Serie TV > The Vampire Diaries
Ricorda la storia  |      
Autore: imastrawberry    07/11/2013    1 recensioni
Flash fic incentrata su Katherine, e la nostra nuova Petrova, Nadia!
Onestamente, queste due mi piacciono troppo, e sarà interessante vedere l'evoluzione del loro legame. Intanto ho fatto questa flash fic, recensite se vi va ;)
__________________________
Dalla storia:
"« Madre! » era la prima volta che la chiamavo così, madre, come se fossi nel milleequattrocento.
« Nadia? Sono viva? »
« A quanto pare... si! » dissi tirando un sospiro di solievo. Era viva, ed era mia madre. Avrei avuto una possibilità, c'era speranza per noi, per le petrova, e per me. Avrei avuto quello che ho sempre voluto una madre.
L'abbracciai, e poi le sorrisi. « Sono felice che sei viva. » "
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Katherine Pierce, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Katherine.

« No, Damon. Ti prego no!
 Non voglio morire. Damon no. » dissi, indietreggiando e stando attenta a non inciampare. Avevo le lacrime che cadevano a fiumi dagli occhi. Non volevo morire, tutto ciò che volevo, per una volta nella mia vita, era proprio vivere. Avevo vissuto cinquecento anni da 'morta', in continua fuga per la sopravvivenza.
Poteva essere la mia chance per vivere davvero, come dev'essere fatto. Con qualcuno, con una famiglia, mia figlia. Da umana. Quella sarebbe potuta essere la possibilità che aspettavo da secoli, la mia redenzione, il mio punto di riferimento.

Sapevo di non aver potuto dissuadere Damon dalle sue intenzioni, ma non volevo credere che sarei morta. Che senso ha incontrare la propria figlia, dopo tutto questo tempo, ma non potere stare con lei? Nessuno. E nel momento della mia morte, la mia vita non avrebbe avuto senso. L'unica cosa giusta che avevo fatto, mi avrebbe odiato, e magari avrebbe pianto sulla mia tomba, ma non sarebbe mai stata con me, sua madre.

« Mi dispiace Katherine. » fu tutto ciò che disse. Probabilmente non era neanche dispiaciuto, ma tanto vale accontentarmi no? Dopo avermi amato per più di un secolo, uccidermi ha senso.
« No. Damon! » ma non potevo fare più nulla. Ero umana, e da tale non potevo difendermi. Per lui era stato facile strascinarmi da Silas, farmi prosciugare da quell'essere, uccidermi.

Ero morta. Semplicemente morta.

Nadia.

« Allora? Hai finito? » dissi, spalancando la porta, aperta, della villa dei Salvatore, ed entrando in casa. Stavo aspettando Katherine, in auto, da più di venti minuti. Non sapevo perchè l'avessero chiamata, ma mi stavo ufficialmente stufando di aspettare.
Entrata, trovai Damon, e quella copia di mia madre, Elena. E anche Silas, disteso sul divano. Apparentemente morto, ma sentivo che si stava risvegliando. Feci d'istinto un passo indietro. Se aveva ripreso i suoi poteri sarei morta, era meglio iniziare a scappare, ma prima dovevo trovare Katherine.
La vidi.
Era distesa per terra, accanto a Silas. Morta.
« Oh mio dio. »
Solo in quel momento Damon, ed Elena, si accorsero davvero di me.
E solo in quel momento la voglia di ucciderli, era così forte.
Che senso ha ritrovare la propria madre, per perderla poche ore dopo? Perchè era quello che era appena accaduto.
Le lacrime iniziarono a cadere dai miei occhi nocciola scuro, e il mio sguardo incredulo riusciva a spiegare come mille parole, i sentimenti che stavo provando.
Tristezza, per aver perso tutto ciò che mi era rimasto.
Odio, per chi aveva fatto ciò.
E chissà quante altre emozioni. 
« Siete morti. Vi siete appena firmati la condanna a morte. » fu tutto ciò che dissi, prima di prendere un paletto, dal camminetto spento, e avvicinarmi con la mia velocità di vampiro, alla dopperganger.
« Perchè? Era così importante Katherine per tuoi scopi? Non saresti riuscita ad uccidere Silas, comunque. » Elena non avrebbe potuto scegliere parole peggiori, ma neanche migliori, se il suo scopo era morire dolorosamente.
« Lei non mi serviva per miei scopi. Non l'avrei mai uccisa!
Vuoi sapere, piccola stronza, perchè sto per uccidermi?» dissi, con il cuore, che se avrebbe potuto, sarebbe andato a mille.
« Il mio nome è Nadia, si. Ma il mio cognome?» Elena mi guardava con sguardo interrogativo, non capiva dove volessi arrivare.
« Il mio nome è... Nadia Petrova. Le tue ultime parole?»
Elena mi guardava stupita, rimasta a bocca aperta dalla scoperta, mentre Damon si era avvicinato a noi, e si era sistemato davanti ad Elena.
« Petrova. Sei sua figlia! Quella che ha avuto da umana.. Tu sei.. wow... » disse lui.
« Che intuito! Bene, bye bye! » dissi, strinsi il paletto, e feci per infilzarlo, ma qualcosa mi fermò.
Un respiro, un battito. Il mio primo pensiero fu che Silas si stava risvegliando, e quindi avrei fatto meglio a scappare, ma non potevo lasciare lì Katherine.
Mi girai, nonostante avessi paura di farlo. Non era Silas.

Mi madre, Katerina. Lei... si stava svegliando. Potevo sentire il battito del suo cuore, il suo cuore da umana. La sentivo respirare.
Era come se... non fosse mai andata via. Com'era possibile? In quel momento non me lo chiesi, mi precipitai da lei.

« Madre! » era la prima volta che la chiamavo così, madre, come se fossi nel milleequattrocento.
« Nadia? Sono viva? » 
« A quanto pare... si! » dissi tirando un sospiro di solievo. Era viva, ed era mia madre. Avrei avuto una possibilità, c'era speranza per noi, per le petrova,  e per me. Avrei avuto quello che ho sempre voluto una madre.
L'abbracciai, e poi le sorrisi. « Sono felice che sei viva. » 

 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: imastrawberry