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Autore: JPav    08/11/2013    2 recensioni
Harry ha sconfitto Voldemort nella foresta proibita ma non tutto è andato per il verso giusto. La parte di anima dentro Harry non è stata distrutta ed il "Prescelto" si scoprirà più oscuro di quanto voglia.
Genere: Avventura, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Tom O. Riddle
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Da VII libro alternativo, Da Epilogo alternativo
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Nota dell'autore: nel primo capitolo volevo sperimentare un nuovo (almeno per me) stile narrativo. Non è detto che poi io lo mantenga. Spero di riuscire a postare un capitolo ogni mese ma per impegni lavorativi e considerata la mia intrattabile vena creativa non prometto nulla ad oggi.





A DARK TALE

 




Resti immobile, fissando il corpo davanti a te. Non hai il coraggio di avvicinarti, eppure non dovresti avere paura. Hai appena sconfitto la tua nemesi, o così almeno speri. 

Istintivamente appelli la sua bacchetta. Anche se non tutto fosse andato secondo i tuoi piani lui sarebbe disarmato. Un brivido ti precorre la schiena e tu ti senti improvvisamente debole, il combattimento tra te e l'Oscuro Signore è stato feroce ma lui ti ha sottovalutato. 

Ti avvicini al suo corpo con la bacchetta puntata al suo petto. Avvicinandoti guardi negli occhi di colui che ha segnato la tua esistenza. Non c'è vita nel suo sguardo. La bocca rimasta aperta in un'espressione di pura sorpresa ti lascia capire che questo non è il risultato che si aspettava.

Lanci un incantesimo diagnostico su di lui e lasci uscire un sospiro. L'uomo che ha rovinato la tua esistenza, strappandoti dagli abbracci materni, è morto definitivamente.
Esamini la Bacchetta di Sambuco presa da Voldemort e avverti una strana sensazione percorrere il tuo braccio. Senti il calore sprigionarsi dalla bacchetta e raggiungere il tuo corpo. Ti senti legato a lei come non avevi mai provato prima d'ora impugnando una bacchetta.

Il silenzio attorno a te, protetto dagli alti alberi della foresta proibita, è rotto da un urlo agghiacciante alle tue spalle. Ti volti in quella direzione e capisci che proviene dal castello. All'interno del castello nessuno sa che tu hai vinto la battaglia, loro ancora combattono.
Punti la bacchetta alla tua gola pronunciando “Sonorus Maxima” e scegli con attenzione le tue parole.
“Il Signore Oscuro è caduto! Vi porto il sua cadavere come prova. Arrendetevi adesso e avrete la possibilità di sopravvivere.”

Fai levitare il corpo senza vita di Tom Riddle e ti fai strada verso il limitare della foresta. Sbuchi vicino all'ingresso del castello e dai una prima occhiata attorno a te. Il prato è pieno di corpi, alcuni resi irriconoscibili dagli incantesimi che li hanno colpiti. Non sono molti tra quei corpi quelli che indossano una maschera, ma fermarsi ora per cercare di riconoscere qualcuno non sarebbe utile. Devi far cessare il combattimento.

Varchi il portone d'ingresso e ti dirigi verso la sala grande. Le porte sono aperte e tu entri facendo levitare ancora il corpo di Voldemort davanti a te. Gli occhi di tutti sono puntati nella tua direzione. Lasci cadere il corpo ai tuoi piedi e fissi verso il tavolo dei professori, dove i Mangiamorte stavano cercando di difendersi in gruppo.

“Gettate le vostre bacchette. Ho già ucciso il vostro padrone e nessuno di voi può sperare di vincere a questo punto.”

I Mangiamorte vacillano un secondo e poi lasciano cadere le bacchette, appellate subito da Kingsley e altri che non riconosci. Quello che segue è caos. Puro e bellissimo caos. Un urlo collettivo esplode e vedi molti di loro correre verso di te nella speranza di toccare il-bambino-che-è-sopravvissuto, il loro salvatore, colui che ha ucciso Tu-Sai-Chi. 
Sorridi ma cerchi di passare oltre, hai combattuto anche per loro ma ora vuoi la compagnia di poche persone. Dietro le ultime persone che cercano di abbracciarti e toccarti ne vedi una. I suoi capelli di solito ricci sono ormai un groviglio indistinto e la sua guancia è segnata da un taglio profondo, poi noti il suo sorriso triste e un'ondata di panico ti investe.

