Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Zampa di lupo    07/11/2013    1 recensioni
Zaffira è una ragazza strana. Un giorno,di ritorno da una gita incontra Pietro. Lui le spiega dell'esistenza dei Pietranimali. Le rivela anche che alcuni scienziati riuscirono a trasferire i cuori e i poteri dei Pietranimali nei loro corpi,e che lei discende da uno di loro. Ma non le rivelerà mai l'esistenza del Serpentonice.
Tengo molto a questa storia,e se entrate... Recensite per favore. Ho abbassato il rating da arancione a giallo.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
1 Grandi sorprese...
Fin dalla mattina Zaffira capì che quella giornata sarebbe stata una strana giornata. Il sole era splendente nel cielo limpido e lei...era in un pazzesco ritardo. Fece tutto di corsa compresa la strada fino a scuola. Arrivò appena in tempo. Il pullman non era ancora partito. Quel giorno c'era la gita al museo. Fu una giornata rapida e lei ne fu felice. Quando,al ritorno, scese dal pullman alcuni si avviarono verso casa,lei invece aspettò,aveva la strana sensazione che stesse per succedere qualcosa. Un uomo che non aveva mai visto le si avvicinò. Era alto,con i capelli neri e gli occhi azzurri,indossava una camicia bianca e dei pantaloni neri le chiese «Sei tu Zaffira?» Non sapeva cosa rispondere. «Sì,sono io,perché?»
«Io sono Pietro,piacere di conoscerti. Ti stavo cercando. Vieni,devo farti vedere una cosa». Zaffira lo seguì senza fare domande,in un certo senso sapeva che non sarebbe stato pericoloso. Pietro le disse di essere uno scienziato e che lei doveva seguirlo perché era stata vittima di un esperimento. La condusse nel suo laboratorio,uno studio pieno di ampolle,poi le passò addosso uno strano aggeggio che brillava di una strana luce. «Zaffira,ultimamente ti sono successe cose strane?»
«A parte questo incontro no. Perché?». Ripensò alle strane sensazioni che aveva avuto per tutto il giorno,ma non parlò. «È una storia molto lunga. Molti anni fa gli umani non erano gli unici a occupare la terra. Assieme a loro vivevano i Pietranimali. Animali dotati di poteri stravaganti. Essi avevano un cuore particolare». Zaffira si spaventò. Si chiese cosa avesse a che fare con lei,e questo la portò a chiedere: «E questo cosa c'entra con me?»
«Il loro cuore era fatto di pietra. Pietre molto particolari. Erano pietre preziose.» Continuava a non capire. "Cosa ha a che fare con me?",si chiedeva. Gli pise la domanda,ma non ricevette indizi. «Alla fine del racconto capirai.  Erano cinque le specie di Pietranimali:il Leopardo Zaffiro, lo zaffiro che permette di comunicare,intuire di tutto e  vedere il futuro,il Leonrubino,il rubino che donava grande fortuna,il Topoazio, il topazio che schiarisce la mentre dona fiducia in se stessi, Luporaldo,lo smeraldo che migliora la vista e la forza e aiuta a raggiungere uno stato di pazienza ed equilibrio,e la Volperdiot, il perdiot che dona un totale controllo delle emozioni. Ognuno di essi aveva una pietra diversa» Zaffira era scioccata,ma continuava a non capire. «Ok, ma questo cosa centra con me?»
«Questi animali erano molto preziosi e gli uomini iniziarono a dare loro la caccia. Cinque scienziati decisero di conservare questi animali. Presero ognuno il cuore di un Pietranimale e lo appoggiarono sul loro. Esso penetrò nel petto dotandoli degli stessi poteri posseduti dagli animali. Un cacciatore lo venne a sapere e fu arrabbiato. Lui voleva la fine dei Pietranimali.» 
«E come ha a che fare con me?»
