Quel Genio Della Mora

Jeff camminava per le strade trafficate di Westerville tenendo sua mamma per mano. Ogni tanto si distraeva guardando gli alberi dalle foglie arancioni opache o la luna che risplendeva ancora nel cielo.
Stavano attraversando il parco e, mentre la madre parlava con la sorellina minore al suo fianco, qualcosa in particolare attirò l’attenzione del piccolo Jeffie: un bambino moro di circa al sua età e con lo zaino in spalla era seduto su una panchina mentre parlava con una ragazza evidentemente più vecchia di lui, anch’essa mora.
Jeff mise a fuoco i due e si rese conto di conoscerli: il bambino si era appena trasferito a Westerville ed aveva la sua età, ma non sapeva il suo nome dato che non ci aveva mai parlato insieme, mentre la ragazza, invece, l’aveva vista soltanto perché ogni mattina passava davanti a casa sua per andare al liceo.
Jeff scartò subito l’idea che fossero fratelli dato che non si assomigliavano per niente e il biondo giurò che fosse la prima volta che li vedeva insieme.
Ad un certo punto il bambino moro si alzò dalla panchina e, dopo aver preso per mano la ragazza, si incamminò insieme a lei verso la scuola elementare.
-Jeff,allora? Che succede?- la voce di sua madre risvegliò improvvisamente il bambino biondo.
-Niente, niente… Pensavo…- rispose Jeff ripensando alla scena appena vista.
Non sapeva per quale motivo, ma quei due lo incuriosivano molto, specialmente il bambino moro. Non sapeva il perché, ma vederli insieme aumentava la sua curiosità da bambino di 8 anni.
-Scusate!!! Scusatemi!!!!- una voce alle loro spalle lo fece voltare improvvisamente. La ragazza e il bambino di prima gli stavano correndo incontro.
-Che cosa succede?- chiese dolcemente la madre di Jeff.
-Scusatemi davvero, avrei dovuto accompagnare questo bambino a scuola che si è perso, ma io non sono di queste parti e per di più io dovrei andare a scuola. Non è che potreste accompagnarlo voi per favore?-
Jeff guardò il bambino moro, che a sua volta lo osservò. Era poco più basso di lui e aveva dei capelli scuri che gli incorniciavano il volto, nel quale spiccavano due occhi castano-verdi e un naso leggermente pronunciato.
-Certamente, non preoccuparti!- la madre di Jeff era sempre stata una donna molto gentile e cordiale per cui accettò subito.
La ragazza la ringraziò e si allontanò verso il liceo, mentre la famiglia Sterling continuò a camminare verso la scuola elementare con il piccolo bambino moro a fianco.
Jeff lasciò la mano della madre per avvicinarsi di più al moro.
-Jeff- gli disse porgendogli la mano. Il bambino guardò prima la mano di Jeff, per poi guardarlo negli occhi, gesto che fece arrossire un poco il bambino biondo.
-Ehm… e tu come ti chiami?- chiese gentilmente Jeff tendendogli ancora di più la mano. Il bambino moro scosse un attimo la testa, staccando il loro contatto visivo.
-Nick- disse semplicemente sorridendo leggermente e accettando la stretta di mano dell’altro bambino. Aveva un mano fredda dovuta dal freddo autunnale,che, però, entrava perfettamente in contrasto con la mano calda di Jeff che per tutto il tempo aveva stretto quella della madre.
Sciolsero la stretta, ma continuarono per tutto il tragitto a sorridersi leggermente, senza parlare. Ogni tanto Jeff si perdeva negli occhi dell’altro, ma si riprendeva subito arrossendo. Ogni volta Nick se ne accorgeva, ma sorrideva leggermente, sperando dentro di sé che l’altro bambino tornasse a guardarlo.

Non poco lontano da là, i due bambini non si accorsero che una ragazza mora li stava osservando.
E stava ghignando.

Nove anni dopo Nick e Jeff erano ancora insieme e si sorridevano ancora a vicenda.
Ora, però, quel sorridersi non era dato dall’amicizia che provano due bambini o dall’ingenuità di non sapere cosa quel gesto significasse, ma dall’amore.
Un amore profondo e duraturo di due persone che sono fatte l’una per l’altra, che si completano.
Sono passati anni da quando si sono conosciuti a 8 anni in quella fredda mattina autunnale, ma col tempo la loro amicizia era cambiata decisamente in meglio.
I due ragazzi ora erano seduti sulla stessa famosa panchina di 9 anni fa, in silenzio senza parlarsi, osservando il cielo davanti a loro.
-Hey, Nicky?-
-Sì? Dimmi.-
-Ti ricordi quando ci siamo incontrati anni fa? Quando ti avevo visto parlare con quella ragazza mora seduto esattamente su questa panchina?-
Nick sorrise dolcemente guardando il fidanzato.
-Ovvio che me lo ricordo. Come potrei mai dimenticarmelo?-
-Beh, stavo pensando e…. cavolo! E’ grazie a quella ragazza se ci siamo conosciuti! Chissà, magari lei lo sapeva!-
-Sapeva cosa, Jeff?-
-Che ci saremmo messi insieme, che eravamo fatti l’uno per l’altro fin dall’inizio….-
-E come avrebbe potuto saperlo?-
-Chi lo sa…. Magari era un genio!-
Il moro rise davanti all’espressione e il tono seri del biondo, che sembrava essere tornato sul serio bambino.
-Eh già! Quel genio della mora!-

N.d.A.
Ok, questa cosa era una cosa un bel po’ stupida scritta durante una noiosissima storia di tedesco! XD L’idea mi è venuta perché nella stessa città in cui c’è il mio liceo c’è, anche, un bambino delle elementari che è IDENTICO a Jeff-Riker (e infatti è adorabile!) e naturalmente mi viene subito in mente una bellissima Kid!Niff da scrivere! Vi lascio soltanto immaginare che sia quel “genio” della ragazza mora! :si indica:
Beh vi ringrazio tantissimissimo per aver letto questa mia idiozia e se voleste anche lasciare una piccolo recensioncina per dirmi cosa ne pensate….
Grazie, grazie ancora! :)

Gleela36