Harry Potter e le due anime
...l'inizio di una fine...
Il cielo di Londra era sommerso da nuvole grigie. Il vento che soffiava sulla capitale Britannica era un vento gelido, quasi insolito ma spiegabile. Molti sostenevano che proveniva dal Polo Nord, anche se l’estate era alle porte. Le persone ogni giorno si svegliavano indecise tra mettersi il maglione di lana o la maglietta a maniche corte. I meteorologi affermavano che quel tempo avrebbe lasciato il paese entro le prime settimane di Luglio. A nessuno importava più di tanto il tempo, anche se la vera spiegazione di quel caos climatico era ben diversa da come se l’erano immaginati i Babbani.
In una
piccola casetta della periferia di Londra viveva un anziano signore.
Questo non aveva parenti. La moglie era morta prematuramente e il
signor Jeremy, così si chiamava, decise di non sposarsi
più. Come ogni giorno il vecchio signor Jeremy si
alzò alle otto in punto. Si sedette e guardò la
finestra di fronte a lui. Quel giorno il cielo era ricoperto, come al
solito in quel periodo, dalle nuvole. Jeremy scese dal letto. Questo
gemette quando sentì una fitta di dolore alla schiena. Anche
quella notte aveva dormito male. Imprecando aprì il cassetto
del comodino che si trovava a fianco del letto e ne tirò
fuori un tubicino colorato. L’aprì e fece cadere
sul palmo della mano due piccole pastiglie. Subito Jeremy li
inghiottì. Sul volto del vecchio comparve una smorfia. Non
gli era mai piaciuto quella medicina. Chiuse il tubicino e lo
riposò nel cassetto, ma questo cedette cadendo per terra. In
quel preciso momento l’anziano sentì uno frullo
d’ali. Si guardò nella stanza, ma non
c’era nessuno. Si alzò e andò alla
finestra. Fuori non c’era nessun uccello così
ritornò ad occuparsi del cassetto. Dopo un ora il vecchio
signor Jeremy uscì da casa diretta verso il supermercato.
Era distante da casa sua una decina d’isolati, ma al
vecchietto piaceva camminare, quando il corpo glielo permetteva.
Come tutti i giorni la città era piena di macchine. Quando
arrivò all’ultimo incrocio prima del supermercato
si fermò. Il semaforo era diventato rosso. Il vecchio mentre
aspettava di passare fu attirato da alcune persone che si trovavano
dall’altra parte della strada. Queste avevano degli abiti
stravaganti con colori accesi. Era molto strano.. non aveva mai visto
nessuno vestirsi in quel modo. Il semaforo divenne verde. Il vecchio
signore riprese a camminare diretto sempre al supermercato. Percorse
una decina di metri e si voltò. Era curioso,
perché quegli uomini erano vestiti in quel modo? Ma questi
erano scomparsi. Si convinse che era solo turisti venuti da molto
lontano. Dopo qualche minuto arrivò al supermercato. Alla
sinistra dell'entrata si trovava una panchina. Questa era occupata due
persone di maggiore età. Jeremy si avvicinò e
salutò gli amici.
"Ciao"
“Ciao Jeremy”rispose un dei due.
”Siediti stavamo parlando dei gufi io e Gary”
Jeremy quando si sedette rispose”Cosa? Gufi?Dove siete andati
sta notte?”disse Jeremy stupito.
”Noi non siamo andati da nessuna parte…e che da
stamattina Londra ne è piena” rispose Gary.
“Strano, molto strano”concluse Jeremy poi
cambiò discorso. I tre vecchi amici passarono tutto il
giorno seduti a discutere. Quando il sole fu all’orizzonte
Jeremy si alzò
”E’ tempo di andare”
Questo salutò gli amici e si diresse verso casa. Dopo
qualche minuto Jeremy era già a casa. Le strade di sera
erano meno affollate del mattino.
Quando il sole calò completamente queste si svuotarono del
tutto. Jeremy era molto stanco anche se non aveva fatto
granché, però la sua schiena lo tormentava.
Così decise di andare a letto subito dopo aver mangiato.
Alle otto e mezza Jeremy si trovò già nel suo
letto a dormire beato senza problemi che tormentassero.
Il tempo passò veloce e arrivò subito mezzanotte.
Fuori la casa del vecchio solo il vento risuonava nella strada deserta,
finché non fu interrotto da un pof. In un primo momento non
successe niente, poi le luci di Grimmauld Place scomparvero e
comparvero in mezzo alla strada alcuni individui. Questi camminarono
dritti verso una delle case dall'altra parte della strada. Si fermarono
davanti al numero dodici. Alcuni salirono le scale e si avvicinarono
alla porta che poco dopo si aprì facendoli entrare. Dopo un
po' le luci ricomparvero magicamente. Ai piedi della scala c'era un
ragazzo. Questo alzò lo sguardo al cielo. Nei suoi occhi
verdi si riflesse la luna. Sul suo volto comparve un sorriso.
Finalmente poteva vivere la sua vita. Abbasso lo sguardo ed
entrò in quella casa amata e odiata alla ricerca dei suoi
migliori amici.