Lei corre verso di te e ti abbraccia con tutta la forza che ha mentre inizia a piangere sulla tua spalla. Le tue braccia sono invece rimaste attaccate al tuo corpo mentre, oltre le sue braccia, guardi i corpi di Ginny e Ron distesi sul freddo pavimento. 

Il cuore manca più di un battito, lacrime bollenti scorrono veloci tra le tue guance e stringi forte a te l'esile corpo della tua migliore amica. Non vuoi crederci. Hai sofferto, hai combattuto ed hai vinto. Le uniche cose che ti spingevano ad andare avanti nonostante tutto erano il pensiero di un futuro felice con Ginny, l' amicizia di Ron ed Hermione.

Gli occhi si asciugano e una nuova ondata di emozioni colpisce il tuo cuore. Ne pietà, ne compassione, solo rabbia e furiosa voglia di vendetta. Punti la bacchetta contro i Mangiamorte ormai disarmati, non è nemmeno uno scontro. 

Pronunci le parole “Avada Kedavra” più e più volte mentre loro cercano di sfuggirti e proteggersi.
Aveva ragione quella fottuta pazza squilibrata di Bellatrix parlando delle Maledizioni Senza Perdono. “Devi voler fare del male”. Nessuno, tra coloro che hanno combattuto al tuo fianco, fa un qualsiasi tentativo di fermarti.
Solo Hermione ti supplica di smetterla. Adesso piange più di prima e cerca di abbassare il braccio della tua bacchetta. 

Dopo un minuto scarso tutto ciò che rimane di un esercito che si era arreso è un castello di corpi senza vita.
Rimani a guardare la catasta di cadaveri per qualche secondo: sembra quasi che nella sala grande non ci sia nessun altro, poi un singhiozzo alla tua sinistra ti fa voltare.
Hermione ti sta fissando con palese spavento. “Harry... come hai potuto? Si erano arresi...”

Il suo pigolio ti infastidisce. “Avrebbero risparmiato te Hermione se ti fossi arresa? Hanno risparmiato Ron o Ginny? Nessuno di noi valeva nulla per loro... come cazzo puoi chiedermi come ho potuto?” gli urli praticamente in faccia.
Lei fa un passo indietro, guardandoti fisso negli occhi.

La McGranitt si fa avanti ”Harry... per favore abbassa la bacchetta”

Guardi il tuo braccio destro e noti che la bacchetta sta puntando verso Hermione. Non riesci a capire cosa ti stia succedendo, dovresti essere distrutto dalla perdita del tuo migliore amico e della tua ragazza ma non riesci a percepire tristezza in te, solo rabbia. E perchè non puoi abbassare la mano della bacchetta? Tutti quelli rimasti dentro questa sala hanno combattuto per te ma tu non ti senti al sicuro. Sei irrequieto ed arrabbiato, ti senti in trappola.

Dai un occhiata veloce a quelli che ti circondano, sono circa una trentina, più della metà sono studenti e non rappresenterebbero un vero pericolo. Potresti ucciderli facilmente. Una decina sono membri dell'Ordine di cui non devi preoccuparti, decisamente non i migliori con una bacchetta in mano. Ma la McGranitt e Vitious credi siano ossi duri, Kingsley è un Auror e anche un altro di loro indossa il completo da Auror. Poi c'è Hermione; abile con gli incanti ma potresti sfruttare il fattore sorpresa per abbatterla prima che abbia tempo di reagire.

“Merlino! Ma cosa sto pensando? Io non devo uccidere nessuno di loro. Sono miei amici, hanno combattuto al mio fianco. Mi hanno protetto.”
“Ne sei sicuro? Non vedi come ti guardano? Loro ti temono. Hanno visto il tuo vero potere, ciò che sei in grado di fare, e pregano di non dover combattere contro di te.” La voce dentro la tua testa ti confonde. 
Hai paura per ciò che potresti essere in grado di fare. Abbassi la bacchetta ed inizi a correre, superando gli sguardi smarriti di tutti, e ti fermi solo una volta arrivato ai cancelli di Hogwarts per riprendere fiato. Ti volti verso il castello e ti assicuri che nessuno ti abbia seguito. Non lo hanno fatto, quindi ti smaterializzi.

Ricompari davanti al numero 12 di Grimmauld Place. Velocemente varchi la porta di casa e ti dirigi in cucina. Ti abbandoni su una sedia e cerchi di metabolizzare tutto quello che è appena successo. Di nuovo una voce inizia a sussurrare nella tua testa.

"E' stato soddisfacente vero? Uccidere tutte quelle persone senza pietà! Lo meritavano, non credi?"

