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Autore: IMetYouInTheToilet Larry    07/11/2013    1 recensioni
“Edward”, si sente chiamare e si gira per trovare Isabella sulla soglia della chiesa con un abito scuro; anche lei sembra un angelo, ma un angelo nero.
Si volta a osservare i corti capelli biondi di Lisa e poi quelli lunghi e neri di Isabella.
Gli occhi grandi e verdi dell’angelo nero e quelli piccoli e azzurri della sposa.
“Edward”, ripete con la sua voce cristallina Isabella.
“Edward!”, ribatte Lisa con voce più profonda.
Lo sguardo della bionda e irritato e un po’ ferito; quello della mora canzonatorio e sfrontato.
Genere: Dark, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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“Disturbing murders”
“In una casa nella periferia di New York è stato ritrovato il cadavere di un ragazzo terribilmente martoriato. Ce ne parla la nostra inviata speciale:Jo Cagnaccia”.
“Il ventiduenne Jacob Black è stato trovato morto nel suo appartamento con tutto il corpo ustionato. A chiamare è stata una vicina che ha notato qualcosa dondolare davanti alla finestra. Si è poi scoperto che si trattava del ragazzo che era stato appeso al lampadario con un gancio ad esse infilato nella guancia. Solo il volto è rimasto intatto, come se l’assassino o assassina volesse che la polizia riconoscesse la persona. Per ora è tutto, linea in studio”.
Con un ghigno Isabella Swan, seduta comodamente sulla poltrona, spegne il televisore.
Si alza graziosamente e beve un po’ della bevanda caramellata che contiene il bicchiere.
Squilla il telefono.
Nello stesso momento Edward Cullen, riceve una chiamata dal suo capo ed è costretto ad andare via e lasciare sola la sua fidanzata.
“Cos’è successo di così importante da dovermi chiamare a quest’ora?”, chiede infastidito il ragazzo dai capelli ramati.
Il suo capo si limita a porgergli delle foto agghiaccianti. L’omicidio di Jacob Black è una cosa che deve risolvere Edward Cullen, specializzato in “omicidi inquietanti”.
Edward lo fissa con curiosità crescente e senza pensarci due volte accetta il caso.
La porta d’ingresso si apre e ne entra una bellissima ragazza.
Edward non può fare a meno di guardarla attentamente, nonostante non somigli affatto alla sua futura moglie.
Lisa ha dei biondissimi capelli lisci e dei chiarissimi occhi azzurri;piccoli e innocenti.
La ragazza che osserva è esattamente il contrario: lunghi boccoli neri e grandi occhi verdi, con uno strano luccichio.
“Lei chi è?”, domanda il capo sospettoso, dopo aver osservato i suoi occhi.
“Sono la vicina che ha chiamato. Isabella Swan”, risponde quella con voce mellifllua.
“Oh, bene. Le possiamo fare qualche domanda?”, chiede l’uomo.
“Certamente”.
I tre si accomodano nell’ufficio di Mark (il capo).
“Allora signorina Swan, ci può dire esattamente ciò che è successo?”.
“Ero appena tornata da un’uscita, quando ho notato la luce di Black accesa. Solitamente a quell’ora non è mai in casa e poi ho notato un movimento da dietro le tende della stanza. Ho pensato ci fossero dei ladri e ho chiamato la polizia.”, racconta tranquillamente.
Troppo tranquilla, nota Edward.
“Qualcuno può confermarlo?”, domanda il ramato.
Isabella lo fissa meglio e nota quanto sia bello.
“Lukas Puople”, afferma sicura.
“Potrebbe chiamarlo e farlo venire qui?”.
Lei annuisce e prende il cellulare dalla borsa.
 “Lukas? Devi venire in centrale”, dice solamente prima di concludere la telefonata.
Edward è stranito; il ragazzo non ha chiesto spiegazioni?
Dopo pochi minuti qualcuno bussa freneticamente alla porta.
“Isabella!”, esclama con tono adorante un ragazzo entrando trafelato.
“Lukas”, saluta la donna.
“Mi hai chiamato?”, domanda con tono devoto.
La guarda come se fosse una divinità.
“Si. Questi signori vogliono sapere dov’ero ieri”.
“Oh... io pensavo che fosse una cosa privata”, dice quello spaesato.
Lei alza gli occhi al cielo e gli fa cenno di parlare.
“Ieri era all’incontro per le ragazze che hanno subito abusi”.
“Oh, perciò potremmo chiedere anche ai membri del gruppo?”, domanda Edward.
“Certo!”, sbuffa lei. “Ora posso andare? Sai, non posso passare tutta la giornata in centrale!”.
“Da quando è passata al “tu”?”, domanda severo il capo.
“Oh, suvvia non rompa i coglioni!”, ribatte.
Si alza e fissa languida Edward.
