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Autore: Wormwood117    08/11/2013    2 recensioni
Il Dottore è l'ultimo della sua specie e capita spesso che si annoi. In questi casi decide di farsi guidare dalla sua più vecchia compagna, il TARDIS, verso nuove avventure attraverso stelle cremisi, nebule vorticose simili ad oceani in fiamme, imperi di vetro e civiltà di puro pensiero. Oppure decide di scoprire il funzionamento di un pulsante GIALLO.
Genere: Avventura, Comico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10, Doctor - 11, Doctor - 9
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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«Diamine!»

Eleven trafficava con la console esagonale del TARDIS, che reagiva rumorosamente ai comandi.
Mentre passava dal tracciatore zig-zag alla leva blu, per arrivare al grande pulsante verde, sembrava in preda ad un'euforico balletto. Ma niente. Una grande schermata color malva padroneggiava lo schermo che il Dottore trascinava con se mentre passava da un lato all'altro della console, su di esso si leggeva in Gallifreyano qualcosa di traducibile in PERICOLO.
Una scossa fece tremare il TARDIS. Le luci si spensero per un'istante. Silenzio. Quando si riaccesero due uomini erano davanti a Eleven.
Uno aveva corti capelli neri e occhi azzurri, vivaci ma allo stesso tempo stanchi, indossava pantaloni neri, una maglietta verde e una giacca di pelle.
Il secondo uomo, magrissimo, aveva capelli castani folti e spettinati e profondi occhi marroni. Indossava un completo blu e delle scarpe di tela rosse.

Erano Nine e Ten.

«Tu!» urlarono i due uomini all'unisono avvicinandosi a Eleven, che si schiacciò contro la console.
«Voi!» disse poi avvicinandosi agli altri due.
«Oh,non di nuovo!» supplicò Ten guardando Nine.
«Chi siete voi due?» chiese Nine in un misto di eccitazione e ira.
«Noi siamo...» iniziò Eleven.
«So cosa siete! Siete Zygons! O Slitheen! E dov'é Rose? Cosa le avete fatto!»
«Oh, ma sta zitto.» disse Eleven «Noi siamo i te del futuro!»

Eleven e Ten estrassero i cacciaviti.

«Fantastico!» rispose brevemente Nine, eccitato come un bambino. 
«Quindi adesso ci sono undici me in giro!» aggiunse poi.
«Dodici in realtà, c'è anche una metacrisi, con Donna Noble, ma ci arrverai.»
«Ouch, quindi andrò in giro con quei capelli.» commentò Nine guardando Ten.
«Faccia da scemo.» ribattè Ten.
«E cos'è quel coso?» dissero poi insieme indicando il cravattino di Eleven.
«Favolosa rimpatriata di famiglia, ma adesso, chi vi ha portati qui?» intervenne lui, drizzandosi il farfallino.
«Il mio TARDIS dava problemi e... boom... eccomi qui» spiegò Ten.
Nine annuì.
Eleven indietreggiò e guardò lo schermo, il pericolo era passato.
«Credo di essere stato io» ammise Eleven, con un tono che faceva invidia ad un un bambino trovato con le mani nella marmellata.
«Stavo aggiustando le coordinate per la mia lezione di cucito, o era biplano? Non riesco mai a ricordare. Comunque...» continuò sedendosi sul sedile accanto alla console, accavallò le gambe. «Stavo premendo qualche pulsante qui e lì, e qualche leva ovviamente» si fermò rendendosi conto del suo errore «E anche il bottone giallo.»
«Il bottone giallo?» sbottò Nine «Insomma, è giallo!»
«Appunto!» Controbattè Eleven «Il Verde è ok, il Rosso dice "Se mi premi fai casino", ma Giallo dice "Prova a premermi e vedi che succede"»
«Non posso credere che diventerò così.»
Mentre Nine e Eleven battibeccavano. Ten analizzò lo schermo del TARDIS, sembrava tutto regolare. 
«Hey tu! Farfallino!» chiamò Ten.
Eleven si girò subito e si avvicinò alla console.
«Hai controllato le forze ascendenti relative all'asse gravitazionale?» domandò Ten.
«Certo che l'ho fatto, ciuffo» rispose.
«Ragazzi, ho trovato il problema» Disse Nine. Era vicino alla porta d'entrata.

Ten e Eleven si avvicinarono velocemente e sbirciarono all'esterno:
Il TARDIS era intrappolato in una gigantesca bolla. Sulla superficie interna di questa erano riflesse molte immagini che si susseguivano a cadenza regolare: Martha, Ace, Ian, Amy, Tegan e persino un Dalek.

«Convertitore psichico difensivo!» esclamarono insieme i tre Dottori.
Chiusero la porta e tornarono alla console.
Nine iniziò a smuovere diverse leve mentre Ten digitava sulla tastiera, senza levare lo sguardo dallo schermp. Invece Eleven trotterellava intorno alla console controllando che le sue versioni più giovani non peggiorassero la situazione.
«Premendo il bottone ho inserito la modalità backup del TARDIS, che ha canalizzato i miei... emh... nostri pensieri in una bolla che si è automaticamente emarginata dal resto dell'universo» disse freneticamente Eleven.
«Il che ha trasportato sul TARDIS le tue più recenti incarnazioni.» continuò Ten.
«Fantastico!» concluse Nine.
«Forza gravitazionale stazionaria...disattivata» disse Ten.
«Polarità del flusso di neutroni...invertita» lo seguì Nine.
«A casa tra 3, 2... Geronimo!» esclamò Eleven tirando l'ultima leva.

Le luci si spensero per qualche secondo, poi il TARDIS ritornò al solito colorito arancione di sempre.

«Cosa hai detto?» chiese Nine dall'altro lato della console. «Geronimo? Hai 12 anni per caso?» 
«Sta zitto!» 
«Qualcosa è andato storto, sembra.» concluse Ten.
«Non l'avevamo notato.» disse Eleven ricevendo un'occhiataccia in risposta. Nine rise.

Poi qualcosa successe. L'intera stanza traballò, lo scudo si era dissolto.

«Addio ragazzo, e fai un favore a te stesso: sbarazzati di quel tuo cravattino» lo salutò Nine prima di scomparire.
«Non preoccuparti, sa che non lo farai, in fondo sei lui, sei me. Alons-y!» concluse Ten scomparendo anche lui.

Così Eleven restò, ancora una volta, solo dentro il TARDIS.
  
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