Jace e Clary erano sdraiati sull'erba fresca nella parte nord di Central Park. Lei di fianco, con le mani aggrappate al suo collo, lui che aveva lo sguardo perso verso l'alto.
-Sai forse dovremmo muoverci, Isabelle non è un tipo molto paziente.- disse lui.
-Uffi, va bene dai. E' da un po' che non la vedo.- rispose Clary.
-Ci credo scappa sempre per andare da Simon. Ormai non sono più sicuro di avere una sorella!- fece mentre si alzava agilmente da terra.
Così, si dirigevano verso l'Istituto di New York, dove la famiglia Lightwood, Jace e da poco, Clary, abitavano.
Mentre i ragazzi tornavano verso casa, un fruscio leggero li seguiva. Jace, sempre all'erta come una pantera, se ne accorse immediatamente, ma aspettò per assicurarsi che non sia uno sbaglio. Invece aveva sentito proprio bene, un demone in un vicolo li attaccò senza paura. Clary, presa di sprovvista, cercò di sfuggire ad un attacco, mentre Jace prese un pugnale per ucciderlo. Il demone prontamente, bloccò la minaccia e morse il ragazzo sull'avambraccio. Jace si accasciò a terra. mentre il demone come era venuto, se ne andò. Clary, spaventata, corse verso di lui e chiamò Alec, fratello di Jace, al cellulare per aiutarla.
Jace quando riaprì gli occhi si ritrovò nell'infermeria dell'Istituto. La prima cosa che cercò, o meglio, la prima persona, era Clary.
Voltandosi verso Alec chiese -Dov'è Clary? Come sta?-.
-Non ti preoccupare fratellino, sta bene, ma fino a quando tu non ti riprenderai, lei non la potrai vedere-.
-Come?! Alec per favore piantala.-
-Non sto scherzando! L'ha deciso Marise!-
Marise, madre di Isabelle e Alec, era a capo dell'Istituto e decideva per i suoi figli e Jace, che considerava anche lui come figlio e lui i Lightwood come la sua famiglia.
-Quindi, per ora stai bello calmo, Clary intanto farà l'allenamento con Fratello Zaccaria.- continuò Alec.
-Sì certo...- rispose Jace.
Appena arrivarono le sette di sera, Jace si intrufolò nella sua stanza e, come sapeva, ci aveva trovato Clary sonnecchiare.
-Eih Clary.- disse dolcemente vicino al suo orecchio. Lei sveglatasi di soprassalto, aprì di colpo gli occhi e quando trovò appiccicati ai suoi quelli di Jace fece un gridolino.
-Eih fa attenzione! Non dobbiamo fare runore!-  disse Jace mettendole una mano sulla bocca per coprire in parte il gridolino di Clary.
-Cosa vuoi?! Mi hai spaventata! Ti sembra il modo?- rispose lei accigliata, ma felice di vederlo lì al suo fianco.
-Ahahah certo dai, vieni qui.-
E si abbracciarono come la mattina stessa al parco, ma prima di addormentarsi, si scambiarono un piccolo bacio.



Ciao a tutti! Questa è la prima storia che pubblico, recensite pure!