Autore:
Vitzi (Efp); Dafne_18 (Forum)
Titolo:
Solo un nome;
Personaggi
e Pairing:
Annie, Mikasa;
Genere:
Angst, Sentimentale, Triste;
Rating:
Giallo;
Avvertimenti:
Spoiler!;
Introduzione:
Seconda fiction in questo fandom, spero possa piacere. Dal testo:
“È
troppo tardi per accorgersi della più pericolosa di essi, la
quale,
scattando come è solita fare, la raggiunge, mirando
all'unica cosa
che le impedisce di sprofondare nel vuoto.”
Note dell'Autore: Questa Flash partecipa al contest di Mokochan: "Shingeki no Kyojin Contest". Spero che si capisca tutto, è la prima volta che mi butto sul personaggio di Annie, questa è la mia seconda fiction in questo fandom e non credo che sarà l'ultima. Ho voluto terminare la storia un po' prima della fine dell'anime, per lasciare in sospeso. È ispirato al capitolo nonricordoilnumero e all'episodio 25. Ringrazio in anticipo chiunque voglia leggere e ancora di più chi si degnerà di recensire, buona lettura ^^
Solo un nome
Rumori
sfocati provengono
dall'esterno, come fumo si infilano nelle sue orecchie, mentre tenta
di proseguire la sua fuga. Con forza sfonda la pietra, incastrandoci
le dita, tramutate in duro cristallo per rendere la penetrazione
più
efficace. Grida soffocate e urla disperate si alternano sotto di lei,
e, come sospinte dal vento, scavano dentro la sua anima, cicatrici
indelebili. Tra esse riconosce anche le voci dei propri compagni;
compagni che è stata costretta ad abbandonare, cosa di cui
non può
pentirsi se vuole davvero smettere di soffrire. È troppo
tardi per
accorgersi della più pericolosa di essi, la quale, scattando
come è
solita fare, la raggiunge, mirando all'unica cosa che le impedisce di
sprofondare nel vuoto.
I suoi occhi di ghiaccio la trafiggono,
lasciandola senza fiato. La rabbia e il desiderio di vendetta sono
parte di quel grigio sfumato, e in un angolo si trova anche la paura.
La paura di perdere una persona importante, una paura di cui anche il
più forte dell'universo non può fare a meno.
«Annie, cadi.»
Senza poter più reagire, non avendo più la forza
di muovere un
muscolo, Annie ascolta quella richiesta così assurda. Eppure
non può
fare a meno di sentire dentro di sé un peso che si allevia,
non deve
più fingere. I suoi compagni l'hanno vista per quello che
è, ma
cos'è lei?
«Annie...»
La voce di suo padre le rimbomba
nelle orecchie, mentre una fugace lacrima scivola a terra: ha perso
se stessa, ha perso la sua identità. I suoi compagni che per
tanti
anni l'hanno fatta sentire parte integrante del loro gruppo adesso la
guardano e additano come “mostro”. Se lei
non è Annie
Leonhartd, chi è?
«Annie...»
Di nuovo quella voce, di
nuovo quel sospiro, di nuovo quel dolore nel petto, che proprio non
ne vuole sapere di sparire. Il suo nome, una vuota parola senza alcun
significato. Cade nel vuoto, senza sapere cosa fare, senza sapere
comportarsi lancia un ultimo sguardo alle nuvole sentendosi per la
prima volta libera. Non è più legata al suo
dovere, non è più
Annie Leonhardt, è solo una ragazza che desidera la
felicità.
E
mentre Eren si avventa su di lei, non può fare altro che
lasciar
andare quei ricordi e piangere.
[371 w.]