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Autore: Delicated    09/11/2013    1 recensioni
Seguiva ogni mia mossa ancora prima che io la facessi, come se conoscesse a memoria ogni passaggio.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MANCARSI.

Rimasi seduto sul letto nella penombra della stanza a fissare i miei piedi, come in attesa di qualcosa. Erano le due di notte e io ero seduto a fissare i miei piedi nudi anziché dormire.
Decisi di alzarmi, per la leggera forza fatta per mettermi in posizione verticale le doghe del letto emisero un leggero scricchiolio.
Presi le mie mutande li vicino e me le infilai facendo attenzione a non perdere l'equilibrio, la maglia bianca li accanto, poi i miei consueti jeans neri.

-Ehi..- una voce alle mie spalle mi fece leggermente sussultare.
Mi voltai appena, i suoi occhi erano illuminati da un flebile fascio di luce proveniente dalla tapparella semi abbassata. Era sdraiato come l'avevo lasciato. Nudo.
Gli rivolsi un sorriso sghembo.

-Te ne stai andando di già?- mormoro guardandomi rimanendo nella stessa posizione.
-Devo andare..-
-Devi o vuoi?- chiese insicuro. 
Mi infilai la maglietta con lentezza, sistemandola bene sui miei fianchi, sospirai passandomi una mano nei capelli.
-Louis..- attaccai dolcemente. 
Lo vidi sedersi nel letto.
-No..se devi dirmi ciò che non vorrei sentire allora vai senza dire niente..- 
Perché non riuscivo più a perdonarlo? Mi aveva tradito, dovrei avercela a morte con lui, invece no, fingo.
Ci vediamo facciamo sesso, che per me è ancora fare l'amore e sono sicuro lo è anche per lui.
Poi me ne vado. Anche se non vorrei, perché quello che desidererei di più sarebbe quello di coccolarlo, baciarlo e assaporarlo di nuovo. Vorrei baciargli la testa, sentire il suo respiro affannato che si calma piano piano insieme al mio, vorrei le sue mani nei miei capelli, vorrei lui. E invece no. 

Dopo essermi infilato gli stivali marroni, presi il telefono, il portafogli e le chiavi sul comodino.
Seguiva ogni mia mossa ancora prima che io la facessi, come se conoscesse a memoria ogni passaggio. 

-Puoi restare stanotte?- bisbigliò -Fuori piove..piove troppo, e la pioggia mi piace solo se ci sei tu ad ascoltarla con me-
Sospirai di nuovo.
-Devo andare..- cercai di assumere un tono deciso, un tono duro per spaventarlo, per non farlo continuare.
-Harry..so che ho sbagliato, ma ecco..- la pioggia cominciò a battere più violenta sul tetto, quasi volesse segnare un momento, quasi volesse enfatizzare il discorso che Louis stava per intraprendere.
Decisi di ascoltarlo, come stavo ascoltando l'acqua scrosciare arrabbiata e violenta sulla sua casa, che un tempo era solo nostra.
-Io, non faccio altro che pensare a te. Ogni fottuto giorno, ogni ora, ogni minuto..Harry, non passa un'attimo, neanche uno dentro al quale tu non ci sia.- il suo respiro, era cambiato, era più veloce, più affannato
-Ed è la verità, te lo giuro. Se quello che succede tra me e te qui, tra queste lenzuola ti sembra solo sesso..bè la novità è che per me non è così. Io quando ti bacio lo faccio ancora con amore, quando appoggio le mie mani sulle tue spalle, in realtà mi ci sto aggrappando, perché sei l'unico appiglio vero che io abbia mai avuto nella mia vita..quindi, se ti chiedo di restare, lo faccio perché..mi sento perso e ho bisogno di te..perciò, ti prego..resta.-
Lo vidi passarsi una mano tra i capelli e fare una smorfia, che solo io conoscevo, la smorfia di Louis amareggiato, deluso da sè stesso.
Gli occhi ancora più stretti e le labbra contrite per non piangere.
Con un gesto molle gettai il portafogli sul comodino, insieme al telefono e le chiavi. Sedendomi sul letto le doghe di prima scricchiolarono allo stesso modo.
Louis era seduto, guardava avanti, con lo sguardo triste, i suoi occhi..vuoti.
La pioggia batteva ancora più forte e insieme a lei sopraggiunse un tuono lontano.
La sua mano era poco lontana dalla mia, la raggiunsi sfiorando le sue nocche.

-Ti amo- mormorai.
Si voltò lentamente, abbassò gli occhi e guardando le nostre mani vicine.
-Io ti amo ogni secondo- bisbigliò.
Mi scostai in avanti cercando le sue labbra.
Le appoggiai piano, e rimasi lì a bearmi del calore che emanavano.
Poi lo baciai, come quando la casa intorno a noi era ancora nostra.

-Scusa..- esalò come se fosse il suo ultimo respiro.
Non risposi, presi saldamente la mia maglietta dal collo e la sfilai, senza parlare.
-Mi sei mancato..- mormorai riattaccandomi alle sue labbra.
Lo sentii sorridere debolmente nel bacio.

-Voglio fare l'amore con te Tomlinson- e lo sentii aggrapparsi disperato alle mie spalle, trascinandomi sul letto, che ora riconoscevo di nuovo.
Facemmo l'amore, ancora e ancora, mentre fuori la pioggia non era più pioggia, era temporale, era tempesta, eravamo noi.

Lo sentivamo entrambi eravamo tempesta, e ci amavamo dolcemente e furiosamente, come prima. Come era, da sempre e per sempre. Casa nostra.


Delicated.













 

 

  
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