Lo lesse velocemente, passando poi curiosa alla soluzione proposta dallo spadaccino per il figlio.
-Vediamo…- sorrise, grondando di piacere all’idea dell’intelligenza nascosta del suo uomo.
-“Il bottino della nave saccheggiata sarà così distribuito:
-I 12 libri di storia antica saranno letti e archiviati in biblioteca da zia Robin: agli altri non interessano;
-I 65 chili di carne, purtroppo, saranno divorati senza pietà da zio Rufy, che poi verrà picchiato da tutti per la sua ingordigia;
-Le 3 botti di Ruhm, se le prenderà papà che poi dovrà dividerle con mamma, perché se no lo picchia e non lo vuole più nel loro letto;
-Le 117 boccette di spezie e erbe mediche, divise 100 allo zio Chopper e 17 allo zio Sanji, perché il cuocastro può accontentarsi anche di poco;
-Con i 42 utensili vari ci giocano insieme zio Usopp e zio Franky;
-I 33 abiti, se sono tutti indumenti femminili se li prende zio Brook prima di mamma e zia Robin, cercandovi qualche mutandina, per poi venir picchiato da mamma per la sua perversione;
-E i 125mila Berry se li prende tutti mamma perché gli altri sono degli scialacquatori e solo lei può tenersi i soldi”-
Le mani di Nami iniziarono a tremare, gli occhi nocciola infossati e ardenti di rabbia sotto la ramata frangia, mentre dalle labbra strette e vibranti, un solo e gutturale ruggito le saliva in gola.
-ZORO!!!! BRUTTO IDIOTA, VIENI SUBITO QUI!!!!!!-
Di certo Zoro, da quel giorno, si sarebbe tenuto ben lontano dai compiti del figlio.

 
   
 
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