“Arrivederci Mr. Cullen”.
Esce senza salutare e lo sguardo di Edward scivola involontariamente sul suo sedere e si lecca le labbra.
Gli arriva uno scappellotto e lo sguardo severo di Mark lo fa pentire di quello che ha fatto.
“Andrei anche io!”, si congeda e corre a casa.
Appena arrivato si scusa con Lisa e senza lasciarle il tempo di parlare le salta addosso.
Eppure, nella sua mente continuano a vagare quegli occhi verdi e nel momento in cui arriva al culmine rivede il sedere di Isabella.
Possedere il corpo della sua futura moglie non ha migliorato affatto le cose.
Senza aggiungere altro si alza e si chiude nel suo studio a studiare il caso.
Le ore passano e la soluzione sembra avvicinarsi sempre di più.
Escluso il suicidio e Isabel-
ISABELLA.
In un momento di genio inizia a fare ricerche su di lei e dopo aver hackerato il sistema che proteggeva il computer di Isabella, scopre che aveva una gemella.
Legge le e-mail che si erano scambiate e capisce che era la gemella ad aver partecipato all’incontro.
Scopre che Black l’aveva stuprata e lo faceva con altre ragazze.
Scopre che è stata Isabella ad ucciderlo.
Scrive su un foglio ciò che ha scoperto e lo mette nella cartellina del caso.
Il giorno dopo convoca Isabella senza dire niente a Mark.
“Allora, signorina, lei è figlia unica?”, chiede impassibile.
Lei di tutta risposta, scoppia a ridere buttando la testa all’indietro esponendo il collo.
“Pensa davvero che lei abbia scoperto tutte quelle cose su di me per merito suo?”, lo schernisce alzandosi.
Edward la guarda confuso non capendo.
Lei gli si avvicina fino a ararsi davanti a lui; si china sulla sedia in cui è seduto e gli parla ad un soffio dalle labbra.
“Ricorda che se qualcuno viene a sapere qualcosa di me è solo perché lo voglio io”.
“Io lo dirò a Mark... tu n-on lo vuoi questo... io”, balbetta confuso fissandole le labbra.
Lei ridacchia enigmatica e posa un bacio leggero come una farfalla sulla bocca del rosso.
Si alza velocemente e se ne va salutando con un semplice e misterioso “Ci vediamo fra tre giorni”.
Il cervello di Edward è incasinato e gli ci vuole un minuto buono per riprendersi.
Si passa una mano sul viso sconcertato dall’effetto di quella donna che conosce da due giorni nemmeno.
Si alza deciso a dire tutto a Mark, ma quando entra nel suo ufficio, lui gli dice di andare a casa e che riprenderà dopo il matrimonio visto che manca poco.
TRE GIORNI DOPO
Finalmente è il grande giorno. Si deve sposare. Mancano una mezz’oretta e tutto ciò a cui riesce a pensare è che Isabella gli aveva detto che si sarebbero rivisti proprio quel giorno.
“Tranquillo Edward, so che sei nervoso. Andrà tutto bene”.
No, Emmett. Non andrà bene perché sto pensando ad un’altra donna il giorno in cui mi devo legare a Lisa.
Ma tace e annuisce teso.
La marcia nuziale incomincia e il suo stomaco si contorce preda della nausea.
Lisa si avvicina con un sorriso splendente; sembra un angelo eppure il suo cuore continua con un ritmo costante.
La cerimonia inizia; il tempo sembra correre e arriva il momento del suo “si” dopo quello emozionato della sua quasi moglie.
Le corde vocali sembrano non funzionare e la bocca impastata non si muove.
Tutti lo guardano sollecitandolo e si sente soffocare.
“Edward”, si sente chiamare e si gira per trovare Isabella sulla soglia della chiesa con un abito scuro; anche lei sembra un angelo, ma un angelo nero.
Si volta a osservare i corti capelli biondi di Lisa e poi quelli lunghi e neri di Isabella.
Gli occhi grandi e verdi dell’angelo nero e quelli piccoli e azzurri della sposa.
“Edward”, ripete con la sua voce cristallina Isabella.
“Edward!”, ribatte Lisa con voce più profonda.
Lo sguardo della bionda e irritato e un po’ ferito; quello della mora canzonatorio e sfrontato.
Scuote la testa, stringe la mano di Lisa e girandosi si avvia verso l’angelo nero che lo aspetta sulla soglia.
Le porte si chiudono dopo il loro passaggio portando via con loro la luce del sole.
 
 
 
ODDIO... non so nemmeno io cos’è sta roba! Probabilmente è un mio sclero serale lol beh, volevo pubblicarlo perciò eccomi qui. Probabilmente non è neanche carina, ma ci tenevo a farvela leggere. Ehm, tutti questi sentimentalismi non sono da me; fatemi sapere che ne pensate.
Baci, ics ics
-Rebby.
  
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