Ti alzi dalla sedia di fretta e cerchi di raggiungere il bagno più velocemente possibile. Appena aperta la porta rigurgiti tutto quello che avevi in corpo e ti accasci a terra, svenuto.

Riapri gli occhi e ti trovi in un posto circondato da una nebbiolina luminosa, diversa da ogni nebbia mai vista prima. Intorno a te non ci sono cose nascoste dal vapore, è più come se il vapore non avesse ancora assunto una forma definita.

Ad un tratto un rumore di passi provenienti dietro le tue spalle ti fa voltare. La nebbia copre la tua visuale ma i passi sono sempre più vicini. Cerchi la bacchetta nella tua tasca ma la senti vuota.

Una risata che speravi di non sentire più ti raggela il sangue. 

"Non è necessario ricorrere alla violenza ragazzo! Hai gia perso la tua battaglia."

Il pallido volto di Tom Riddle compare improvvisamente davanti a te, mentre il vapore che vi circonda sembra diradarsi.

"Io ti ho ucciso! Tu...tu non puoi essere ancora vivo! Ho distrutto i tuoi Horcrux, e ti ho battuto nella foresta."

"Ah... si e no sciocco ragazzo. Mi hai effettivamente battuto nella foresta, cosa che per altro non credevo possibile, ma non hai distrutto tutti i miei Horcrux a quanto pare. Credo tu ne abbia dimenticato uno in particolare, e questo segna la tua fine. Non ti sei mai chiesto come io possa leggere i tuoi pensieri senza incrociare i tuoi occhi? O come tu possa essere riuscito a leggere i miei?". 

Mentre te lo chiede non puoi fare a meno di guardare verso quegli orribili occhi rossi. "Silente me lo spiegò. Disse che la cicatrice era una sorta di connessione tra di noi, e che io potevo acedere ai tuoi pensieri quando eri arrabbiato o particolarmente in vena di uccidere."

Di nuovo ti deride. "Una connessione? Oh, se solo il vecchio stolto fosse stato sincero con te... probabilmente saresti davvero riuscito a sconfiggermi! Io e te non condividiamo solo una connessione. Credo che quando ti scagliai addosso l'anatema che uccide diciassette anni fa e quello rimbalzò su di me lasciai più del mio corpo in quella casa. Lasciai un pezzo della mia anima Harry. E quello si unì all'unica creatura vivente tra quelle mura. Se tu ti fossi lasciato uccidere nella foresta probabilmente avrei distrutto l'ultima possibilità per me stesso. Ma se ci troviamo qui Harry, è perchè la mia anima è sopravvissuta in te. E per quanto detesti ammettere che il tuo grezzo potere magico sia superiore al mio, non hai possibilità di sottrarti alla mia possessione."

"Ne sei sicuro Tom? Se ricordo bene al ministero c' ho messo meno di un minuto a liberarmi di te. E mi è bastato pensare a Sirius, cosa ti fa credere che questa volta andrà diversamente?"

Il ghigno di Voldemort ti manda i brividi. "Quando tu mi cacciasti dal tuo corpo due anni fa avevi una cosa che oggi non possiedi più. La tua anima era... come la definì Silente? Ah... si... un' anima integra ed incorrotta. Tu hai ucciso diverse persone a sangue freddo in quest' ultima battaglia. Persone che avevano deciso di arrendersi, e come disse una volta un vecchio stolto di nostra conoscenza 'uccidere lacera l' anima.' Non hai la forza necesaria per scacciarmi questa volta. Addio Harry Potter, che tu possa marcire in questo limbo mentre io riconquisto il potere attraverso il tuo corpo."

Voldemort scompare e tutto quello che ti circonda non è più vapore. Improvvisamente è come se ti fossi svegliato. Apri gli occhi e quello che vedi è il bagno della casa di Sirius. Senti il tuo corpo alzarsi e abbassare la tua testa per osservare le tue mani. Una sola cosa non va assolutamente bene: non sei tu a comandare ciò che fa. E mentre ti senti voltare verso lo specchio una cosa ti colpisce come un pugno nello stomaco: le tue iridi per un attimo si colorano di rosso prima di tornare al loro colore originale. 

E' lui ad avere il controllo ora. E se è vero ciò che ti ha detto, tu non puoi fare più nulla.

Un rumore all' ingresso spinge il tuo corpo a voltarsi verso quella direzione. 

In piedi, immobile di fronte a te c'è Kingsley che ti guarda con un' aria corrucciata. Senti le tue labbra aprirsi e mostrare un ghigno. 



 


 
  
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