«Tu discendi in linea diretta da uno di essi. Colui che aveva il cuore di zaffiro del Leopardo Zaffiro». Zaffira non ci poteva credere. Ma continuava a non capire perché Pietro ne avesse parlato. Le spiegò che per molto tempo i cuori erano stati come spenti,trasmettevano i poteri ma i Pietranimali non li percepivano,ma che ora era successo qualcosa che li aveva risvegliati. Pietro presumeva fosse un problema che aveva a che fare con i Pietranimali ancora in vita. Gli scienziati ne avevano salvato uno per ogni specie,e che forse erano morti. «La cosa che non capisco è come mai proprio ora». Zaffira ebbe un'intuizione e chiese:«Il cacciatore non ha discendenti? Se così fosse potrebbe essere che li abbia trovati e uccisi,no?». Pietro annuì senza troppa convinzione. Parlarono ancora un po', rilassandosi. Zaffira si ricordò che avrebbe dovuto già essere a casa così salutò Pietro e se ne andò. A casa sua madre era furibonda e non fece che urlare che era una bambina senza cervello. "Ma per prima cosa io non sono senza cervello, seconda,non è mica colpa mia se ho incontrato Pietro. Ma la mia vita ora è cambiata in meglio,quindi meglio non protestare,per niente",continuava a pensare Zaffira. Non ascoltò neppure. Andò in camera sua e fece per chiamare la sua migliore amica per dirle ciò che le era successo,quando si ricordò le parole che le aveva detto Pietro a mo' di saluto:«Non devi dire nulla a nessuno di tutto questo,chiaro?» Lasciò perdere e decise che il domani sarebbe andata da Pietro. "I Pietranimali sono davvero una cosa unica". Si addormentò con questi pensieri in testa. Fortunatamente era sabato e poté andare subito da Pietro. Appena arrivò suono ma purtroppo non venne Pietro ad aprirle,bensì un ragazzo di massimo un anno più grande di lei,alto e biondo. La squadrò,poi disse:«Che vuoi?»
«Vorrei parlare con...». Pietro corse alla porta e la salutò. La fece entrare e sedere. Le chiese subito come mai era lì e lei rispose:«Sono curiosa. Ieri mi ha raccontato cose che non si sentono tutti i giorni e mi chiedevo...chi sono gli altri Pietranimali?»
«Non hai pensato due volte di parlarne davanti a una persona che non conosci nemmeno.»
«Ho intuito che ne sapesse già qualcosa. È più forte di me.» Sapeva che non era arrabbiato e che conosceva già la risposta alla domanda. Le spiegò che quello era suo figlio e si chiamava Ivan. Era sorpresa. Non si somigliavano per niente,Pietro aveva i capelli neri mentre Ivan biondi. L'unica cosa che avevano in comune erano gli occhi celesti. Curiosa,Zaffira chiese:«Lui cosa sa dei Pietranimali?»
«Sa esattamente quello che sai tu. Tranne che non sa che Pietranimale sei.» Ivan intervenne:«Alt,io ho capito quale sei. Sei il Leopardo Zaffiro. Il tuo potere è quello di intuire e a volte prevedere il futuro. Molti darebbero l'anima per avere il tuo potere.» Questa frase spaventò molto Zaffira,che si chiese se non fosse quello l'intento di Ivan. All'improvviso tutto si fece scuro e Zaffira svenne. Per lei fu come sognare. Tutto però si concentrava sui toni del blu. C'era lei assieme a Ivan e c'era qualcun altro,non una persona,quattro. Tutti avevano in mano dei coltelli di diamante e la fissavano. Si svegliò. Era sdraiata sul divano,vicino a lei era seduto Ivan. Si mise seduta e chiese:«Cos'è successo?»
«Sei svenuta. Pensiamo sia stata una visione,cosa ricordi?»risponse Ivan. «Io diamante di quattro eravamo te persone coltelli con e con.» La sua intenzione era dire"Eravamo io e te con quattro persone con coltelli di diamante." La fissavano sbalorditi. Li capiva. Chiese«Ho detto qualcosa di incomprensibile,giusto?» Annuirono. Chiese che rispondano alla prima domanda che aveva fatto,chi erano gli altri Pietranimali. Nessuno dei due lo sapeva. Zaffira era sconsolata. Le dissero che avrebbe dovuto trovarli lei. Zaffira era curiosa di sapere come fare. Decise di iniziare subito le ricerche ma Pietro disse che era meglio aspettare che avesse imparato a usare i poteri. Per quanto non capisse il senso non protestò. Pietro disse:«Immagino tu ti sia chiesta cosa intendo con controllare i poteri. Una delle vostre abilità è quella di trasformarvi in Pietranimali.» Il problema rimase:come si trasformava? Nessuno lo sapeva ma presumevamo fosse istintivo. Ma una cosa le era ben chiara e chiese:«Scusate ma dovrei andare in giro cercando di mettermi nei guai?»
