Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Nephilim332    07/11/2013    1 recensioni
-Vaffanculo!-
Il ragazzo sorrise e le prese il viso tra le mani. Le sfiorò piano la guancia destra col palmo e Catherine non potè fare a meno di bearsi a quel contatto.
-Dammi un bacio, Kat.-
Prima che lei potesse rispondere, Simon la baciò. La ragazza, sulle prime, cercò di respingerlo, poi si lasciò trascinare dalla dolcezza di quel contatto. Baciare Simon era come vagare tra le soffici nuvole durante il tramonto. Era meglio del mangiare Nutella, meglio di qualsiasi altra cosa al mondo.
-Ti odio.- disse, alla fine, per niente convinta.
-Ti amo, Kat.- ribattè lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Al crepuscolo, Catherine camminava tutta sola tra i vicoli deserti. Stava girovagando da ormai due ore; tentava di smaltire la rabbia. Tuttavia, sembrava non essere possibile.
Era furiosa con Simon, il suo ragazzo. Avevano litigato; la quarta volta in una sola settimana.
I litigi non erano la conseguenza di nessun atto in particolare, ma c'erano. Catherine doveva riconoscere, però, che la colpa era quasi sempre la sua: la scuola e sua madre la esasperavano e non poteva fare a meno di sfogare con lui.
E lui, da tipo permaloso qual era, non lo accettava.
La ragazza sbuffò.
Perché doveva essere tutto così complicato?
Perché il mondo doveva essere o nero o bianco?
Che fine aveva fatto il grigio?
Se una giornata inizia male, deve per forza finire male?
Mentre rifletteva su quelli che per lei erano veri e propri dilemmi, un brivido le attraversò la schiena: l'aria dicembrina era pungente e, anche col cappello di lana che nascondeva la chioma dorata, i guanti e la sciarpa, non poteva non avere freddo.
Ormai anche il buio incombeva su di lei e gli occhi le pizzicavano. Aveva letto da qualche parte che gli occhi azzurri permettono di vedere meglio al buio. Eppure, i suoi, le bruciavano soltanto. Non sapeva perché, ma aveva una brutta sensazione. 
Cercò di fare retro front, ma poi si accorse di non ricordava da quale parte fosse arrivata: era ad un incrocio e non sapeva quale strada scegliere per tornare a casa. 
-Serve una mano?- chiese una voce.
All'inizio, Catherine sussultò, ma fu soltanto un attimo. Quella voce era così vellutata che l'avrebbe riconosciuta ovunque: roca, mascolina, carica, in quel momento, di dolcezza anche se poco prima era stata usata per ripeterle quanto si comportasse da bambina viziata.
-Sai che non dovresti essere qui, Kat- continuò Simon.
Catherine non rispose; era troppo impegnata a guardare il suo ragazzo.
Era quello, il motivo per cui, ogni volta che litigavano, si allontanava: la sua bellezza.
Simon era altissimo, con un fisico da far paura e il viso che poteva ricordare perfettamente quello di un angelo dannato: gli occhi erano verdi, e contrastavano con gli scuri capelli neri e la carnagione perfettamente bianca. 
Non poteva non stringerlo a sè, quando l'aveva davanti. Non ci riuscì nemmeno in quel momento. Gli corse incontro e lui la sollevò a pochi centimetri da terra.
-Lo so- disse la ragazza, il viso premuto nell'incavo del collo di lui.
-Mi sono preoccupato-
-TU SEI UN IDIOTA!- urlò Kat.
Un'altra sua caratteristica, era la lunaticità: per quanto volesse baciarlo, stringerlo, e dirgli che lo amava, allo stesso tempo non voleva perché lui le aveva rivolto parole che l'avevano ferita, appena poche ore prima.
-Già, era troppo bello per essere vero- ribattè Simon sorridendo.
-Cosa, coglione?-
-La tua dolcezza mi stupisce ogni giorno!-
-Mi rispondi?!?-
-Rovini sempre le nostre riappacificazioni.-
-No, mi sono solo ricordata la nostra litigata.-
-Lo so, sciocca.-
-Ti odio! E' come se potessi leggermi dentro!- disse Kat, ormai all'apice della rabbia.
-Ti conosco e ti amo. Per questo, ci riesco.-
-Va' via, Simon!-
-Dove dovrei andare?-
-Lontano da me!-
-Sai-disse il ragazzo, avvicinandosi-a volte dovrei proprio farlo. Tuttavia, non credo che la mia vita sarebbe così, se tu non ci fossi.-
-Così come?-
-Così perfetta.-
-Ruffiano!-insultò lei.
-Me lo dai un bacio, Kat?-
-Vaffanculo!-
Il ragazzo sorrise e le prese il viso tra le mani. Le sfiorò piano la guancia destra col palmo e Catherine non potè fare a meno di addolcirsi, a quel contatto.
-Dammi un bacio, Kat.-
Prima che lei potesse rispondere, Simon la baciò. La ragazza, sulle prime, cercò di respingerlo, poi si lasciò trascinare dalla dolcezza di quel contatto. Baciare Simon era come vagare tra le soffici nuvole durante il tramonto. Era meglio del mangiare Nutella, meglio di qualsiasi altra cosa al mondo.
-Ti odio.- disse, alla fine, per niente convinta.
-Ti amo, Kat.- ribattè lui.
La strinse fra le braccia così forte da farle male. Catherine sorrise, sapeva quanto lui fosse possessivo. E, mentre ascoltava i frenetici battiti del suo cuore, non poté non pensare a quanto lui fosse eternamente suo.
 

**NOTE DELL'AUTORE**
Sto diventando troppo dolce, trinciatemi! Non so, questa storia mi è venuta in mente mentre ero in macchina e l'ho scritta.
Fatemi sapere cosa ne pensate, perfavore. *Fa gli occhioni come il gatto con gli stivali* *-*! A presto!
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Nephilim332