«Si,ma non ti devi preoccupare. Ho deciso che starai sempre con Ivan,così ti sarà più facile trasformarti.»
Purtroppo per lui sia Ivan che Zaffira protestarono. Nessuno dei due voleva saperne. Si lamentarono entrambi di non essere per niente amici,ma Pietro aveva la soluzione a tutto e alla fine accettarono, seppur controvoglia. Il giorno seguente Zaffira si ritrovò ad andare in giro per la città in cerca di cose pericolose. Ma nulla funzionò. Arrivò lunedì e lei dovette sopportarlo per tutta la giornata. "Io non me ne sono mai accorta ma andiamo nella stessa scuola. Siamo in due classi diverse ma quando esco lo trovo sempre,chissà come fa?". A fine giornata sgattaiolò via prima che la raggiungesse. Per seminarlo dovette passare in innumerevoli vicoli. All'improvviso si ritrovò in un vicolo cieco. Si girò per tornare indietro quando dall'entrata sbucarono quattro tizi con in mano dei pugnali di diamante. Da un tetto sbucò Ivan. Poi fu blu. L'istinto prese il sopravvento e in pochi secondi Zaffira si ritrovò a ruggire. Si era trasformata in un leopardo dal pelo...viola. Non si preoccupò del pelo perché quei tizi li sembravano troppo soddisfatti. Intuì cosa fosse successo. "Stavano cercando me,ma io non lo avevo capito",pensò Zaffira. L'espressione di Ivan era calma,lucida,come se non aspettasse altro. Zaffira si accorse di essere molto più alta di un comune leopardo così fece segno a Ivan di salire sulla groppa. Quando fu su,Zaffira,spiccò un balzo e raggiunse la sommità del muro che sbarrava il vicolo poi saltò dall'altra parte,evitando appena in tempo i pugnali volati sul muro. Si ritrasformò e si guardarono intorno. Insieme si incamminarono verso la casa di Ivan. Appena arrivati Pietro arrivò ad aprire la porta,e loro gli raccontarono tutto l'accaduto. Per quanto zaffira fosse in ansia,Pietro sembrava al settimo cielo. Non la smetteva di urlare dalla gioia. Anche lei e Ivan erano felici,ma non quanto Pietro,che le offrì di restare a mangiare da loro. Lei cercò di rifiutare ma alla fine intervenne Ivan che disse:«Secondo me dovresti restare,in fin dei conti offrirti da mangiare è il minimo,mi hai salvato la vita.» Zaffira non sapeva cosa dire. Loro erano molto gentili e alla fine dovette chiamare sua madre per dirle che non sarebbe tornata a mangiare. Le fecero una specie di interrogatorio in cui le chiesero ciò che c'era da mangiare,cosa avrebbero fatto di li a poco. Quando finirono di mangiare Pietro disse:«Domani torna,così cercheremo di capire che tipo di zaffiro è. Buona notte». Zaffira chiese:«In che senso il tipo?». Le risposero che le pietre avevano vari colori.  Se ne andò tranquillamente a casa,e lì si fiondò nel letto. Il giorno seguente era martedì. Andò a scuola e dopo le lezioni andò via con Ivan. A casa di Pietro fu molto divertente. Appena entrò Pietro la bloccò. Le chiese«Di che colore era il pelo quando ti sei trasformata?»
«Viola»
«Ok. Allora,hai i capelli viola,gli occhi anche. Lisci all'inizio e ricci all'improvviso in fondo. Ok. Ora mi serve il pietra-scopritore.» Ivan gli portò uno strano attrezzo con sulla punta un diamante. Le spiegarono che serviva a capire di che colore fosse la pietra che aveva. Il diamante divenne viola. A quanto pareva Zaffira possedeva un cuore di zaffiro viola. 
"Ma cosa vuol dire?",questo pensiero disturbò la mente sempre calma di Ivan per tutta la notte. 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Zampa di lupo